A riguardo, la stagione non sembra voler fare solo una breve apparizione nel mese di Settembre. Un’altra perturbazione sta infatti seguendo la strada della prima, appena transitata, con il suo carico di piogge, temporali e ulteriore abbassamento delle temperature, con una splendida irruzione dal Rodano (fig.1)
fig.1
L’entrata della seconda perturbazione appare decisa e penetrante e apporterà il suo carico precipitativo soprattutto al centrosud e adriatiche, con temporali anche di forte intensità nella giornata di Domenica nel medio-basso Tirreno e lunedì in Adriatico (fig.2)
fig.2
Come accennato, a seguito del passaggio di questo secondo impulso perturbato le temperature diminuiranno ulteriormente su tutta la penisola e si entrerà in una fase fresca settembrina, tipicamente autunnale, almeno fino alla giornata di giovedì 22, come ben inquadrato dalla carta delle anomalie a 850 hPa (1500 m) del modello europeo (fig.3).
fig.3
La ragione dell’avvento della nuova fase meteorologica risiede principalmente nella risalita dei geopotenziali in area scandinava (un blando SCAND+ pattern) ma soprattutto nell’artico canadese e nella contemporanea traslazione del VP verso il comparto euroasiatico, con deviazione del flusso atlantico verso le medie latitudini e conseguente abbassamento di latitudine del getto polare (fig.4).
fig.4
In parole povere, fino alla fine del mese non dovrebbero più sussistere le condizioni per avere rimonte calde di stampo nordafricano nelle nostre regioni.
In realtà, la tendenza alla risalita di una figura altopressoria in area europea è sempre presente nei modelli odierni, ma molto più a ovest dell’Italia, con possibile formazione di uno splendido blocco atlantico secondo il modello americano per la fine del mese (fig.5)
fig.5
Una vera e propria saccatura a contributo artico quella intravista dal modello americano alla fine mese, con afflusso freddo cospicuo nei settori centrali del continente europeo e fase iniziale dell’autunno che potrebbe essere inquadrata come piuttosto fresca e instabile anche nel Mediterraneo centrale (non in quello occidentale, costantemente soggetto a risalite calde subtropicali).
fig.6
Insomma, a scala emisferica si fa facendo strada una nuova linea di tendenza, che vede uno svuotamento dei geopotenziali nell’artico canadese e una possibile risalita altopressoria in Atlantico, finalmente sgombro dalla dominazione del lobo canadese proprio nell’area a sudest della Groenlandia.
Verificheremo tali ipotesi nei prossimi giorni, nel frattempo possiamo dirlo, è arrivato l’autunno e sembra voglia fare sul serio, con irruzione fredde di notevole portata alle medie latitudini per molti giorni a venire.
Ringrazio Ilario Larosa di Meteoscienza
Roberto
Attività Solare