Sembra un bollettino di guerra quello che si legge sui quotidiani e riviste del settore agricolo, che denunciano i danni all’agricoltura legati all’irrequietezza del clima delle ultime settimane.
La Coldiretti, già a Marzo scorso, se da un lato esprimeva contentezza per il ripristino delle riserve idriche in vista delle prossima estate, dall’altra parte denunciava i danni:

I danni alle piante da frutto, ulivi e vigneti, che potranno però essere verificati definitivamente solo nei prossimi giorni, sono destinati a compromettere le produzioni nel tempo poichè occorrono anni prima che si possa sostituire la pianta e che quella nuova inizi a produrre. Ma già adesso dalla Liguria al Piemonte, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, dalle Marche al Lazio, dalla Campania alla Toscana, dall’Abruzzo al Molise fino alla Puglia sono decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, ma sono stati danneggiati – continua Coldiretti – anche i vivai di piante e fiori come le mimose per l’8 Marzo.

Sempre la Coldiretti e l’Alleanza delle Cooperative Italiane, su un’altra fonte, rincarano la dose, parlando di danni ingenti in varie regioni italiane, che cominicano a registrare perdite significative nelle colture di ortaggi e frutta:

“Nelle campagne con le temperature sotto lo zero si registrano da Nord a Sud danni agli ortaggi invernali come cavoli, verze, cicorie e broccoli, mentre il tepore quasi primaverile delle scorse settimane ha provocato un risveglio vegetativo delle piante da frutto, dalle albicocche ai ciliegi, dalle pesche alle pere che – sottolinea la Coldiretti – in alcune zone sono già con le gemme gonfie particolarmente sensibili al freddo. Tra l’altro in Liguria la Coldiretti ha chiesto lo stato di calamità per i danni alle coltivazioni orticole e ai vivai di piante e fiori, mentre in Emilia Romagna soffrono sotto il peso della neve i frutteti. E intanto in Puglia gli agricoltori stanno correndo contro il tempo per raccogliere i cavolfiori salvandoli da gelo e neve e grande preoccupazione c’è per i mandorli in fiore e le varietà di ciliegie che fioriscono in anticipo. In Campania sono stati pesantemente colpiti frutteti e serre: dalle pesche alle albicocche, dalle susine alle ciliegie con una strage di verdure nei campi dai piselli alle fave, dalle patate ai meloni, oltre a lattughe, finocchi e fragole”.

“Serre sfondate dalla neve, difficoltà nel ritirare il latte e ortaggi bruciati dal gelo. Per non parlare delle difficoltà per abbeverare il bestiame nelle campagne a causa delle condutture gelate”. Sono questi, secondo l’Alleanza delle cooperative agroalimentari, “gli effetti dell’ondata di maltempo che ha causato oltre 400 milioni di euro di danni all’agricoltura. […] Le preoccupazioni maggiori – conclude l’Alleanza – sono per il 35% degli alberi da frutta già in fiore e gli ortaggi invernali a foglia a rischio dopo il passaggio del Burian”. [Grassetto in originale, ndr]

Arriviamo ad Aprile e concentriamoci sulla Lombardia. La zona del pavese è stata teatro di una grandinata memorabile che ha causato gravi danni:

“Colpiti ortaggi, cereali, fragole e foraggi, secondo quanto emerso da una rilevazione della Coldiretti Lombardia […] Secondo le prime stime – spiega Coldiretti Lombardia – nel Pavese i chicchi di ghiaccio, grandi come nocciole, hanno danneggiato almeno il 20% delle coltivazioni di orzo, frumento e foraggi come erba medica e loietto. Nel Milanese, invece, ad avere la peggio sono stati soprattutto verdura e frutta in pieno campo.”

Infine, è di pochi giorni fa l’evento temporalesco – decisamente fuori stagione – che ha colpito la Lombardia (nella zona di Varese) e il Canton Ticino. Ecco come ne parla la Televisione Svizzera:

La pioggia e la grandine che hanno spazzato il Ticino, soprattutto nel Mendrisiotto, hanno causato i primi danni all’agricoltura.

“Ieri è passata una linea temporalesca, un fronte freddo, la cui intensità è stata degna di nota: per esempio 25 litri per metro quadrato in un’ora a Lugano: siamo lontani dai record ma in questa stagione sono valori abbastanza rari”, ci spiega Guido Della Bruna dall’osservatorio di MeteoSvizzera a Locarno Monti.”

Nei prossimi giorni, avremo un’idea più chiara della situazione.
Certamente, questi sono mesi di grande instabilità meteorologica, dove dobbiamo aspettarci eventi estremi e fuori stagione sempre più frequentemente. La ragione? Non il cambiamento climatico – come i media vogliono farci credere – ma il calo sensibile dell’Attività Solare.

Sara Maria Maestroni

Attività Solare.

P.S.: ringraziamo la pagina www.facebook.com/3LRaetica per la segnalazione del maltempo in Ticino.
P.P.S.: del primo articolo della Coldiretti, mi interessava il bilancio dei danni del maltempo. Non la spiegazione che fornisce (che rispetta la narrativa dominante del cambiamento climatico).