Come spesso accade, una notizia pubblicata con superficialità e con pochissimi dettagli, finisce per diventare (e qui la colpa è anche nostra) una sensazionale scoperta.
Tutto e il contrario di tutto è stato pubblicato nelle ultime ore.

La notizia ormai l’avete letta tutti quanti e recita più o meno cosi: grazie allo scioglimento dei ghiacci alpini, è emersa una baracca militare costruita sulla vetta del Gran Zebrù, al confine con l’Austria.

Detta cosi’ l’impressione è che lo scioglimento delle nevi degli ultimi anni abbiamo riportato alla luce ciò che fino a qualche anno fa era abbondantemente coperto dal ghiaccio.

Cosi’ non è!

granzebru-1

Testimonianze dirette, di alpinisti che salgono su quella vetta da anni, hanno permesso di ricostruire la vicenda.
Dell’esistenza di quella baracca si è sempre saputo. Era ben visibile già 25 anni fa!

Me la ricordo 25 anni fa quella baracca in cima di cresta del gran zebrù, c’era una stufa con ancora il tubo che puntava il cielo…

Quello che è accaduto negli ultimi anni è invece che la Sovrintendenza ha autorizzato gli archeologi a studiare il sito e a recuperare i reperti ivi presenti.

Tra l’altro una parte del ghiaccio era già crollato nel 2001.

panoramica_baracca

Dalla rete riporto inoltre una breve resoconto storico-militare:

Guerra sul Gran Zebru
Quando nella primavera del 17 pattuglie di Kaiserschutzen in esplorazione e vedette in avanscoperta dovettero constatare che gli italiani si apprestavano ad occupare il Gran Zebru, facendo salire in alto uomini e materiali, fra i tirolesi si diffuse uno stato di allarme.Da quella vetta gli alpini avrebbero scortosenza difficolta i movimenti nelle linee austriache.

Nel maggio 1917, con una corsa affannosa, gli austriaci riuscirono a stabilirsi su quella vetta importantissima.Il generale Barone von Leuprecht narra la salita effettuata da due ufficiali (Gerin e Casek) assieme ai loro soldati che bivaccarono in piccole tende e buche nella neve per diversi giorni.
Al passo della bottiglia fu scavata , in seguito una profonda trincea protetta da reticolati.
Appena a 150 metri dagli austriaci si erano abbarbicati saldamente gli italiani con 2 mitragliatrici sulla cresta di Sulden.

Vi furono molte azioni per scacciare gli austriaci dalla cima e viceversa con diversi morti da ambo le parti, ma fino alla fine della guerra rimase in mano austriaca che lo fortifico sempre più dotandolo anche di una teleferica a mano, fino a ddiventare un baluardo formidabile in mano austriaca.

 

Nulla di strano, quindi… e, soprattutto, dobbiamo constatare che quanto riportato nel precedente aggiornamento risulta del TUTTO o almeno PARZIALMENTE… FALSO!
Bernardo Mattiucci
Attività Solare