Del Col. Paolo Ernani – Meteorologo – Roma 19 giugno 2020

Ci sono diverse ipotesi scientifiche relative all’aumento della temperatura del nostro pianeta. Citiamo la più gettonata. Stiamo parlando dei gas SERRA e più in particolare dell’anidride carbonica (CO2). È la bandiera degli ecologisti. Vessillo che, prima o poi, però dovranno ammainare. Con questo nostro lavoro cercheremo di dimostrare che tale loro assunto, e cioè che l’aumento della temperatura sia dovuto alla sempre progressiva maggior concentrazione di CO2 nell’atmosfera, fa acqua da più parti. Tale dipendenza non esiste! Affermare il contrario fa solo arricchire le Green Lobby. Tante volte nei nostri lavori lo abbiamo velatamente enunciato e per questo siamo stati anche silenziati e minimizzati. Noi però siamo dei ”capa-tosta“. Faremo valere la nostra tesi. Si convincano la Thumberg e l’International Pannel Climate Change (I.P.C.C.) che l’ha istruita e leggano questo articolo, si schiariranno un po’ le idee. La temperatura aumenta o diminuisce per cause naturali. È il sole l’artefice principale. Non può essere diversamente. Dimostreremo, con dati estremamente oggettivi, che la TEMPERATURA della TERRA e l’ATTIVITÀ SOLARE sono tra loro fortemente dipendenti. Infatti la variabile macchie solari e più precisamente le MEDIE ANNUE CUMULATE disegnano una traiettoria a cui le TEMPERATURE MEDIE ANNUE CUMULATE del pianeta sono costrette a seguire. Lo studio evidenzia che le su citate variabili (vedere i 2 grafici qui sotto ed i relativi dati) hanno un coefficiente di correlazioni AL-TI-SSI-MO. L’elaborazione dei dati tramite il test di PEARSON (permette di verificare visivamente e matematicamente quanto due qualunque curve siano o no tra loro somiglianti, uguali) ha dato un risultato che ci ha fatto sobbalzare sulla sedia. Pensate, il coefficiente di correlazione erre tra queste 2 variabili segna un + 0,92 , un numero straordinario che valida inequivocabilmente gli intenti di questa nostra ricerca. Nel test di Pearson erre va da 0,00 a +1,00 se la correlazione è positiva. Se negativa l’indice va da 0,00 a -1,00. Nel primo caso la correlazione è positiva e ha un senso, un significato logico, solo nel caso in cui questa erre segni almeno un +0,30/+0,35 in su. Se sotto questi valori-, le due variabili hanno poco legame, sono disarticolate, vanno quasi per i fatti loro. Lo stesso discorso vale nel caso con correlazione negativa.
Dati e grafici. La prima stringa di numeri rappresenta le temperature medie cumulate sull’Italia nel trentennio 1990/2019, la seconda le medie annue cumulate delle macchie solari dal 1990/2019.
14.95,14.55,14.64,14.63,14.82,14.77,14.73,14.79,14.84,14.87,14.94,14.97,15.00,15.05,15.05,15.01,15.02,15.02,15.07,15.09,15.07,15.09,15.09,15.10,15.13,15.16,15.18,15.18,15.19,15.20
192,195,528,604,649,674,686,715,803,939,1113,1283,1447,1546,1611,1657,1682,1695,1699,1704,1729,1810,1894,1988,2101,2171,2211,2233,2240,2244

Come si vede dai 2 grafici (i rispettivi TREND sono quasi paralleli tra loro) e dal coefficiente di correlazione, questi ultimi 30 anni della evoluzione termica della nostra penisola, costituiscono un evento EPOCALE. Le temperature sono state forgiate dalla forza o debolezza energetica della nostra stella e solo lo 0,08 (complementare allo 0,92 di erre) potrebbe in qualche modo, ma in maniera insignificante o quasi nulla, influenzare le temperature attuali di questo nostro bel pianeta. Speriamo che quanto scritto trovi spazio sui social, sui media e sui giornali per dare così la possibilità a chi legge di farsi una idea sull’attuale situazione termica della Terra.