In questo articolo analizziamo i possibili risvolti climatico-geologici dei prossimi anni dando uno sguardo all’astrologia.

Premessa: è molto difficile riuscire a predire certi eventi, e forse nel 2020 non succederà niente di che, ma quando Marte si unirà a Plutone, Saturno e Giove, farà impressione vederli tutti insieme quadrati a Urano e semi quadrati a Nettuno. Nella storia, varie catastrofi, guerre, genocidi di massa, terremoti, tsunami avvengono. L’astrologia studia le configurazioni planetarie che c’erano in quei particolari momenti della storia e da lì poi associa ai vari pianeti e aspetti certi avvenimenti. Non è una previsione è uno studio degli astri in relazione agli eventi. Da lì poi, si possono fare ipotesi su cosa potrebbe accadere in futuro con particolari configurazioni planetarie.

Nel 2020  mi ha molto colpito notare che avremo un momento in cui, tra marzo e aprile, il gruppo di super tosti pianeti (Saturno-Plutone-Giove-Marte saranno congiunti tutti insieme a pochissimi gradi (quasi sovrapposti) in Capricorno e poi tra Capricorno e Acquario, proprio mentre il Sole sarà in Ariete (equinozio). Questa configurazione planetaria ci suggerisce tra gennaio (13 gennaio congiunzione  Saturno-Plutone a 22° Capricorno). Si vedranno praticamente sovrapposti! Gli aspetti angolari tra Saturno e Plutone sono noti per riflettere i disastri naturali, in particolare l’attività sismica e vulcanica.) e aprile 2020, eccezionali eventi di natura geologica e meteorologica, capaci di cambiare in maniera drastica il corso della storia.

 

 

Nei mesi di marzo ed aprile 2020 inoltre le fasi di luna piena saranno in accoppiata perfetta al perigeo lunare minimo (massima attrazione gravitazionale). Metterei in evidenza il rischio di una super eruzione.

Sottolineo poi l’entrata di Urano in Toro lo scorso 15 maggio. La presenza di Urano in Toro è associata ad un forte incremento dell’attività sismica (vulcanica) globale. La presenza di Urano nel segno di Terra, andrà ad infierire soprattutto sul Nord America (specie Usa), in quanto si contrappone negativamente al suo tema Natale (vedersi il significato di tema Natale in astrologia). Ad esempio, il giorno dopo l’entrata di Urano in Toro, il 15 maggio, il Kilauea, nelle Hawaii, ha iniziato l’attività esplosiva, tutt’ora in corso. Il tutto suggerirebbe che il supervulcano a rischio si trovi in Usa e quindi lo Yellowstone appare come il favorito ad eruttare nel 2020. Riguardo poi la congiunzione Saturno-Plutone del 13 gennaio 2020, (tra l’altro in prossimità della luna nuova), essa è spesso avvenuta in anni in cui è eruttato il Vesuvio (eruzione qualche mese dopo congiunzione). Prendendo il discorso in maniera più scientifica, abbiamo nel 2020-2021 il culmine del minimo solare, con la sovrapposizione di cicli secolari e multimillenari (evento Bond). Inoltre abbiamo un picco gravitazionale luni-solare a partire dal 2019 e per i successivi 5-6 anni, il quale favorirà un certa instabilità delle placche litosferiche. A livello statistico dal 2019, la costa occidentale Nord Americana (area Cascadia) dovrebbe entrare in un ciclo di massima attività sismica, e dal 2020 anche l’area del pacifico orientale (Giappone, Filippine, Taiwan, Indonesia). I cicli di massima attività sismica avvengono una volta ogni 200-250 anni e sembrano seguire l’andamento dell’attività solare.

 

In conclusione, il 2020 (ma già con i primi sentori quest’anno è ancor più nel 2019), sembra aver le carte in regola per essere l’anno in cui la Natura darà il peggio di sé, mettendo a dura prova la sopravvivenza di intere nazioni. E di popoli scomparsi dalla mattina alla sera a causa di eventi naturali catastrofici, la storia umana ne è piena (vedi Santorini e alcune civiltà precolombiane); non sarebbe ne la prima, ne l’ultima volta. Io, e questa è una mia considerazione, mi aspetto l’eruzione di un VEI 8 e vari VEI 5 e 6 in tale anno. In tal contesto, si prospetta un crollo verticale delle temperature globali (tutt’al più con l’AMOC ai minimi), con spaventosa e improvvisa avanzata dei ghiacci polari. L’eccezionale attività vulcanica poi favorirà intensi e lunghi episodi di El Nino, i quali immetteranno in atmosfera ingentissime quantità di vapore acqueo, il quale ricadrà sotto forma di maxi bufere di neve dove la temperatura lo consentirà. Pur rimanendo nel campo delle ipotesi, questo appare lo scenario più probabile. Quanto basta per prendere provvedimenti. L’eruzione di un VEI 8, che manca da 1484 anni (Ilopango), ad esempio, manderebbe in tilt il traffico aereo globale per circa un anno. Ricordo come attualmente il commercio globale abbia come asse portante proprio i trasporti aerei. Cibo, gas, barili di petrolio, acciaio, vestiti, telefonini, auto, ormai la gran parte delle merci si muove per via aerea. I rischi per l’economia globale sono enormi, anche escludendo gli effetti sul clima. Ora cosa accadrà di sicuro non si può sapere, ma certamente verrà messa a dura prova la civiltà moderna. Forse, al di là degli effetti negativi, sarà la volta buona per tornare ad uno stile di vita più sano, umile e normale a contatto con la natura.

 

Alessio

Attività Solare