Autore: Luigi Mariani
Data di pubblicazione: 23 Novembre 2016
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=42846
L’anomalia positiva delle temperature polari dell’anno 2016
Un articolo su Washington Post ci segnala la drastica anomalia termica positiva in atto al polo Nord, a cui corrisponde un’altrettanto drastica anomalia negativa sulla Siberia e sul plateau groenlandese. Si vedano in proposito i dati in figura 1 riferiti al 17 novembre, giorno in cui l’anomalia al polo Nord ha toccato il proprio apice.
Per ampliare la mia base di conoscenza sul fenomeno mi sono appoggiato ai dati del sito weather.com ed in particolare a questo articolo. Qui ho trovato il riferimento al progetto International Arctic Buoy Programme IABP, nella cui pagina web si trovano i dati di una serie di boe fra cui la 300234064010010, posta leggermente a sud del Polo a 88.29 gradi di latitudine. E qui, potenza della tecnologia, ho reperito i dati numerici, relativi al periodo che va dal 16 settembre (giorno 260 dell’anno) al 20 novembre (ieri, giorno 325 dell’anno). Tali dati sono stati riassunti nel diagramma in figura 2, ove in rosso è riportata la temperatura dell’aria e in blu la temperatura della superficie sottostante la boa. Quel che si osserva è l’enorme variabilità della temperatura dell’aria e il fatto che nell’ultimo giorno rilevato (20 novembre alle ore 20) la temperatura era già scesa a -13°C. Si notano inoltre tre picchi positivi rispettivamente intorno al 18 settembre, al 27 settembre e fra 14 e 16 novembre. I dati di quest’ultimo periodo sono messi in maggior dettaglio in figura 3.
Tutto ciò accade in un contesto che vede la temperatura della fascia fra 80 e 90°C in sensibile anomalia positiva (figura 4).
Sottolineo infine che nel fenomeno gioca un ruolo centrale la struttura della circolazione a macroscala che nella carta del 17 Novembre riferita al livello di 500 hPa (fonte: http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/) fa segnare la presenza di un regime di blocco con depressione sul vicino Atlantico e promontorio anticiclonico sulla Siberia. Fra tali due strutture si manifesta un sensibile apporto avvettivo di masse d’aria meridionali atlantiche verso la Scandinavia e il Polo.
Non sono invece in grado di riportare informazioni circa la copertura nuvolosa verificatasi al Polo e che sappiamo interferire in modo potente con il bilancio radiativo di superficie.
Segnalo infine che maggiori dettagli circa il livello di anomalia del fenomeno si avranno quando disporremo dei dati da satellite MSU sulle temperature della bassa troposfera relative a novembre 2016 e per i quali disponiamo di una serie che ha inizio nel 1979.