Prima parte: Notevoli cambiamenti del “Jet Stream” – Parte prima: il motivo delle anomalie climatiche degli ultimi anni

 

I cambiamenti del JET STREAM sono dovuti a più fattori, ma in particolare al rallentamento del Gulf Stream.

I dati a disposizione del “Woods Hole Oceanographic Institution”, indicano importanti cambiamenti di salinità dal 1960. L’aumento della quantità di acque fresche che affluiscono nell’Atlantico Settentrionale, già in atto da diverso tempo, sta diluendo significativamente le acque superficiali di questa importante porzione di oceano, che, solcato dall’acqua della Corrente del Golfo, ne sta alterando la concentrazione salina, portandola verso il collasso.

Dalle misurazioni di alcune boe posizionate nell’Atlantico, nei luoghi dove nasce la CdG, tra le coste sud-orientali Usa e le Bahamas, si è registrato un ‘indebolimento della corrente del 10% tra il ’60 e il 2000. Un ulteriore indebolimento del 20% si è avuto tra il 2000 e il 2010, in soli 10 anni. Infine, si è constatato un ulteriore calo del 20 % della portata d’acqua e della velocità tra il 2010 ed il 2015.

Questo indebolimento è dovuto a più elementi, anche se in relazione tra loro: prima di tutto, la corrente del golfo per funzionare ha bisogno di un mare piuttosto salato; se la concentrazione salina cala, la corrente rallenta. Se la salinità diminuisce troppo, la corrente può anche bloccarsi.

Ciò che è accaduto dalla metà degli anni novanta fino a qualche anno fa, è stato un incremento dello scioglimento dei ghiacci polari, specie durante il periodo estivo. Questo, però, non è stato causato dall’aumento della temperatura, ma dal cambiato pattern della circolazione occidentale.

Abbiamo avuto una circolazione più meridiana, che in un primo tempo, ha portato onde di calore prolungate e con maggior frequenza che in passato, fino alle regioni polari, determinando una maggiore perdita di ghiaccio. Come effetto collaterale una gran quantità di acqua fredda dolce ha invaso il nord-atlantico, causando un progressivo collasso del gulf stream.

Questa circolazione di tipo meridiano sembra sia favorita soprattutto dai moti lunari. Stando alle ultime ricerche scientifiche, il satellite terrestre ha un grande impatto sul clima. Un gruppo di scienziati presso l’Università di Washington, guidati dal dr. Tsubasa Kohayama, ha dimostrato che le forze gravitazionali della Luna influenzano in maniera marcata non solo la forza delle maree, ma anche l’atmosfera terrestre, dopo aver effettuato un collegamento tra le fasi lunari e la quantità di piogge registrate sul nostro Pianeta, in special modo alle latitudini tropicali. Secondo questo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, le forze di marea del campo gravitazione della Luna modificano l’altezza della colonna atmosferica sul nostro Pianeta. Il ciclo del nodo lunare, che è attualmente di 18,6 anni, è riscontrabile nelle precipitazioni. Tuttavia l’orbita della luna è progressivamente sempre più grande nel tempo, e così il suo periodo sta rallentando. La velocità di movimento dei nodi è inoltre decelerata. Il ciclo del nodo lunare è importante per quanto riguarda il tempo, perché gioca un ruolo determinante nelle maree, in atmosfera, negli oceani e nel corpo solido della terra.

Il rallentamento del periodo lunare, essendo connesso ai cambiamenti atmosferici, determina a sua volta un rallentamento nella circolazione occidentale, favorendo pattern di circolazione atmosferica statici e reiterati nel tempo, accentuando la disgregazione del jet stream e quindi un diminuito ricambio d’aria tra alte e basse latitudini.

Inoltre, secondo un studio effettuato dai ricercatori della Nasa, il Polo Nord ad iniziare dal 2003 avrebbe invertito la sua rotta non spostandosi più verso il Canada ma bensì verso le Isole Britanniche ad una velocità di circa 17 cm ogni anno. Abbiamo avuto un asse terrestre più inclinato negli anni, favorevole anch’esso a maggiori situazioni di anti-zonalità, oltre che a una diminuita azione radiativa dei raggi solari, dovuta ad una superficie più inclinata.

Per riassumere, abbiamo, a giustificare il cambiamento del jet stream:

  1. Il collasso in corso della circolazione termoalina, che in passato, spostando grandi quantità di acqua calda dai tropici al Polo, da sud-ovest verso nord-est, muoveva anche masse di aria mite e temperata; conseguentemente, la circolazione atmosferica seguiva questo movimento verso nord-est. Ora invece la corrente si sta arrestando e la circolazione occidentale non ha più la spinta verso nord-est, divenendo così sempre più meridiana.
  2. La Luna aumenta sempre più la sua orbita; così facendo rallentano il suo periodo e la velocità di movimento dei nodi. Essendo connessa all’atmosfera, causa una circolazione più lenta, alterando l’equilibrio termico tra Poli ed Equatore. Agendo sulle maree, contribuisce a rallentare e modificare il Gulf Stream.
  3. Il declino della TSI a partire dagli anni 90 ha comportato l’acquisizione di una minor quantità di energia solare nella parte tropicale dell’Oceano, e questo può indebolire gradualmente la potenza e la velocità della circolazione atmosferica ed oceanica, ed in primo luogo della Corrente del Golfo, in quanto la quantità di calore fornito dall’oceano alla corrente sta diminuendo.
  4. La progressiva inclinazione dell’asse terrestre ha prodotto e continuerà a produrre cambiamenti nella circolazione oceanica ed atmosferica. Contribuirà inoltre a diminuire l’apporto radiativo del Sole.

In conclusione, il cambiamento climatico in atto è dovuto essenzialmente al declino della Corrente del Golfo (da secoli in indebolimento, tra alti e bassi. L’ultimo blocco della corrente c’è stato durante lo Younger Dryas, circa 10 mila anni fa); gli altri fattori lo provocano, lo amplificano e lo velocizzano. È come se i tre fattori sopra citati siano i “mandanti” del cambiamento climatico e il Gulf Stream l’”esecutore”.

gulfstream

Si evince nell’immagine sopra che i mari intorno ai poli si stanno raffreddando; in particolare la Corrente del Golfo non riesce più a sfondare in Atlantico ed appare bloccata davanti alle coste del Labrador. Temperature sopra media si registrano invece nei mari Tropicali. Tutto ciò testimonia un diminuito ricambio termico tra zone tropicali e polari, evidenziando una circolazione marina e atmosferica molto indebolita.

Ricevuto da Attività Solare in forma anonima.