Dopo circa 4 mesi di blocco causato del coronavirus, portando inevitabilmente al collasso delle economie di tutto il mondo, alcuni dati non rispondono alle teorie del mainstream, accusatori della malcapitata CO2 a emissione antropica. Quindi niente auto, niente fabbriche, niente aerei, niente navi, niente impianti funzionanti, niente aziende che bruciano combustibili fossili, niente di niente.
La CO2 prodotta dall’uomo, come dimostra il grafico allegato, è ben al di sotto di qualsiasi obiettivo sognato dai climatehysterics. Ergo, nonostante il blocco di quasi tutte le attività nel mondo, nel mese di aprile è stato raggiunto un nuovo record di CO2 a 418 ppm. Questo ci porta a pensare che l’aumento della CO2 è del tutto naturale.
La vera scienza è l’osservazione degli accadimenti oggettivi, non certo le predizioni della pseudoscienza.