Di Ron Clutz – 27 Novembre 2018

La notevole crescita dell’estensione del ghiaccio artico continua con una nuova forte crescita, come mostra il grafico sottostante.

Si noti che a partire dal giorno 330, 26 novembre 2018, l’estensione del ghiaccio artico supera la media degli ultimi 11 anni raggiunta a fine mese a 11,08 km2, è 400 km2 al di sopra della media del giorno 330. Inoltre corrisponde al 2013 (non mostrato) con solo il 2014 leggermente più alto nell’ultimo decennio.

 

Il Dr. Judah Cohen dell’ARE ha postato ieri sulle difficoltà che ha previsto per i prossimi mesi invernali. In corsivo una mia estrazione.

A mio parere , l’accoppiamento trofosfera-stratosfera è ora in piena attività e sta avendo un impatto significativo sulla circolazione su larga scala dell’atmosfera. Il trasferimento verticale relativamente attivo di energia dalla troposfera alla stratosfera sta ripetutamente perturbando il VP stratosferico anche se non è di grandezza sufficiente per forzare una significativa interruzione del vortice polare ma solo piccole interruzioni. Ancora si prevede che il VP stratosferico venga spostato continuamente dal Polo Nord verso l’Eurasia nord-occidentale. Lo spostamento del VP stratosferico a sud della sua posizione normale sta permettendo al VP stratosferico di assorbire temperature più miti da latitudini più meridionali e bordate sparate da tutta l’Asia verso la Siberia orientale e l’Alaska, dove le temperature di riscaldamento stanno creando anomalie dell’altezza geopotenziale in stratosfera centrata vicino all’Alaska. Ciò si traduce in un flusso verso nord tra la dorsale dell’Alaska e il VP stratosferico sul lato nord-atlantico dell’Artico, dalla Siberia centrale all’America settentrionale orientale. Abbiamo visto lo stesso flusso già imitato o ripetuto nella troposfera durante il mese di novembre, contribuendo a un mese generale freddo di novembre negli Stati Uniti orientali.

Per quanto riguarda l’inverno nel suo complesso, ritengo che il comportamento del VP stratosferico sia fondamentale. Il trasferimento verticale di energia atmosferica mi sembra attivo per il prossimo futuro. Ciò potrebbe portare a un VP stratosferico significativo o importante già a partire dalla seconda metà di dicembre e fino ai primi di gennaio. Se si verificasse una grande interruzione del vrtice stratosferico alla fine di dicembre e all’inizio di gennaio, questo sarebbe quasi l’ideale per contribuire a un inverno freddo generale per le solite regioni favorite nelle medie latitudini del NH , ma ogni evento è unico. Qualsiasi ritardo in una significativa interruzione del vortice stratosferico porterebbe ad un periodo prolungato di tempo volatile e aumenterebbe le probabilità di un inverno generale mite, specialmente se il VP stratosferico si rafforza e diventa di forma circolare. C’è lo scenario in cui il trasferimento di energia verticale rimane attivo, il VP stratosferico è perturbato ma non si verificano interruzioni significative e gli Stati Uniti orientali sperimentano ancora un inverno freddo inverno 2013/14 ed è descritto nel nostro nuovo documento: Kretschmer et al. 2018, ma più sulla carta in un futuro blog.

Nel frattempo, nel Nunavut, è un grande momento per gli orsi polari, anche più di quelli che la gente potrebbe credere.

 

Fonte: Ron Clutz