Di Fiorentino Marco Lubelli – 24 Dicembre 2024

Questa mattina, contrariamente al solito ho deciso di scrivere qualcosa sull’evoluzione della situazione in stratosfera. Ho deciso di farlo perché vale proprio la pena, anche solo didatticamente, mostrare questa carta di previsione a 10 Hpa relativa al 9 gennaio, (tra 15 giorni). Dicevamo che vale la pena farla vedere anche didatticamente, perché è un classico esempio di MAJOR-WARMING con split del vortice polare in due circolazioni indipendenti. E’ davvero bello poterlo far vedere in una carta stratosferica perché è davvero raro registrarla. Naturalmente si tratta di una previsione a 15 giorni per cui, per quanto le previsioni stratosferiche siano più precise di quelle troposferiche, occorrerà monitorare la situazione che però, come abbiamo già avuto modo di dire nei giorni scorsi è davvero promettente. Teniamo inoltre presente che la dinamica che determinerebbe questo importante fenomeno inizierebbe ben prima con un riscaldamento in zona siberiana a sole 96 ore che progredirebbe in un intensissimo riscaldamento in zona Aleutinica entro il 4 gennaio.

Questo riscaldamento determinerebbe infine la separazione del vortice polare stratosferico come si può vedere anche dalla seguente mappa delle temperature a 10 Hpa.

Va detto che lo strat-warming in zona aleutinica è il più favorevole per la formazione di intense ondate di gelo sull’Europa, va anche detto che sembra esserci una ottima comunicazione tra troposfera e stratosfera quest’anno, anche perchè probabilmente questo straordinario riscaldamento stratosferico che ci accingiamo ad osservare è figlio di un TST event, fenomeno che porta al riscaldamento stratosferico ad opera di intense masse di aria calda in arrivo dalla troposfera, che poi, rimbalzano sulla stratosfera ritornando indietro a destabilizzare ulteriormente il VP, come possiamo vedere dall’ultima immagine relativa alla previsione in bassa stratosfera valida per il 9 gennaio.

Insomma situazione da monitorare attentamente, l’ultima volta che un fenomeno di questa entità è stato osservato abbiamo avuto l’ultima “visita” dell’anticiclone russo, era la fine di febbraio del 2018. Vedremo se il 2024 rivedrà questa figura diventare di nuovo protagonista del tempo europeo.

Fonte : Progetto Scienze