Autore: Guido Guidi
Data di pubblicazione: 09 Dicembre 2016
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=42995

Prima di entrare nel post di oggi, vi chiedo di fare un piccolo esercizio di ricerca, aprendo google e digitando le parole “climatemonitor trasposizione“. Verranno fuori dei post che abbiamo pubblicato nel passato, in cui parlando di eventi atmosferici estremi, abbiamo commentato come il collegamento tra questi e il clima che cambia sia ad oggi puramente speculativo. Nient’altro che tentativo di trasporre appunto il tema del climate change, diversamente non percepibile, nella vita di tutti i giorni. Nessuno, ma proprio nessuno dei cosiddetti esperti che spuntano fuori ogni volta che questi eventi si palesano, ha mai affrontato la questione in questi termini, preferendo invece collegarli almeno idealmente a “quello che dobbiamo aspettarci in un mondo che si scalda”.

Ieri, con mia grande sorpresa, mi sono imbattuto in un tweet di Judith Curry che rilancia un articolo di Richard Muller:

Per quanti non lo sapessero, Richard Muller è il leader di un progetto di ricerca condotto al Berkeley Institute, nel quale sono stati riesaminati i dataset delle temperature globali e ne sono stati validati in modo indipendente sia i trend che i metodi di omogeneizzazione dei dati, confermando e quindi “certificando” l’aumento della temperatura media globale (compreso il rallentamento che questo trend ha subito dall’inizio di questo secolo). Muller quindi non è uno scettico, anzi, è uno che afferma di aver avuto qualche dubbio in passato, ma di essersi ricreduto dopo aver condotto queste ricerche. Secondo lui il global warming è reale (e ci mancherebbe!) ed è causato dall’uomo (questo però i trend non lo spiegano ma, vabbè…).

Bene, nell’articolo ripreso dalla Curry Muller si chiede “In che modo il cambiamento climatico ha impatto sui vostri progetti personali?” Semplice, non ne ha affatto e non ne ha avuto in passato, perché:

Il fatto è che il riscaldamento globale è stato troppo piccolo negli ultimi 50 anni (soltanto 1°C secondo l’IPCC) perché qualcuno possa essere stato in grado anche soltanto di accorgersene. Ci vogliono medie che coprano molte decadi su centinaia di località per vederlo.

Molti pensano sbagliando di averlo notato, od aver notato altri effetti ad esso collegati. La maggior parte dei fenomeni che la gente nota, come l’aumento degli uragani, dei tornado, o delle alluvioni e siccità, non sono scientificamente validi. Essi rappresentano il cherry picking: attribuire ogni evento atmosferico che sia “brutto” al riscaldamento globale causato dall’uomo. Questo cherry picking è in modo particolare di gran moda per gli uragani; i politici ci dicono che Katrina, che ha colpito quella grande città degli USA che è sotto il livello del mare ed era solo di categoria 3 quando è arrivato, è stato un portato del riscaldamento globale. No, è stata una città mal progettata che ha subito una catastrofe che si sapeva sarebbe stata inevitabile.

La Florida non sta subendo l’aumento del livello del mare (che è stato di soli 4,5 pollici negli ultimi 50 anni), ma sta subendo la subsidenza (sprofondamento) della terra emersa, del tutto scollegato dal riscaldamento globale. La maggior parte dei disastri messi in evidenza in “La scomoda verità” non erano affatto veri; nel migliore dei casi erano esagerazioni. Ecco l’estratto da Wikipedia di come una corte britannica ha giudicato “Una scomoda verità”: “Il giudice ha sentenziato che Una scomoda verità contiene nove errori scientifici e quindi deve essere accompagnato da apposite spiegaizoni di quegli errori prima di essere mostrato ai ragazzi a scuola”.

Quindi, cosa si può fare secondo Muller, dato che il riscaldamento globale esiste (qualcuno direbbe è vivo e lotta insieme a noi)?

Cosa si può fare? Si deve incoraggiare quello che io chiamo “la triade”: risparmio energetico, energia nucleare e sostituzione (specialmente in Cina) del carbone con il gas naturale. Due di queste azioni sono spesso attaccate dagli ambientalisti. Informatevi su di esse e incoraggiate la loro implementazione negli USA e in giro per il mondo.

Quanto può cambiare il vento con una sola tornata elettorale…