LE VERITA’ NASCOSTE

 

Buongiorno a tutti voi amici di Attività Solare.

Dopo qualche giorno di assenza torna oggi la rubrica inerente alla situazione meteo a breve e lungo termine.

Ci siamo presi qualche giorno in più per decifrare la situazione in seno ai vari movimenti barici degli ultimi giorni.

Non nascondo che la situazione attuale e’ tra le più difficili da decifrare degli ultimi 3 anni.

Abbiamo una dinamicità barica che può lasciare spazio a varie conclusioni.

Ma la domanda che ci viene posta e che anche noi stesso poniamo ai nostri ragionamenti è:

COSA RELAMENTE CI ATTENDE.?

Come può sembrare in questi giorni l’inverno potrebbe dettare a molti che non sono attenti, una conclusione ovvia, scontata ma quanto mai errata; Un non Inverno.

Questo è il primo errore che spesso si commette.

Poiché realmente in questi 3 anni che sono trascorsi da quel famoso febbraio 2012, l’Italia non è mai stata ai margini delle grandi manovre stagionali.

A cominciare dalla stagione 2012-2013, quando l’Europa intera era interessata nel mese di Gennaio da continue discese di origine Polare e gli Stati Uniti iniziavano a sperimentare i primi effetti di quelli che in futuro sarebbe stati denominati Inverni da PEG.

L’Italia ha sempre avuto nei passati due inverni, metrate di neve in montagna, che sicuramente è il primo tassello che si deve incastrare nel nostro mosaico, durante ogni stagione Invernale.

Resta alla mente il record delle zone vicino Cortina, dove l’anno scorso si sono toccate punte di accumulo oltre i 18 mt.

Se andiamo a scrutare nelle precedenti annate almeno 1 occasione l’abbiamo sempre avuta. Poi è chiaro siamo in Italia e abbiamo bisogno di alcune  variabili fondamentali, per rendere il tutto più importante e per poter osservare fiocchi o accumuli alle quote prossime al livello del mare.

Le configurazioni nonostante l’asse sfavorevole del VP non sempre sono state errate.

Abbiamo avuto una wave 2 che ha sempre cercato la sortita vero il cuore del Nord Atlantico, teleconnessioni che non sempre ci favorivano, ma questo era ed e’ il bello della Meteorologia.

Non sempre accade tutto quello che si pensa.

Prendiamo come esempio il 1956.

Non ci fù un warming degno di nota, eppure al contrario di quello che molti pensano, ci fù uno degli inverni che ancora oggi aleggia negli annali storici della meteo Italiana.

Facendo un passo in avanti di qualche anno arriviamo ad oggi.

La situazione meteo attuale non  lo nascondo, è può sembrare abbastanza deludente.

Se ci si sofferma solo sull’apparenza senza scrutare i segnali dettati dalle latitudini più alte, appare chiaro che a meno di miracoli non avremo un niente di esaltante.

Ma risiede proprio in questo ragionamento l’errore che molti di noi commettono.

Osservate questa emisferica.

gfs 11 gennaio

Si nota un isolamento relegato sui suoi paralleli d’origine dell’HP termico Russo-Siberiano, a favore di un approfondimento di un ramo Canadese quanto mai attivo e allungato su tutto il comparto nord Atlantico che sta relegando l’Europa centro Occidentale ad un clima di stampo zonale, e tutta la zone degli USA orientali ad un clima abbastanza rigido, con apporti nevosi al suolo degni di nota, e termiche al suolo fino ai -20.

In questi casi verrebbe spontaneamente da dire; Siamo alle solite.

Invece se notiamo con molta attenzione e oserei dire con grande minuzia, nella seconda emisferica si nota, un processo di svuotamento nei geopotenziali del ramo Canadese a discapito, di un ramo Russo-Siberiano che inizierà una sua lenta traversata verso latitudini più basse. Fino a sfiorare le zone dell’est ‘Europa.

gfs 15 gennaio

Come si evince verso il 15 Gennaio dovrebbero partire le grandi manovre per il reset barico, che ci traghetterà verso un periodo piuttosto proficuo dalla fine della terza decade in poi del mese corrente.

Tutte e 3 le onde planetarie, wave 1,2,3 inizieranno a destabilizzare la struttura polare con una spinta, forzata verso i paralleli della struttura polare.

