È domenica pomeriggio e come spesso accade resto qui al pc… a studiare, scrivere, pensare e progettare qualcosa che possa migliorare la mia vita. Poi in questi giorni è festa, fuori fa freddo e personalmente non ho voglia di uscire (forse è perché ho solo 60 centesimi di euro in tasca)!
Tra le varie cose che mi sono saltate agli occhi in questi giorni c’è un grafico, riproposto dall’amico Stefano Fait sulla pagina Verso un Mondo Nuovo , che riporto qui di seguito:
L’analisi di questo grafico, che fa parte di una ricerca pubblicata recentemente, è estremamente semplice: la quantità di CO2 presente nell’aria VARIA al variare della Temperatura.
Considerate che questo grafico si riferisce ai carotaggi realizzati in Antartide… ma quelli della Groenlandia o di altre zone, riportano informazioni similari.
Per gli amanti del Riscaldamento Globale Antropogenico (AGW) non c’è scampo.
Ma non è di questo che volevo parlarvi… quanto di un grafico totalmente differente…:
Leggere questo grafico è estremamente facile ed intuitivo.
Vi sono 3 località che ci forniscono informazioni circa la quantità di radiazione solare effettivamente ricevuta dal Sole nei differenti mesi dell’anno, quindi presupponendo cielo limpido e Attività Solare nella norma.
Antartide… (90°S), Singapore (1.5°N) e Brockport (43.5°N) che ha in comune con noi la latitudine, la quale corrisponde all’incirca a quella di Firenze.
La Radiazione, a questa latitudine, varia in modo molto evidente a seconda del mese analizzato. Da un minimo nel mese di Dicembre ad un massimo nel mese di Giugno.
Ma facciamo un piccolo passo indietro.
Il nostro pianeta è formato da 3 parti d’acqua ed 1 parte di terre emerse.
La percentuale di acqua non è uguale tra Emisfero Nord ed Emisfero Sud e questo determina variazioni climatiche molto evidenti e tempistiche di risposta alle variazioni dell’Attività Solare, anche molto differenti tra i 2 emisferi.
Guardando questo grafico, che riporta le temperature ricostruite sulla base dei carotaggi realizzati in Antartide (Vostok, linea blu) e Groenlandia (GISP2, linea fuxia), possiamo notare come le variazioni della stessa, nell’emisfero nord, appaiano molto in anticipo e sono molto più evidenti. Perché?
La prima annotazione da fare è che tali dati vanno presi con le molle… e che comunque rappresentano 2 punti estremamente diversi tra loro. Vostok si trova in Antartide. I dati GISP2 sono stati presi invece in Groenlandia, quindi ad una latitudine inferiore dove la quantità di radiazione solare ricevuta giornalmente, vedere grafico precedente, è decisamente diversa!
Ma resta un elemento importante da tenere in considerazione: il rapporto tra OCEANI e TERRE EMERSE.
Nell’emisfero nord abbiamo un 61% di acqua e 39% di terre emerse.
Nell’emisfero sud abbiamo un 81% di acqua e 19% di terre emerse.
Sapendo che l’energia accumulata dal sistema climatico terrestre è concentrata al 90% negli oceani, ne consegue che, la quantità totale di energia accumulata nell’emisfero sud, è di gran lunga superiore a quella accumulata nell’emisfero nord.
Questo comporta una risposta più lenta dell’emisfero sud alle variazioni di attività solare, sia nel breve che nel lungo termine. Mentre, al contrario, comporta una risposta più veloce dell’emisfero nord a tali variazioni.
Andando poi a considerare gli effetti diretti della radiazione accumulata nel medio-lungo termine, abbiamo che la variazione di temperature nell’emisfero nord è maggiore rispetto a quella nell’emisfero sud. Proprio per la differente capacità di immagazzinamento totale del calore negli oceani.
È questo il motivo del perché, dopo la fine dell’ultimo Periodo Interglaciale Freddo, circa 15.000 anni fa, la temperatura nell’emisfero Nord è aumentata velocemente, mentre quella dell’emisfero sud è aumentata solo circa 2000-2500 anni dopo!
Ed è anche per questo che nell’emisfero nord lo Younger Drias è stato molto più lungo e con sbalzi termici maggiori, rispetto a quanto registrato nei carotaggi Vostok dello stesso periodo.
