Di Fiorentino Marco Lubelli – 9 Marzo 2019

L’inverno che è appena terminato ha mostrato grande dinamicità con importanti anomalie, a livello globale, che analizzeremo puntualmente che hanno determinato molti differenti pattern a seconda dei luoghi del nord emisfero e dei periodi climatici di riferimento. In Europa, l’inverno appena terminato risulta sostanzialmente mite, nulla di eccezionale, ma senza dubbio lontano dagli eccessi del 2015 e del 2014, in sostanziale media rispetto agli inverni del decennio, come vedremo in seguito. Ma partiamo con ordine andando ad analizzare le medie delle anomalie di geopotenziale a livello globale.

Evidentissima l’anomalia predominante nell’inverno 2018-19 caratterizzato da persistenti zone di anomalia positiva dei geopotenziali alle alte latitudini, con un vortice polare in grande difficoltà, incapace di mantenere un assetto stabile, e importanti zone di alta pressione sull’Oceano Pacifico e sull’Oceano Atlantico a formare quasi un cordone globale all’altezza del 60esimo parallelo. In Atlantico, ben visibile l’anticiclone delle Azzorre, vero protagonista dell’inverno appena concluso, come vedremo qui di seguito.

Ecco il protagonista dell’inverno 2018-19 una potente figura di alta pressione sulla Spagna responsabile di un vero e proprio “dipolo” geopotenziale con una speculare anomalia negativa sulla Libia. Le conseguenze sono facili a tradursi: anomalia termica negativa sull’Africa settentrionale, con anomalie precipitati pesanti sul Mediterraneo centro-orientale, tempo secco su gran parte dell’Europa in un contesto termico, dicevamo, senza grandi eccessi.

Ecco, visibile, l’anomalia termica sull’Africa settentrionale e l’anomalia positiva, anche pesante sull’Europa centrale che posiziona l’invero 2018-2019 al terzo posto tra i più caldi del decennio, come vedremo qui di seguito

In questa carrellata delle anomalie termiche degli ultimi dieci anni appare evidente come il contesto decennale appaia più caldo della media e come l’anno appena passato si collochi in questo trend, senza comunque gli eccessi degli anni 2014 e 2015. Vediamo, a conclusione di questo articolo, la condizione delle medie termiche del nord emisfero.

Prevalgono ancora le anomalie positive, soprattutto in area sub-polare, ciò ha impedito grandi ondate gelide alle medie latitudini, eccetto che sugli USA centrali e sul Canada, possiamo però notare come nel complesso le temperature medie del nord emisfero non denotino importanti anomalie positive. Concludendo: l’inverno 2018-19 si colloca nella media degli inverni del nuovo millennio, certamente non freddo, ma nemmeno apocalittico come qualcuno afferma…

Fonte: Progetto Scienze