02-01-2017 – Salve a tutti; aggiornamento serale maggiormente mirato al lungo termine, senza però evitare di spendere qualche riga per quanto previsto per l’Epifania anche stasera.
Tutto confermato quindi dai modelli serali in merito alla cruda ondata di gelo in arrivo a partire da giovedì pomeriggio. L’aspetto saliente, rispetto a quanto visto in mattinata, è probabilmente la persistenza dei fenomeni nevosi e del gelo anche nella giornata di Sabato, con temperature davvero rigide in quota e al suolo, e possibili episodi di veri e propri “blizzard” nei settori maggiormente esposti del medio-basso Adriatico (fig.1).
fig.1
Passiamo quindi a un rapido sguardo rispetto a quanto previsto per il lungo termine, in virtù di alcune peculiari evoluzione mostrate dai modelli che potrebbero confermare quanto ipotizzato in tempi non sospetti, in autunno, in merito alla evoluzione della stagione invernale.
Iniziamo dalla previsione del modello americano per la settimana prossima (fig.2).
fig.2
Risultano evidenti alcuni aspetti molto importanti:
- Nel settore euroasiatico, in particolare nell’Artico siberiano, sono presenti almeno due cellule altopressorie dinamiche distinte, che si collegano all’alta pressione termica nel continente
- La dinamica descritta al punto 1 indebolisce il Vortice Polare e, di conseguenza, l’intensità del getto polare all’ingresso del continente asiatico, in corrispondenza della catena degli Urali
- Una volta che il disturbo generato dal blocco euroasiatico al getto polare si propaga verso l’Atlantico, si crea un’ondulazione sufficiente a dirottare nuclei del lobo canadese verso il Mediterraneo (sigla LE)
L’aspetto descritto al punto 3 risulta particolarmente evidente nel prosieguo della emissione del mattino del modello americano, dove nella seconda metà del mese l’esasperazione della ondulazione in abbozzo in fig.2 genera una massiccia saccatura nel Mediterraneo, un vero e proprio split del lobo europeo, con nevicate diffuse anche al nord (fig.3).
fig.3
Le dinamiche descritte, ancora visualizzate in maniera discontinua dai modelli, sono in accordo con quanto ipotizzato a inizio della stagione fredda sulla base dell’elevato valore dello snow cover asiatico e del SAI (Snow Advance Index).
Riprenderemo questi discorsi nei prossimi giorni; nel frattempo occorre sottolineare come dalla stratosfera non stia praticamente giungendo alcun condizionamento nei bassi strati e di come, in realtà, il VP si stia indebolendo al di sotto della media stratosfera, a riprova di come la fase di chiusura del cooling sia stata per ora riassorbita (fig.4).
fig.4
In parole più semplici, giungono segnali positivi per il prosieguo dell’inverno, che non viene ostacolato da configurazioni particolari come è successo negli ultimi anni; nel frattempo, pronti per la bordata fredda in arrivo.
Roberto
Attività Solare