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Data di pubblicazione: 18 Maggio 2017
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=44512

Volereste dentro un uragano? Magari uno Storm Chaser, uno di quei pazzi furiosi che insegue i temporali sperando di imbattersi in un Tornado darebbe un occhio per farlo, ma quelli, appunto, sono fuori di testa. Eppure, ad oggi, l’unica possibilità di vedere cosa succede dentro un uragano è proprio quella delle misurazioni effettuate dagli aerei al servizio della NOAA, una flotta di alcuni velivoli equipaggiati con sensori di ogni genere che si infilano nei Cicloni Tropicali per raccogliere le informazioni necessarie a nutrire i modelli che ne prevedono l’evoluzione.

Non dev’essere un’attività a buon mercato, se si pensa che soltanto tra il 2015 e il 2017 i due velivoli Lockeed WP-3D Orion che insieme al Gulfstream IV ed ai C-130 compongono la flotta, hanno ricevuto un restyling costato ben 35 mln di dollari per migliorarne la sensoristica e l’avionica. Logico quindi che si cerchino altri sistemi per osservare nel dettaglio la struttura e l’intensità di questi fenomeni.

Lo spunto viene da un paper pubblicato sul GRL in cui sono pubblicati i risultati di una campagna di osservazione condotta raccogliendo dati sia in volo che con sensori di superficie, cercando di cogliere i segnali dei moti verticali generati dalle onde di gravità prodotte dalla intensa convezione che caratterizza gli uragani.

Spiral gravity waves radiating from tropical cyclones

Delle gravity waves avevamo parlato anche due anni fa, sempre con riferimento agli eventi convettivi. Deboli movimenti dell’atmosfera spesso riconoscibili dalle immagini da satellite, che in questa campagna di osservazione sono stati invece rilevati da sensori che hanno permesso di metterli in relazione con l’intensità del vento all’interno degli uragani.

Una relazione che, se confermata, potrebbe consentire la stima dell’intensità del vento a partire da questo diverso genere di misure, andando a tutto vantaggio della qualità delle previsioni di dettaglio che con questi eventi fanno davvero la differenza.

Se volete approfondire, oltre naturalmente al paper che però è a pagamento, c’è anche il consueto articolo di Science Daily che spiega abbastanza bene di cosa si tratti.

How atmospheric waves radiate out of hurricanes