Di P. Gosselin – 7 Maggio 2019

Il sole nel mese di aprile 2019

Dei Prof. Fritz Vahrenholt e Frank Bosse

Se parliamo di una media degli ultimi 23 cicli nei mesi di minimo, la nostra unica fonte di energia significativa al centro del sistema solare è stata al di sotto della media attiva anche il mese scorso.

Il numero di macchie solari (SSN) si è fermato a 9.1, risultato del 42% dalla media di tutti i cicli del mese n. 125. Alcuni cicli (n. 21, 18, 16, 15, 8) si erano già completati nel mese n. 125.

Fig. 1: L’attività mensile delle macchie solari del ciclo solare corrente (SC 24) da dicembre 2008 (rosso) rispetto al valore medio di tutti i cicli precedentemente osservati sistematicamente dall’inizio di SC 1 nel marzo 1755 (blu) e molto simili al SC 5 (nero).

La figura 1 mostra chiaramente come l’ultimo ciclo resti sotto la norma, specialmente all’inizio e dopo il secondo picco che aveva un SSN di oltre 140 verso la fine. Da febbraio 2014 (il massimo dell’intero ciclo 24 con SSN = 146 mese 63 del ciclo), ha raggiunto solo i 2/3 dell’attività media.

Quali sono gli effetti? La radiazione totale (TSI per irraggiamento solare totale) è solo moderatamente influenzata:

Fig. 2: L’irradiazione solare totale alla distanza della Terra dalla fine del 2003, quando iniziò la missione della sonda. Fonte.

Dal momento che dal massimo, abbiamo visto una diminuzione di circa 1,5 W/m². Sulla Terra questa caduta diminuisce al 25% perché la Terra non è perpendicolare al sole (come il sensore del satellite) e ruota. Questo lascia solo una spinta di 0,38 W/m² in potenza radiante effettiva, o 0,1%, che è relativamente poco.

Un’altra grandezza può avere più influenza: durante l’attività elevata, il sole mantiene la radiazione cosmica galattica (in realtà meno radiazioni elettromagnetiche, ma più particelle) dall’interno del sistema solare. Esegue questa schermatura in modo meno efficace con una ridotta attività solare.

Fig. 3: radiazioni galattiche dagli anni ’60. La serie è stata misurata a Mosca. Fonte. Nota: i picchi superiori mostrano forti radiazioni cosmiche.

Dall’inizio degli anni 2000 è possibile riscontrare una riduzione fino al 16% rispetto agli anni ’90. Anche nel massimo del SC24 intorno al 2014 i raggi cosmici erano circa l’8% più forti rispetto ai massimi dal 1980.

Avevamo riferito delle connessioni, che Hendrik Svensmark postula, nel libro e anche nel blog (ultimo qui) più volte.

Successivamente guardiamo il confronto dei cicli tra loro:

Fig. 4: L’attività delle macchie solari dei cicli in confronto. I numeri nel diagramma sono ottenuti sommando le differenze mensili tra il SSN osservato e la media (blu in Fig.1) fino al mese del ciclo corrente 125.

Anche il prossimo ciclo 25 – con un probabile inizio nell’agosto del 2020 (qui abbiamo mostrato come siamo arrivati ​​a questo punto di vista) – sarà di nuovo al di sotto della media con un alto grado di certezza. La fase di picco dell’attività solare dal 1935 a circa il 2005 (SC 17 … SC23) è terminata.

Fonte: No Tricks Zone