Ed è sempre per questo motivo che, dopo il 1850, quando cioè terminò il periodo storico denominato Piccola Era Glaciale, le temperature del pianeta sono aumentate sensibilmente, specialmente nell’emisfero nord del pianeta, dov’è presente la stragrande maggioranza della popolazione mondiale. La causa non è, come ci è stato fatto credere fino ad oggi, la maggior presenza di industrie, ma proprio la diversa percentuale tra OCEANI e TERRE EMERSE. E quindi la diversa quantità di calore a disposizione del sistema climatico del nostro pianeta.
A questo punto è bene chiederci se ciò che avviene nel lungo termine possa avvenire o meno anche nel breve.
Ovvero… se la risposta stagionale dell’emisfero nord sia simile o diversa rispetto a quella dell’emisfero sud, se prendiamo in esame una singola stagione, un singolo anno, o comunque un periodo limitato di tempo!
E ancora una volta la risposta è…. “diversa”!
L’emisfero nord è quindi maggiormente soggetto agli sbalzi termici rispetto a quello Sud. Abbiamo un minore accumulo di energia negli oceani, pertanto tale riserva di calore tende ad esaurirsi prima rispetto a quella dell’emisfero sud. Ma essendo inferiore, tende anche a riempirsi prima rispetto all’altra.
Ed è tale concetto ad essere indispensabile per capire come nasce una glaciazione!
Vediamo come…
Abbiamo le classiche 4 stagioni… primavera, estate, autunno, inverno.
Dividiamo però l’anno in 2 sole stagioni, una che comprende il periodo CALDO, da Aprile a Settembre compresi…, ed una che comprende il periodo FREDDO, da Ottobre a Marzo compresi. Ovvero i mesi dell’anno nei quali abbiamo una radiazione solare ricevuta alla nostra latitudine (43.5° Nord), superiore o inferiore al valore medio calcolato durante tutto l’anno.
La logica prevede che se il periodo CALDO dura tutti e 6 i mesi considerati tali, l’energia accumulata dagli oceani del nostro emisfero sarà quella massima e sarà sufficiente a garantire belle giornate e temperature piacevolmente calde. Al contrario, se il periodo CALDO diminuisce o si sposta in avanti rispetto ai 6 mesi “tipici”, l’energia accumulata non sarà sufficiente a reintegrare quella dispersa durante l’inverno e la stagione estiva sarà fredda.
Questo è ciò che è accaduto durante il 2013.
Lo scorso anno infatti abbiamo avuto, anche in centro italia, i mesi di aprile, maggio e giugno, decisamente sottomedia (con una leggera nevicata il 7 giugno qui a casa mia). Poi le cose sono fortunatamente cambiate… ma ormai il danno era stato fatto.
Se riguardiamo il grafico in alto, e facciamo 2 conti, notiamo che l’energia accumulata tra Luglio e Dicembre non può essere mai uguale a quella accumulata tra Aprile e Settembre.
E infatti, dopo una estate 2013 fredda e considerando che l’Attività Solare è sempre e comunque in calo rispetto a 30 anni fa, anche avendo avuto un inverno 2013-2014 che in Europa/Italia è stato mite, non potevamo che aspettarci un’estate fredda e piovosa.
L’energia infatti non è stata accumulata con sufficienza e questo ha permesso l’inizio di un periodo di raffreddamento che ha colpito e che continuerà a colpire l’intero emisfero nord e a seguire tutto il pianeta.
Quest’estate (2014) è stata fredda e piovosa… nulla a che vedere con quella, ad esempio, del 2013… iniziata a Marzo e terminata ad Ottobre… Nulla a che vedere neanche con quelle precedenti…. fino a tutti gli anni ’90 e parte degli anni ’80!
L’energia accumulata dall’emisfero nord è inferiore a quanto sarebbe dovuta essere e questo caratterizzerà il nostro futuro climatico.
Nei prossimi mesi l’energia dispersa dal pianeta nello spazio sarà maggiore di quella ricevuta dal Sole tramite l’Attività Solare e le varie interazioni che il Sole ha con il nostro pianeta. E quando ad Aprile inizierà il periodo Caldo, saremo ancora nel pieno dell’inverno. Vi sarà una copertura nuvolosa enorme e le temperature sia degli oceani che della terraferma saranno molto basse.
Questo significa che nei successivi 2 o 3 mesi, le temperature non potranno raggiungere valori costantemente elevati e questo avrà come ripercussione un ritardo nell’inizio della stagione Calda… che arriverà presumibilmente non prima di settembre, come quest’anno!
