Nella giornata del 31 luglio il conteggio delle macchie solari di Specola, Locarno, contava 10, tra gruppi e macchie solari (come possiamo osservare dall’immagine sotto a destra). Ma se ingrandiamo e osserviamo il disco solare, dalle immagini inviate dalla sonda SDO, ci accorgiamo che l’altra immagine ripresa nello stesso identico momento (sotto a sinistra) non risulta con lo stesso numero di macchie, quindi un conteggio quantomeno molto dubbio.
Le 2 immagini tratte dal sito del Layman. A sinistra l’immagine SDO del 31 luglio, a destra alla stessa ora il conteggio delle macchie solari adottato dal centro di Specola. Come possiamo vedere le macchie cerchiate (5 su 10) non risultano dall’immagine solare della sonda SDO.
A questo punto possiamo ipotizzare che i gruppi o le macchie solari contate in più da Locarno, risultano osservate con il proprio telescopio da 80 millimetri. Inoltre Locarno presumibilmente adotta il conteggio delle macchie attraverso il telescopio e non dall’immagine solare proiettata, come di prassi nei vecchi conteggi, quindi quasi impossibili da vedere dall’immagine con la risoluzione della sonda SDO.
La conta maggiorata delle macchie solari è fuori dubbio che alza il risultato finale del ciclo solare, alterandone il confronto con i precedenti cicli di tipo Dalton, Maunder e Sporer dei secoli scorsi.
Questo rende l’idea del perché non possiamo più paragonare in nessun modo, il metodo di conteggio attuale, molto più pernicioso, con il metodo adottato dalle osservazioni del passato per l’indubbio miglioramento della strumentazione di rilevamento, e che quindi risulta disomogeneo per un possibile confronto con i dati riscontrati del passato.
Unico confronto che attualmente possiamo adottare con il passato è il sistema del Layman’s Sunspot Count inventato e gestito da Geoff Sharp, e che Attività Solare da diversi mesi ve ne rende conto con la pubblicazione giornaliera dei suoi risultati nel nowcasting solare.
Enzo
Attività Solare