Autore: Guido Guidi
Data di pubblicazione: 27 Febbraio 2021
Fonte originale:  http://www.climatemonitor.it/?p=54444

Premessa per chi si avvicina per le prime vote a questi temi. L’anidride carbonica è un gas indispensabile nella composizione della nostra atmosfera. Presente in tracce, se paragonata a Azoto 78%, Ossigeno 20% e Argon 1%, concorre all’effetto serra insieme al vapore acqueo, che fa la maggior parte del lavoro, e un certo numero di altri gas sempre in tracce. L’effetto serra, che impedisce alla radiazione riemessa dalla superficie verso l’alto di sfuggire dall’atmosfera, fa sì che la temperatura media del pianeta sia circa 32°C più alta di quanto sarebbe in sua assenza. Va da se, che all’aumento della concentrazione di questi gas, corrisponda un aumento della quantità di radiazione trattenuta e quindi anche un aumento della temperatura.

Su queste pagine ci sono decine di post che affrontano questo tema, per cui non è di questo che parleremo oggi. Facciamo invece una breve incursione in un’altra proprietà dell’anidride carbonica, quella qui sotto:

C6H12O6 +6O2 6CO2 + 6H2O + energia. Anche se i processi di respirazione e fotosintesi sono chimicamente il contrario l’uno dell’altro, i principi biochimici che governano i due processi sono quasi identici. La chiave comune è la generazione di elettroni ad alta energia. respirazione cellulare.

Reminiscenze degli studi secondari, evidentemente, ma qualcosa che tutti quelli che dicono di avere a cuore la salute del pianeta fanno fatica a ricordare. L’anidride carbonica è il cibo delle piante.

Quindi, se è ovvio che all’aumento dell’effetto serra aumenti la temperatura (come, quando e quanto non è così semplice), è altrettanto ovvio che con l’aumento della concentrazione di CO2 e della temperatura aumenti la disponibilità di cibo per le piante. Che quindi prosperano.

Infatti, la quantità di biomassa presente sul pianeta continua ad aumentare, alimentando quello che si definisce global greening. Di gran lunga meno spaventoso del global warming, non è vero?

Quello qui sotto è l’andamento del Global Vegetation Index costruito con dati della NASA.

Come commentato in questo post su WUWT (covo di miscredenti 🙂 ), il trend è stabilmente positivo. Negli ultimi 20 anni l’indice ha avuto un incremento del 10%. Del resto, complici anche tante altre ragioni, tra cui non ultimo l’abbandono delle aree rurali a beneficio di quelle densamente urbanizzate, che oggi ci sia più vegetazione è un fatto assodato. Come lo è che questa vegetazione concorre in misura maggiore ad assorbire (meglio dire utilizzare) una quantità maggiore di CO2 presente in atmosfera, compresa la parte che in proporzione è minimale di origine antropica.

Domanda, quanti di voi hanno visto lanci d’agenzia, post, raduni e/o summit sul global greening? Io sì, uno, questo, dall’Huffington Post: Effetto greening: la Terra è più verde “grazie” alle emissioni di CO2, ma gli scienziati lanciano l’allarme.

Non ce la possiamo fare.

Enjoy.