Di P. Gosselin – 12.05.2018

Abbiamo sentito più e più volte parlare delle notizie sul clima freddo o gelido e delle notizie che arrivano ultimamente da tutti gli angoli del pianeta, e naturalmente la maggior parte di noi percepisce questo semplicemente come un non allarme alle richieste del riscaldamento globale e alla continua retorica che sentiamo.

Tremenda crescita del ghiaccio

Per farvi un esempio, durante lo scorso inverno la calotta polare artica ha visto temperature superficiali insolitamente calde, eppure il ghiaccio marino artico non si è ridotto, come alcuni si sarebbero intuitivamente attesi.

La verità è che il volume del ghiaccio marino artico ha guadagnato circa 2 trilioni di metri cubi rispetto al 2016 e 2017 – questo secondo i dati forniti dall’Istituto Meteorologico Danese (DMI) qui.

Ovviamente il ghiaccio marino artico ha molto più a che fare con altri fattori rispetto alle sole temperature dell’aria superficiale nella regione polare. A questo punto è chiaro che altri fattori importanti entrino in gioco per causarne questo enorme aumento.

La blogger scettica giapponese Kirye ha fornito su Twitter una interessante animazione che mostra il recente sviluppo dal 20 aprile al 10 maggio:

Come si può vedere, ci sono circa 2000 chilometri cubici (2 trilioni di metri cubi) di volume di ghiaccio in più rispetto agli anni 2016 e 2017.

Enorme quantità di energia

Se la inseriamo in prospettiva, 2 trilioni di metri cubi di ghiaccio bastano per …

– Ogni singolo essere umano sul pianeta contribuisse a fornire 250 tonnellate di ghiaccio!

– Coprire gli interi Stati Uniti con più di 20 cm di ghiaccio solido.

– Coprire 67.000 Manhattans con quasi un metro di ghiaccio!

– Circondare la terra con 1 metro cubo 50.000 volte!

– Impilare blocchi da 1 metro cubo formandone una pigna abbastanza alta da raggiungere il sole … 13 volte!

Immagina: 250 tonnellate di ghiaccio per ogni persona. Dovrei scorrere i numeri, ma non credo che la persona media possa congelare quella quantità d’acqua con la potenza totale che lui/lei usa in un anno. Stiamo parlando di un po’ di energia seria qui.

Quindi da dove potrebbe venire tutto il ghiaccio quando riteniamo che le temperature dell’aria superficiale artica siano state così calde? E che dire di tutto il calore che è stato assorbito dall’acqua per formare il ghiaccio? Dove è andato a finire? La maggior parte di esso, naturalmente, viene irradiato nello spazio e così per sempre perduto.

Temperature superficiali non determinanti

Come discusso sopra, ovviamente le temperature atmosferiche superficiali non giocano l’unico ruolo importante quando si tratta di mostrare il ghiaccio sul mare Artico. Ovviamente altri fattori molto potenti giocano un ruolo enorme, come i cicli oceanici naturali e le condizioni meteorologiche su tutti gli strati atmosferici dell’Artico.

Sistema oceanico-atmosferico complesso e scarsamente compreso

Viceversa, implica anche che questi fattori svolgano un ruolo anche durante l’estate, quando l’Artico vede una fusione insolita.
La temperatura superficiale non può essere l’unica spiegazione qui, come gli allarmisti del riscaldamento globale amano insistere che lo sia. Anche qui gli oceani, i venti e le nuvole, solo per citarne alcuni, svolgono ruoli cruciali, determinanti.

Il ghiaccio marino polare dipende dall’intero sistema “atmosferico” polare oceanico – dai fondali marini alla stratosfera superiore – che gli scienziati hanno da tempo realizzato e che sanno estremamente complesso e ancora molto poco compreso.

 

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Fonte: No Tricks Zone

Enzo
Attività Solare