Autore: Guido Guidi
Data di pubblicazione: 11 Luglio 2018
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=48834

Giardini di luglio più che di marzo, ma mi passerete la citazione perché la faccenda è catartica.

Alcuni giorni fa i tamburi del caldo-sempre-più-caldo, emigrati per l’occasione all’estero causa estate mediterranea poco soddisfacente in termini di bollore, hanno rullato dalle parti di Albione, dove invece un quanto mai insidioso anticiclone delle Azzorre ha portato l’estate.

Alta pressione persistente, aria mite atlantica a bloccare le perturbazioni, subsidenza, et voilà, il record di caldo è servito per le Highlands, dove di solito s’intravvede l’estate solo tra una goccia di pioggia e l’altra. Gli attenti troll che infestano anche CM si erano affrettati a darcene notizia perché, si sa, da qualche parte può comunque far caldo, piovere o tirare vento.

E invece no, cosa meglio di un buon gelato a cavallo tra luglio e agosto?

Capita che lo UK Met Office, che per inciso su Google si presenta come paladino i “Weather and Climate Change” perché parlare solo di weather e climate senza change non sarebbe abbastanza impegnato, abbia deciso di non convalidare lo squaglione, che si sarà pure mangiato gli pneumatici di Bottas al Gran Premio di Silverstone di domenica scorsa, ma non è stato poi questa gran cosa. Motivo: accanto alla stazione meteo incriminata, che troneggia tra due fili d’erba e una sconfinata distesa di asfalto e cemento, da un paio d’anni staziona per tutta l’estate un… … … furgone dei gelati, il cui motore è sempre acceso per garantire la refrigerazione.

Questa sì che è catarsi, se mi perdonate la ripetizione. Tuttavia, quando doveste riuscire a smettere di ridere, varrebbe la pena riflettere sulle basi su cui poggia il monitoraggio della temperatura in giro per il mondo e su quanto abbia poco senso inseguire la colonnina di mercurio facendo slalom tra asfalto, cemento, aeroporti, centri urbani e quant’altro lamentando disastrosi cambiamenti, dimenticando che negli stessi luoghi prima ci pascolavano le pecore… il riferimento alla Scozia è tutt’altro che casuale nella fattispecie.

Ps: per la gioia di tutti noi, anche il prossimo cugino di Caronte in arrivo a giorni sul Mediterraneo centrale sarà zoppo.

Enjoy 😉