25-12-2016 – Salve a tutti; aggiornamento festivo ricco di speranze, per un inverno che sembra volersi risvegliare dal letargo del mese in corso, con emissioni dei modelli che potrebbero condurre e eventi perturbati e freddi di un certo rilievo nella nostra penisola.
Iniziamo dal presente, ancora dominato sostanzialmente dall’alta pressione, ma dove si scorgono i primi segnali di un cambiamento, ancora marginale nel quadro barico europeo (fig.1).
fig.1
Nella fig.1 oltre alla grande campana anticiclonica nell’Europa occidentale, è già visibile un intenso impulso perturbato nell’angolo in alto a sinistra, nei pressi dell’Islanda, spinto da aria molto fredda. Tale impulso si muoverà al contorno di una grande ondulazione in partenza proprio nell’Europa occidentale e avrà come direttrice preferenziale i Balcani, ma si farà sentire anche nelle nostre regioni più orientali (fig.2).
fig.2
Sembra ormai accertato quindi (previsione a 96 h), che nella giornata di giovedì refoli gelidi da nordest possano colpire il medio-basso Adriatico e parte del sud; in tale contesto, rovesci nevosi sparsi potrebbero interessare tutta la Puglia e il materano, oltre a cosentino e crotonese ionici. La quota neve sarebbe molto bassa, fino a sfiorare il livello del mare tra barese e brindisino.
Ovviamente i dettagli previonali cambieranno, ma l’impianto generale sembra ormai definito.
Passata la prima bordata fredda, il Vortice Polare inizierà a perdere compattezza, attaccato in maniera sempre più decisa dalla penetrazione in artico delle due waves oceaniche (Pacifica e Atlantica, fig.3).
fig.3
Secondo gli ultimi aggiornamento dei modelli, tale azione diventerà sempre più decisa e invasiva in Artico dopo Capodanno fino a giungere, secondo la previsione odierna del modello europeo, a un primo massiccio afflusso artico nei primi giorni di Gennaio (fig.4).
fig.4
Sebbene soggetta a numerose modifiche, molto interessante la previsione del modello europeo, si tratterebbe di radicale cambio di assetto del VP, con conseguenze fredde e nevose già ai primi di Gennaio (fig.5).
fig.5
Per il Mediterraneo arriverebbe il maltempo nelle nostre regioni e un generale abbassamento delle temperature nel continente europeo (fig.6).
fig.6
L’ultima emissione del modello americano sembra poi l’ideale prosecuzione del processo descritto, con un’azione destrutturante delle waves planetarie, in particolare di quella aleutinica, che dopo tanto tempo è vista cambiare completamente asse di penetrazione ed entrare dallo stretto di Bering, direttrice privilegiata per “aprire in due” il VP e generare una bilobazione a noi molto utile (fig.7).
fig.7
Insomma, alle quote troposferiche il VP si appare molto dinamico e non sembra in alcun modo essere influenzato dalle vicende stratosferiche, che comunque procedono, con NAM a +1,3 in data 21 Dicembre (fig.8).
fig.8
Appare però sempre più decisa la reazione a tutte le quote prevista dal grafico dei flussi del modello europeo, con velocità zonali in abbassamento e flussi di calore in piena ripresa (fig.9).
fig.9
In sostanza, il processo di raffreddamento e chiusura del VP sembra andare incontro a una decisa inversione di tendenza e dovremmo essere ancora in tempo per avere un inverno pieno e dinamico a partire già dia primi giorni di Gennaio; nel frattempo, un primo duro assaggio lo avranno le regioni più orientali italiane nella giornata di giovedì.
Roberto
Attività Solare