Ma tu guarda … uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, più nello specifico da un gruppo di ricercatori italiani dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Cnr, Università della Basilicata e Regione Puglia, e riportato nientepopodimeno che dal quotidiano “Corriere della Sera”, scrive che potrebbe essere il Sole la causa dei terremoti. Non che questo ci sorprenda per carità, sulla nostra pagina ne parliamo da anni, con decine di pubblicazioni scientifiche al seguito, ma anche in questa occasione vorremmo capire la scienza, quella ortodossa per capirci, quella che fatica a modificare il proprio “credo” le proprie convinzioni, cosa ne pensa di questo nuovo studio pubblicato. Vedrete che non passerà molto tempo che verrà confermato, oltre ai terremoti che il Sole è causa anche di eruzioni vulcaniche. Rimanendo in attesa che il tutto avvenga, vi invito a leggere l’articolo e a riflettere su quella parte di scienza che da anni si permette di deridere il nuovo che avanza, come se, questa parte di scienza, avesse la verità in tasca. Scienza vuol dire continua ricerca della verità!
Prima o poi anche questi si dovranno rendere conto che tutto è collegato al Sole e che la nostra stella regola il clima e tutto ciò che gli gira intorno.
CORRIERE DELLA SERA – 13 Luglio 2020
Su Nature la ricerca di Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Cnr e Università della Basilicata: «C’è correlazione tra la variazione nel tempo della densità di protoni e della sismicità a scala mondiale»
Che i corpi celesti possano influenzare i terremoti non è più una credenza tramandata da civiltà sepolte e da più di mezzo secolo i ricercatori cercano di dimostrare questa correlazione che, se provata scientificamente, potrebbe rivoluzionare i metodi per prevedere eventi sismici. La luna, per esempio, che influisce in modo determinante sulle maree, sembra abbia anche un ruolo nei terremoti, ma adesso una ricerca pubblicata oggi su Scientific Report di Nature, ipotizza che anche il sole abbia un’influenza sull’attività sismica terrestre.
Il Cnr e il satellite Soho
A scoprire per la prima volta al mondo questa correlazione con prove empiriche fornite da un satellite è stato un gruppo di ricercatori italiani dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Cnr, Università della Basilicata e Regione Puglia. Come spiega Vito Marchitello, il primo autore della ricerca, il gruppo ha studiato i dati del satellite Soho (Solar and Heliospheric Observatory), localizzato in una posizione stazionaria rispetto al Sole e alla Terra che registra la densità di protoni prodotti dall’attività solare e la loro velocità. «Studiando comparativamente la variazione nel tempo della densità di protoni e della sismicità a scala mondiale — sottolinea Marchitello — abbiamo osservato una correlazione estremamente evidente, con picchi di sismicità che avvengono entro 24 ore dai picchi di densità protonica». In altre parole un certo tipo di attività solare innescherebbe l’attività sismica del nostro pianeta. Gli scienziati italiani hanno anche sviluppato un modello qualitativo che ipotizza il meccanismo che lega le due variabili. «Le scariche generate dall’eccesso di carica elettrica nella ionosfera penetrerebbero nelle grandi faglie sismo-genetiche, zone di alta conducibilità elettrica — spiega Giuseppe De Natale dell’Ingv —. E una scarica elettrica nei cristalli di quarzo, che abbondano nelle rocce, genera un impulso di dilatazione o contrazione, a seconda della polarità della corrente. Tale impulso di deformazione potrebbe destabilizzare faglie che sono già vicinissime al punto di rottura, e quindi produrre i terremoti».
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