Il mito creato sulla fusione dell’Artico: Le immagini satellitari mostrano una stupenda calotta di ghiaccio estiva, più spessa e che copre 1,7 milioni di km2 in più di 2 anni fa… Nonostante la previsione di Al Gore che dovrebbe già essere ormai libero dai ghiacci.
L’intervento dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, fu apocalittico, esordendo: ‘La calotta di ghiaccio del Polo Nord è caduta da un precipizio,’ poi disse ancora, ‘potrebbe essere completamente libero dal ghiaccio in estate tra appena sette anni. Sette anni da oggi.’ Queste previsioni vennero rese note nel 2007, quando l’Onorevole Al Gore accettò il Premio Nobel per la Pace, nel periodo in cui condusse la sua campagna elettorale sul cambiamento climatico.
Ma sette anni dopo il suo avvertimento, il ‘The Mail’ di Domenica 31 agosto 2014 può rivelare che, lungi dalla scomparsa, la calotta polare artica si è espansa per il secondo anno consecutivo, con un aumento, a seconda di come lo si misura, compreso tra il 43 ed il 63% dal 2012.
Per dirla in altro modo, un’area dalle dimensioni dell’Alaska, lo stato più grande dell’America, era libera dai ghiacci due anni fa, mentre ora è di nuovo coperto dal ghiaccio. Le più diffuse misure di estensione del ghiaccio artico, sono le letture satellitari quotidiane emesse dalla US National Snow and Ice Data Center degli Stati Uniti e dall’Ice Data Center, che è co-finanziato dalla Nasa. Questi rivelano che, mentre la tendenza di lungo periodo mostra ancora una flessione, lunedi scorso, 25 agosto, la zona del Mar Glaciale Artico con almeno il 15% di copertura di ghiaccio era di 5,62 milioni di km2.
Questo è stato il livello più alto registrato in tale data dal 2006 (vedi grafico sotto), e rappresenta un aumento di 1,71 milioni di km2 nel corso degli ultimi due anni, con un impressionante 43% in più.
Altre immagini del Meteorological Institute Danish, suggeriscono che la crescita è stata ancora più drammatica. Utilizzando una misura diversa, la zona con almeno il 30% della copertura di ghiaccio, rivelano un aumento del 63%, da 2.7 a 4.4 milioni di km2.
Le immagini satellitari qui pubblicate, sono tratte da una ulteriore fonte autorevole, dell’Università dell’Illinois’s Cryosphere project. Essi mostrano che, oltre ad ampliarsi, il ghiaccio è cresciuto più concentrato, con le aree viola che denotano regioni in cui il ghiaccio è più denso ed in notevole aumento.
Fondamentalmente, il ghiaccio è anche più spesso e quindi più resistente per un prossimo futuro.
Il professor Andrew Shepherd, della Leeds University, un esperto sul monitoraggio satellitare del clima, ha riferito ieri: ‘E’ chiaro, che dalle misure che abbiamo raccolto, il ghiaccio marino artico ha registrato un significativo recupero di spessore nel corso dell’ultimo anno. Sembra che l’estate insolitamente fresca del 2013, abbia permesso al ghiaccio di sopravvivere fino allo scorso inverno. Ciò significa che il ghiaccio marino artico è più spesso e più forte del solito, e questo dovrebbe essere preso in considerazione quando si fanno predizioni sulla sua futura estensione’.
Eppure per anni, in molti hanno sostenuto che l’Artico è entrato in una ‘spirale di morte irrevocabile’, con estati senza ghiaccio, legato ad imminenti ed ulteriori disastri. Questi includono quantità giganti di metano in atmosfera provenienti dai giacimenti artici scongelati, di conseguenza, un riscaldamento globale accelerato, causato dal fatto che il calore del sole non sarà più riflesso dal ghiaccio nello spazio.
Judith Curry, professore di scienze della terra e dell’atmosfera presso il Georgia Institute of Technology di Atlanta, ha detto ieri: ‘Il ghiaccio marino artico che sembrava diretto verso una spirale di morte sembra essersi invertito.’ Coloro che fino a pochi anni fa avevano avvertimento di estati senza ghiaccio entro il 2014, inclusi il Segretario di Stato USA John Kerry, che ha fatto la stessa fasulla previsione nel 2009, mentre Mr. Gore ha ripetuto numerose volte,
soprattutto in un discorso ai leader mondiali alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite a Copenaghen nel 2009, nel tentativo di convincerli a concordare un nuovo trattato sulle emissioni di co2.
La calotta di ghiaccio è caduta da un precipizio. Potrebbe essere completamente sciolto in estate in appena 7 anni da oggi. Mr. Gore, il cui ufficio ieri non è riuscito a rispondere ad una richiesta di commento, ha insistito poi: ‘C’è una probabilità del 75% che l’intera calotta polare durante alcuni dei mesi estivi possa essere completamente libero dai ghiacci entro 5-7 anni.’
