Scritto da Roy W. Spencer, Ph. D.

http://www.drroyspencer.com/2015/08/summer-snow-to-greet-obama-on-alaska-climate-trip/

1 Settembre 2015 – Traduzione a cura di Mauri Ses. (scientific translator)

 

Quando il presidente Obama visiterà l’Alaska questa settimana nel corso della sua campagna per un nuovo accordo internazionale nella lotta contro il (riscaldamento globale) cambiamento climatico, in Alaska si starà vivendo un periodo più freddo del normale con le previsioni meteo che parlano di nevicate estive, come si vede in questo grapico di WeatherBell.com con la previsione delle nevicate complessive che sono previste per Venerdì:

spencer1Previsione delle nevicate complessive per Venerdì, 4 Settembre 2015 del modello GFS (grafico di WeatherBell.com)

Oltre a questo ultimo esempio dell’Effetto Gore, il piccolo e sudicio segreto è che il clima è in continua evoluzione, e quale posto migliore per illustrare il ruolo di Madre Natura (e non degli umani) se non in Alaska?

Tempo Estremo

In Alaska il tempo è strettamente legato alla sua geografia – estrema. Lì le temperature hanno spaziato da 38 gradi Celsius (nel 1915) a -62 gradi Celsius (nel 1971). Le giornate estive sono così lunghe che si riescono a coltivare zucche che pesano più di 450 chilogrammi. Tuttavia, le temperature medie annuali sono in realtà sotto lo zero – anche negli anni più caldi.

I Ghiacciai si stavano ritirando già prima del 1900

Il presunto ghiacciaio che fa da testimonial al riscaldamento globale in Alaska è il Ghiacciaio Mendenhall… tranne che questo ghiacciaio si era già ritirato di 1 km e mezzo nei primi anni del 900, molto prima che le emissioni dei gas serra da parte degli umani potessero essere incolpate della cosa.

Inoltre, la sua ritirata sta portando alla luce grandi ceppi di alberi che hanno all’incirca 1000 anni, ossia un momento che – guarda che coincidenza – coincide con il Periodo Caldo Medioevale (causato da fattori naturali), quando ancora i Vichinghi erano in grado di coltivare in Groenlandia.

Cosa che ci costringe a porre la seguente domanda: come è possibile che 1000 anni fa abbia fatto tanto caldo da far crescere alberi giganti in una zona che è adesso ricoperta di ghiaccio? Non sappiamo il perché fosse così caldo 1000 anni fa – gli scienziati climatici non amano parlarne perché non lo sanno spiegare – ma per non si sa quale ragione sono sicuri che a causare il caldo attuale sia il vostro SUV.

Il recente calore in Alaska è dovuto principalmente alla Oscillazione Decennale del Pacifico

Il prodotto ufficiale della NOAA per una media delle temperature dell’Alaska, anche dopo che hanno apportato innumerevoli e controversi aggiustamenti, mostra una fase di raffreddamento dal 1920 fino alla fine del 1970, seguita quindi da un riscaldamento improvviso associato con il Grande Cambiamento Climatico del 1977:

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L’ufficiale media climatica annuale della NOAA, (da Agosto a Luglio) fino a tutto il mese di Luglio 2015 (NCDC Clima con uno Sguardo).

Questo cambiamento è dovuto ad una regressione naturale della Oscillazione Decennale del Pacifico, un ciclo di 60 anni, che coinvolge le correnti direttive atmosferiche in Alaska, determinando se a prevalere sia l’aria polare fredda o l’aria calda del Pacifico nella loro battaglia continua per il controllo del tempo in Alaska.

Gli abitanti dell’Alaska sono abituati a questi estremi tremendi del tempo durante tutto l’anno. Le prove fornite dai ceppi di albero da sole già suggeriscono che era molto più caldo 1000 anni fa di quanto non lo sia oggi.

Eppure, il presidente Obama senza dubbio userà la sua retorica per spiegare come tutti i cambiamenti del tempo e dei ghiacciai in Alaska (1) siano stati portati dagli esseri umani, e (2) di come tutto questo sia deplorevole. Sono sicuro che questo è ciò che adesso viene insegnato nelle scuole, e molti ci crederanno.

Ma tu non gli credere.

Roy W. Spencer ha conseguito il suo dottorato in meteorologia alla Università del Wisconsin-Madison nel 1981. Prima di diventare uno Scienziato Principale di Ricerca presso la Università dell’Alabama a Huntsville, nel 2001, è stato Scienziato Senior di Studi Climatici del Marshall Space Flight Center della NASA, dove lui e il dottor John Christy hanno ricevuto la Medaglia per un Eccezionale Risultato Scientifico della NASA per il loro lavoro di monitoraggio della temperatura globale con i satelliti.