E’ di questi giorni un interessante articolo che correla lo stato dei ghiacci in Groenlandia e le coltivazioni di mais negli USA.
Partiamo dalla buona notizia: i ghiacci della Groenlandia godono di ottima salute! Come vi abbiamo detto anche noi più volte, lo spessore della coltre glaciale sta aumentando. Nello specifico, nell’articolo si dice che:
Quest’anno, lo strato di ghiaccio sta raggiungendo un + 500 Giga tonnellate. La grande tempesta di Ottobre 2016 ha dato una bella spinta in questa direzione. La maggior parte di questa [quantità] si è accumulata sul lato a SudOvest, come mostrato in Figura 2.
Ciò significa che lo scioglimento dei ghiacci groenlandesi cominciata all’inizio del millennio è finita. Un’ottima notizia! Che non troverete sul sito del NOAA. Come mai? Semplice: ha smesso di aggiornare i suoi grafici. Ma che coincidenza…! Grazie invece ai dati messi a disposizione dai metereologi Danesi, possiamo osservare l’inversione di tendenza in modo molto chiaro:
La stella rossa indica il valore nel mese di Aprile in ogni anno.
L’altra conseguenza per questa inversione di tendenza in Groenlandia è che il livello dei mari scenderà, non salirà.
Fin qui, ci sarebbe solo da stappare una bottiglia e brindare – per rimanere nella metafora del titolo. Ma c’è un ma.
Se, infatti, il tempo freddo è positivo per la Groenlandia, è negativo per la cosiddetta Corn Belt, la Cintura del Mais. Da questo articolo, infatti, apprendiamo che:
Molti coltivatori degli Stati Centro-Occidentali si stanno sempre più preoccupando per una possibile gelata anticipata. In quella regione, ci si aspettano temperature ben al di sotto della norma nella seconda metà di Settembre, con una potenziale gelata tra il 15 e il 20.
Secondo i dati riportati nell’articolo, questa è la situazione del mais in Wisconsin – aggiornati al 6 Agosto:
In base al grafico, se si verificasse davvero quanto ipotizzato, il danno sarebbe importante poichè il mais avrebbe completato solo il 25% del suo ciclo maturativo. Non dobbiamo dimenticarci che queste zone erano già state colpite dalle gelate primaverili.
Quali le possibili conseguenze? Il mercato del mais è strettamente legato alla produzione di mangimi per gli animali da latte (ma non solo) e all’industria casearia più in generale. Se questi animali hanno poco mangime, produrrano meno latte. La produzione casearia potrebbe quindi risentire della flessione, con possibili aumenti dei prezzi per i consumatori finali.
L’articolo conclude con la speranza di avere temperature miti in Agosto. Questo potrebbe scongiurare il peggio.
Monitoriamo la situazione e vi terremo aggiornati!
Sara Maria Maestroni