Autore: Guido Guidi
Data di pubblicazione: 16 Marzo 2018
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=47807
Non mi importa gran che di ripetermi. Alcuni anni fa, seguita da ripetuti lanci mediatici, girava la terribile notizia che la neve sarebbe stata una cosa del passato (Snow will be a thing of the past), naturalmente per colpa del clima che cambia e cambia male. Oggi leggiamo che, sempre per la solita ragione, in futuro ci saranno più valanghe.
Forse ci sono più valanghe (pare contabili con i proxy data) perché c’è più neve? In effetti pare che questo inverno la porzione di emisfero nord coperta dalla neve sia a livelli eccezionalmente alti.
Exceptionally large amount of winter snow in Northern Hemisphere this year
Naturalmente sappiamo che tanto per l’Eurasia, quanto per l’America del Nord, gran parte del lavoro di fine stagione lo ha fatto il Sudden Warming Stratosferico, che ha riversato l’aria fredda dei poli verso le medie latitudini, alimentando un gradiente di temperatura molto basso di latitudine cui si devono anche i ‘Nor’easter sulla costa est americana.
Però, sempre per quelli dei dipartimenti “neve scomparsa” e “più valanghe”, il freddo alle medie latitudini è da attribuirsi al “caldo” di quelle alte.
Warm Arctic means colder, snowier winters in northeastern US, study says
Può darsi che qualcuno riesca a vederci un filo logico in tutto questo. Così, a prima vista, sembra molto più un tentativo di trovare spiegazioni in chiave climate change a tutto quello che accade, come non fosse mai accaduto e, soprattutto, anche se in palese contraddizione tra loro.
Quanto è bella e magica la scienza del clima! Si decidano, e, soprattutto, si consultino.