Nello stesso momento, complice la propagazione parziale del warming in atto nella zona Atlantica, il lobo Canadese perderà quasi del tutto la sua vorticosità e tenderà a spostare la sua struttura oramai meno estesa, verso il nord del Canada.

In quel frangente i geopotenaziali attivi del lobo Canadese si sposteranno in zona Islandese.

Un rimbalzo, questo, che ormai avviene con molta frequenza in questo inverno.

Come per fine Dicembre sarà il preludio per le grandi manovre.

Infatti per il periodo della metà del mese corrente, come si evince dalla seconda cartina postata, ci sarà l’avanzata lenta ma inesorabile del lobo Russo-Siberiano verso le latitudini Europee.

Sarà il preludio al terzo step rappresentato nella mappa postata sotto.

gennaio 18

Si evince una struttura del VP con due ondulazioni distinte.

La prima relegata in zona Atlantica, dove si unifica un ramo intero tra Canada e Islanda, la seconda invece in zona Russa, che inizierebbe le sue sortite in Europa attraverso il territorio Scandinavo.

Se notiamo con attenzione contrassegnato con la lettera B, una discesa di matrice Artica, potrebbe interessare l’Europa del nord e in maniera meno invadente il nostro Paese.

Siamo alle stesse configurazioni avute nel periodo Natalizio, che furono il preludio per una bordata gelida non indifferente, che solo per mera sfortuna non ha recato effetti storici in tutto il Paese.

Mentre questa configurazione barica si approfondirà in Europa, andando più nel fantameteo, vorrei porre la vostra attenzione su quella che se confermata potrebbe essere una modellazione barica, propedeutica per il grande evento.

 

Ribadisco e’ una rappresentazione ipotetica, per ora non realizzabile al 100% per la distanza temporale che ci separa da tele evento, ma sarebbe il frutto di tutti i movimenti barici descritti precedentemente in questo articolo.

Andiamo con ordine.

Le onde planetarie, come evidenzia il grafico dell’MJO, andrebbero in fase ottima per un elevazione contemporaneo in tutti i settori, ovviamente nel grafico si evince una leggera polarizzazione di tale indice, ma tutto e’ relegato alla distanza temporale.

Ho evidenziato, con due cerchi il raggio d’azione e le fasi probabili in cui si proietteranno le wave.

mjo

Quel che basta per una loro modesta elevazione come si evince dall’emisferica del 23 gennaio postata sopra.

 

Ecco a voi l’emisferica di quello che potrebbe essere l’effetto finale di tutti questi movimenti barici.

23 gennaio

Il ramo dell’HP termico andrebbe ad allungarsi e a far distendere dalla sua struttura un piccolo nocciolo gelido, che prenderebbe la strada dell’Europa orientale. Con le frecce ho indicato una sua possibile collocazione a tragitto ultimato.

L’onda planetaria wave 1 andrebbe a schiacciare a riccio il ramo Canadese, relegandolo ad una posizione congeniale per tenere distesa la wave 2 verso nord est.

Mentre si svolgeranno tutti questi movimenti, dalla zona Asiatica avverrà un disturbo positivo per noi della wave 3.

Essa tenderà a disturbare la struttura dell’Hp termico facilitando cosi lo scivolamento di quel nocciolo gelido evidenziato in fugura.

Una volta agito la wave 3 tenderebbe a dissiparsi verso est, aprendo un corridoio a ovest per il nocciolo gelido, che punterebbe la la nostra penisola e tutta l’Europa centrale.

Come potete notare sono movimenti assai complicati, ma che vanno ricercati con attenzione e calma, perché anche come ci mostrano gli indici, tutto propende per una prima retrogressione da est, di un nocciolo Siberiano.

Ecco spiegato perché con il titolo ho voluto stuzzicare la vostra attenzione.

A volte anzi spesso, le verità dei modelli sono nascoste, e come accaduto per Dicembre avevamo indicato la strada che poi clamorosamente a 130h i modelli hanno intrapreso.

Concludo col dirvi che a mio avviso, le possibilità che da fine mese si entri in un regime di severo inverno ci sono tutte, dato anche il buon e organizzato warming che ora si sta propagando anche alle quote di confine tra stratosfera e troposfera.

Come sempre la palla passa alla natura. Noi seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione e saremo sempre qui pronti per aggiornamenti costanti.

 

Un saluto e un buon fine settimana.

Francesco