Fuorvianti, in quanto sono tali previsioni, alcune persone continuano a fare loro. Solo il mese scorso, dando prova di una inchiesta della Camera dei Lord Select Committee sull’Artico, il professore dell’Università di Cambridge Peter Wadhams ha affermato che: ‘Sebbene l’Artico non sia libero dai ghiacci già quest’anno, lo sarà dal settembre 2015.’ Interrogato su questa dichiarazione ieri, ha detto: ‘Io continuo a pensare che è molto probabile che entro la metà di settembre 2015, l’area di ghiaccio sarà inferiore ad un milione di km2, ufficialmente libero dai ghiacci, che implica solo una frangia di lastroni intorno alle coste. Ecco dove la tendenza ci sta prendendo’.
I politici come Al Gore hanno spesso insistito sul fatto che la scienza del clima è ‘risolta’ e hanno accusato coloro che mettono in dubbio le loro previsioni sul cambiamento climatico “negazionisti”.
Tuttavia, mentre alcuni scienziati dubitano che le emissioni di anidride carbonica sia causa del riscaldamento globale, e che questo ha causato una diminuzione del ghiaccio artico, rimane molta incertezza circa la velocità di fusione e quanto di esso è dovuto alle attività umane. Ma al di fuori della comunità scientifica, i panorami più pessimistici hanno attirato maggiormente l’attenzione.
Ad esempio, le previsioni del Prof Wadhams sono state citate ampiamente dai giornali e dalla BBC. Ma molti di loro le rifiutano.
Ieri il Dr. Hawkins, che guida un gruppo di ricerca del ghiaccio artico all’Università di Reading, ha detto: ‘Il punto di vista di Peter Wadhams è abbastanza estremo rispetto alle opinioni di molti altri scienziati del clima, anche rispetto a ciò che la relazione dell’IPCC dice.’
Il dottor Hawkins ha messo in guardia contro una lettura troppo ottimistica del ghiaccio nel corso degli ultimi due anni, basati sul fatto che il 2012 è stato un ‘basso estremo’, innescato da un tempo come dire ‘strano.’-‘Io sono a disagio con l’idea che la gente dica che il ghiaccio sia in ripresa,’ ha detto.
Tuttavia, il dottor Hawkins ha aggiunto che, il declino degli ultimi anni non è stato causato solo dal riscaldamento globale. E’ stato, dice, intensificato da alcune ‘variabili naturali’, cambiamenti di alcuni fattori come la temperatura degli oceani. Questo, ha detto, è successo prima, come ad esempio negli anni 1920 e 1930, quando ‘ci fu probabilmente qualche ritirata del ghiaccio marino’.
Il dottor Hawkins dice: ‘C’è indubbiamente una certa variabilità naturale del cima nel lungo termine, con una tendenza al ribasso causato dal riscaldamento globale. Questa variabilità ha probabilmente contribuito in qualche modo alla forte tendenza al ribasso dopo il 2000, anche se la componente umana domina ancora.’ Come molti scienziati, il dottor Hawkins riferisce che questi processi naturali possono essere ciclici. Se e quando tornano indietro, quindi possano raffreddarsi, l’Artico, in questo caso, ha detto: ‘In un decennio senza tendenza al declino, una copertura di ghiaccio sarebbe del tutto plausibile’.
Alcune ricerche peer-reviewed suggeriscono che, almeno fino al 2005, la variabilità naturale sia stata responsabile per il 50% sul declino del ghiaccio. Ma esattamente quanto risulti grande la sua influenza, rimane una questione aperta e come il dottor Hawkins e il Prof Curry siano d’accordo, nello stabilire che questo è fondamentale per fare previsioni sul futuro dell’Artico.
Il Prof Curry dice: ‘Ho il sospetto che la parte di riduzione del ghiaccio marino attribuibile alla variabilità naturale potrebbe essere ancora più grande del 50%. Penso che la componente naturale della variabilità e di estensione del ghiaccio artico è in procinto di toccare il fondo, con una possibile inversione che si avvierà entro il prossimo decennio. E quando lo farà, il periodo di inversione potrebbe durare per diversi decenni’.
Questo lo ha portato a credere che la previsione dell’IPCC, come Al Gore, è stata troppo pessimista.
‘L’Artico libero dai ghiacci entro il 2050 è uno scenario possibile, ma non credo che sia uno scenario probabile,’ ha concluso.
L’apparente ripresa del ghiaccio artico si presenta come una buona notizia per gli orsi polari. Se vi è più ghiaccio a fine estate, essi possono cacciare più facilmente. Eppure, anche quando il ghiaccio ha raggiunto il punto tra i più bassi nel 2012, non vi era alcuna prova scientifica che ci dice che i numeri erano in declino, con la loro stima totale con un numero da 20.000 a 25.000 superiore che nel 1970, da quando la caccia venne vietata.
In molte regioni artiche, dicono gli scienziati, sono in buona salute. Le previsioni dei modelli al computer di declino dei ghiacci non sono diventate realtà. Nel 2004, i ricercatori hanno affermato che il numero degli orsi della Baia di Hudson sarebbero scesi da 900 a meno di 700 entro il 2011, al contrario, sono saliti a oltre 1.000 unità.
Tuttavia, il principale organismo internazionale di scienza dell’orso, Polar Bear Specialist Group, ammette di non avere dati affidabili da quasi la metà della regione artica, quindi non possono dire se i numeri sono in calo o in aumento.
ENZO
ATTIVITA’ SOLARE