Nella cultura popolare, quella che segue la TV e si lascia incantare da mille-mila notizie sensazionalistiche, emerge il terrore mediatico di un Ghiacco Marino Artico in veloce fase di scioglimento.
Qui su Attività Solare abbiamo più volte cercato di spiegare che le cose non stanno affatto così.
Diversi mesi fa uno scienziato inglese (se non erro) in cerca di notorierà (e soldi??), aveva previsto lo scioglimento completo dei ghiacci artici entro settembre 2016. Siamo ad Ottobre e non solo non c’è stato alcuno scioglimento, ma addirittura è stato registrato il minimo più elevato per fine settembre e il record di maggior incremento dell’estensione del ghiaccio mai registrata prima nel periodo che va dal 31 agosto al 26 settembre.
E tutto questo, nel più totale silenzio dei media e della tv.
Anzi… Silenzio fino ad un certo punto, perché sono stati diversi i siti che hanno prontamente pubblicato articoli farlocchi nei quali si spiegava, drammaticamente, la situazione dei ghiacci marini Artici e Antartici e il loro destino nefasto (secondo loro).
Come possiamo vedere la situazione del ghiaccio marino Artico è più che buona…. considerando che stiamo terminando la fase positiva dell’indice AMO, che è la causa principale (insieme alle eruzioni vulcaniche sottomarine) dello scioglimento del ghiaccio Artico.
Come possiamo vedere dal grafico, inferiori all’attuale situazione ci sono solo il 2012, 2007, 2011, 2015 e 2008 (questi 2 a pari merito).
La situazione del ghiaccio marino Antartico, invece, è da valutare attentamente.
Un anno “negativo” non fa tendenza… questa è la regola che gli “esperti” amano applicare alle temperature mondiali ogni volte che facciamo notare loro che da satellite sono oltre 19 anni che la media è stabile.
Pertanto consiglio di aspettare e vedere cosa, esattamente, sta accadendo in quell’estremità del pianeta!
Non è comunque il minimo assoluto…
Inferiori, anche se di poco, al valore attuale, ci sono il 2008 e il 2002.
Ma come per tantissime altre cose, anche l’estensione dei ghiacci marini segue un proprio ciclo.
Da un paio di grafici, purtroppo non molto aggiornati, possiamo però individuare quella che è la ciclicità delle anomalie di temperatura del mare oltre i 60° di latitudine Nord e Sud.
Evidentissima la linea tratteggiata che indica il trend sul medio-lungo periodo. Guardando attentamente e munendoci di righello, troviamo il suo minimo intorno al 1988 e il suo massimo intorno al 2009. Un semiciclo, quindi, della durata di 21 anni. Se la situazione dovesse essere questa anche in futuro, e non vedo il perché ciò debba cambiare (ricordatevi che le grandi variazioni climatiche richiedono migliaia e migliaia di anni), nel 2030 circa toccheremo un nuovo minimo di anomalia temperatura di tale oceano.
Ma se per il Nord il discorso è facile, per il sud è più complesso.
Come sappiamo c’è una differenza enorme tra le 2 zone… L’Artico è circondato da terre emerse e scambia acqua solo con l’Oceano Pacifico, attraverso lo stretto di Bering, e con l’Oceano Atlantico (soprattutto con quest’ultimo). L’Antartico, invece, è completamente circondato dall’oceano e protetto dalla Corrente Circumpolare Antartica, una delle più potenti ed enormi correnti marine del mondo, che impedisce qualsiasi scambio di acqua con il resto del mondo. Non vi sono, quindi, interazioni “dirette” tra le correnti calde che scossono verso l’equatore o il tropico, e l’area dell’Antartide. L’unica a lambire il ghiaccio è sempre e solo la Corrente Circumpolare Antartica.
Dal grafico qui sopra vediamo che grazie a questa corrente, l’andamento della temperatura è pressoché costante per circa 20 anni. Poi, dal 2000 circa, inizia a scendere. Potrebbe essere anche questo un ciclo di oltre 80 anni… ma non possiamo saperlo. Di sicuro non si sta sciogliendo niente. Ovvero… non sta accadendo nulla di apocalittico.
Una cosa voglio farvi notare… ancora una volta…
Gli sbalzi termici nel breve periodo (la linea grigia di entrambi i grafici indica il valore mensile) possono essere anche notevoli e in certi casi nel medio periodo di qualche anno l’andamento potrebbe ingannare. Ma il clima ha i suoi tempi… e le variazioni richiedono anni… molti anni…. specialmente se essere decisive e globali. E la linea continua verde, che indica la media sui 13 mesi, ne è la prova. Varia, in più e in meno, con allarmistiche salite e discese. Ma nel lungo periodo, il trend è sempre e solo uno!
Buona giornata
Bernardo MattiucciAttività Solare