Ma a quel punto l’energia accumulabile dal sistema oceanico sarà molto minore rispetto a quella accumulabile nel perioso Caldo… e quindi, i prossimi anni… si ripeterà ancora… e ancora… e ancora il solito ritardo e conseguente raffreddamento. Finché non arriverà il periodo nel quale tutti i mesi dell’anno saranno freddi… l’energia degli oceani sarà eccessivamente bassa e le temperature non si scosteranno di molto da quelle invernali.
Gli oceani sono dei regolatori climatici automatici. La loro forza dipende unicamente dalla DIFFERENZA DI TEMPERATURA e SALINITÀ delle acqua tra la zona EQUATORIALE-TROPICALE e quella ARTICO-POLARE.
Ma le fasi di tale regolatore sono essenzialmente 2… una, molto lenta… che porta all’incremento delle temperature a partire dalle basse latitudini, ed una veloce… che invece porta alla diminuzione di tali temperature. Ecco come funzionano:
– man mano che aumenta l’attività solare e/o l’energia accumulata dagli oceani, si scioglie il ghiaccio polare, la temperatura e la salinità a livello polare diminuiscono provocando l’aumento del Differenziale Termoalino degli Oceani. Tale incremento provoca l’aumento della velocità delle correnti oceaniche e l’aumento della quantità di energia trasportata dalle stesse, con conseguente maggior scambio energetico a tutte le latitudini. In poche parole il pianeta si scalda!
– man mano che diminuisce l’attività solare e/o l’energia accumulata dagli oceani, diminuisce la quantità di energia scambiata tra oceani e atmosfera e questo comporta anche una riduzione delle temperature a livello continentale. Tale raffreddamento provoca maggiori precipitazioni, sia sottoforma di pioggia che di neve. A seguito dello scioglimento delle nevi, l’acqua risultate, dolce e fredda, raggiunge gli oceani… ma lo fa a tutte le latitudini, specialmente quelle intermedie (40-60°) provocando rallentamenti e(o deviazioni delle correnti oceaniche che a loro volta provocano variazioni climatiche evidenti specialmente nel medio-lungo termine. Tali raffreddamenti comportano una riduzione del Differenziale Termoalino degli Oceani… in quanto le acque diventano più fredde là dove sarebbero dovute essere calde… mentre restano nella norma là dove sono fredde. In poche parole: il pianeta si raffredda!
Quindi capiamo che la tendenza al freddo, di cui vi parliamo da anni (dall’inizio della nostra esistenza), non è una fantasia campata in aria, ma è una logica conseguenza delle caratteristiche del nostro pianeta, unite alla diminuzione dell’Attività Solare sin dal ciclo solare 22 compreso… E considerando che i cicli solari seguono una certa logica successione, riteniamo molto probabile (purtroppo) il fatto che il prossimo ciclo solare, il 25, sarà molto più basso dell’attuale ciclo 24 (vi abbiamo spiegato tante volte il perché).
Facendo i dovuti calcoli possiamo ipotizzare che l’Attività Solare possa tornare a salire in modo evidente solo tra 80-100 anni.
Ma da qui a 80-100 anni, con le estati che iniziano sempre più tardi e gli inverni che sembra abbiamo preso una piega tutto sommato “devastante”, le possibilità di vivere periodo sempre più caldi è, realisticamente, da considerarsi NULLA!
È l’inizio di una GLACIAZIONE?
Nessuno di noi può DIRLO, ma neanche SMENTIRLO!
Possiamo solo considerare i 3 fattori che influenzano la genesi di una glaciazione:
1) attività solare (se in calo, diminuisce l’energia a disposizione del sistema climatico terrestre)
2) estensione dei ghiacci marini (se si riduce troppo, si innesca un processo inverso dovuto alla troppa acqua dolce presente al polo)
3) copertura nevosa (se troppo alta, provoca un raffreddamento FUORI STAGIONE alle medie latitudini dovuto allo scioglimento della neve).
E purtroppo questi 3 fattori sono stati tutti confermati.
Attività solare in calo da circa 30 anni…
Estensione dei ghiacci marini minima raggiunta nel 2012
Copertura nevosa che sta raggiungendo, anno dopo anno, livelli record!
Vedremo cosa accadrà in futuro. Le premesse per un periodo di raffreddamento ci sono tutte!
Bernardo
Attività Solare