12-02-2012 – Salve a tutti; un breve aggiornamento per valutare alcune ipotesi lontane, nel long range, ancora solo abbozzate, ma utili a ragionare e a incentivare la discussione tra meteo appassionati, spesso delusi dalla stagione invernale in questo periodo.

Iniziamo la discussione analizzando la previsione alle quote stratosferiche (30 km) del modello europeo per inizio terza decade (fig.1).

fig.1

In fig.1 si vede bene come il Vortice Polare Stratosferico (VPS) sia completamente sbilanciato sulla verticale del continente europeo, sotto attacco da parte di un nuovo warming in sede asiatica.

Fino a tale periodo, poco o nulla è previsto accadere nelle nostre regioni, dove dovrebbe affermarsi a una robusta cellula anticiclonica, interrotta soo da brevi passaggi perturbati, per almeno un decina di giorni (fig.2).

fig.2

In fig.2 si vede già, comunque, come il VP sia sbilanciato in sede euroasiatica anche alle quote troposferiche, sebbene in assetto piuttosto compatto.

Ma proprio da tale evoluzione, sulla base di quanto previsto anche in stratosfera, dopo qualche giorno di gap temporale, il long range del modello americano evidenzia la possibilità che tale sbilanciamento possa essere esasperato da una ulteriore spinta congiunta dellevdue onde oceaniche (Pacifica e Atlantica, W1 e W2), andando a scivolare letteralmente (split) verso il  continente europeo (fig.3).

fig.3

Bella discesa artica, molto massiccia, inserita in questa sede solo per evidenziare quali potrebbero essere le conseguenze della costante instabilizzazione del VP alle quote superiori (fig.4).

fig.4

L’evoluzione proseguirebbe con un affondo perturbato nelle nostre regioni, con piogge anche forti e nevicate fino a quote collinari (fig.5).

fig.5

Si tratta di ipotesi fantasiose e con scarsa attendibilità al momento, ma interessanti perchè rispecchiano quello che è stato finora il filo conduttore dei ragionamenti formulati in questa sede (fig.6).

fig.6
Roberto