È notizia di queste ore che la Russia, tramite la propria agenzia spaziale Roscosmos, ha ufficialmente chiesto all’Europa di partecipare al ritorno sulla Luna.
Tra 5 anni partirà una sonda robotizzata che atterrerà al Polo Sud, nei pressi del cratere Aitken, per studiare l’ambiente nel quale installare la prima “colonia” umana permamente sul suolo lunare.
Il cratere Aitken è largo 2500 km ed è il più grande cratere del Sistema Solare. Al suo interno vi è un vulcano che ha eruttato materiale proveniente dalle profondità del nostro satellite. Nelle zone in ombra di tale cratere, nel corso degli ultmi decenni, si è scoperto esserci anche tracce di acqua ghiacciata. Ma oltre a questo, dalle alture di tale cratere, è possibile osservare il sole 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questo favorirà e faciliterà enormemente la realizzazione di una base lunare in quanto garantirà alla missione energia elettrica tramite sistemi fotovoltaici e temperature “gradevoli”.
I dettagli della spedizione umana non sono ancora chiari e tutto dipenderà dall’evolversi della situazione geopolitica ed economica del nostro pianeta. Ma ci sono ottime possibilità che si possa ricominciare a sperare in qualcosa di più concreto, per quanto riguarda l’astronautica “umana” sul satellite naturale del nostro pianeta.
Bernardo Mattiucci