Di Fiorentino Marco Lubelli – 21 Aprile 2024

Siamo ormai entrati nella seconda fase del raffreddamento iniziato mercoledì scorso. In queste ore un nucleo di aria fredda di origine continentale entra sul Mediterraneo sia dalla Porta di Bora che da quella del Rodano ruotando attorno ad un minimo di pressione che si sta scavando sul Golfo Ligure e che nelle prossime ore si sposterà, in quota sull’Isola D’Elba.

Questo minimo di pressione centrato sull’Isola D’Elba determinerà pesanti precipitazioni sull’Emilia Romagna. nevose dai 600-800 m. Il frangente che inizia domani porterà accumuli nevosi mai visti quest’anno, sull’Appennino Tosco-Emiliano, e determinerà le condizioni per un clima rigido almeno fino al prossimo mercoledì. Vediamo insieme le anomalie termiche previste dal run ufficiale di GFS-12 per i prossimi tre giorni.

Anomalie termiche inferiori agli 8°C rispetto alle media del periodo su Sardegna, Sicilia e centro-nord Italia. Le temperature nei prossimi giorni, in molte zone saranno inferiori a quelle registrate nello scorso Natale. Per capire le dimensioni delle anomalie che ci aspettano mettiamo a confronto la mappa delle temperature a 850 hPa registrate a Natale con quelle previste per domani alle ore 12,00.

Evidente la diversa configurazione meteoclimatica ma soprattutto la differenza nelle temperature A 850 hPa, nella libera atmosfera farà più freddo nei prossimi tre giorni che a Natale. laddove cioè non ci saranno le inversioni, tipiche dei mesi invernali, cioè in quota, farà più freddo e non di poco rispetto a Natale. Ma anche in pianura in alcuni frangenti caratterizzati da maltempo e precipitazioni, soprattutto in Emilia Romagna potremo registrare temperature inferiori a quelle dello scorso dicembre. Sarà da considerare anche la possibilità che le nevicate previste abbondanti sull’Appennino Tosco-Emiliano possano scendere anche a quote relativamente basse. Ciò sarà soprattutto determinato dall’insistenza e dalla forza delle precipitazioni che potrebbero raffreddare a tal punto la colonna d’aria da determinare “sorprese” nevose anche a quote più basse degli 600-800 m. previsti per le nevicate con accumulo. Insomma davvero un frangente anomalo quello che ci aspetta, che potrebbe, in parte, neutralizzare la prima caldissima quindicina di aprile evitando così un ennesimo record mensile di caldo.

Fonte : Progetto Scienze