Di Mehak Kalra – Lunedì 3 Giugno 2024

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate ha esplorato gli impatti della massiccia eruzione dell’Hunga Tonga-Hunga Ha’apai nel 2022 e ha evidenziato effetti significativi sui modelli meteorologici invernali in più continenti, con impatti che dovrebbero durare per diversi anni.

L’eruzione dell’Hunga Tonga-Hunga Ha’apai (HTHH) del 15 gennaio 2022 a Tonga ha causato cambiamenti significativi nei modelli climatici globali iniettando tra i 100 e i 150 milioni di tonnellate di vapore acqueo nella stratosfera. Questa quantità, equivalente a 60.000 piscine olimpioniche, è senza precedenti e ha portato a notevoli effetti a lungo termine, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Climate.

Lo studio ha utilizzato simulazioni di modelli climatici chimici per esplorare e capire gli impatti che potrebbe portare una così rilevante quantità di vapore acqueo su larga scala. A differenza delle tipiche eruzioni vulcaniche che rilasciano anidride solforosa portando a un temporaneo raffreddamento della superficie, il vapore acqueo dell’eruzione HTHH ha provocato alterazioni climatiche persistenti e significative.

Eruzione all’Hunga Tonga-Hunga Ha’apai il 14 gennaio 2022. Credito: Servizi geologici di Tonga

Uno degli impatti immediati e misurabili è stato il buco dell’ozono insolitamente grande osservato da agosto a dicembre 2023. Il vapore acqueo ha facilitato la formazione di questo buco dell’ozono raggiungendo la stratosfera polare sopra l’Antartide. Le simulazioni dello studio hanno previsto questo risultato con quasi due anni di anticipo.

Inoltre, l’eruzione ha influenzato il modo anulare meridionale, portando a un’estate inaspettatamente piovosa in Australia durante il 2024, nonostante le condizioni prevalenti di El Niño.

Lo studio prevede che i disturbi climatici causati dall’eruzione di HTHH persisteranno per il resto del decennio, influenzando in particolare i modelli meteorologici invernali. Per la metà settentrionale dell’Australia, sono previsti inverni più freddi e umidi fino al 2029 circa. Al contrario, si prevede che il Nord America sperimenterà inverni più caldi del solito, mentre la Scandinavia vedrà inverni più freddi.

Questi cambiamenti sono attribuiti al comportamento alterato delle onde atmosferiche, che svolgono un ruolo cruciale nei modelli meteorologici. L’interruzione causata dalla grande quantità di vapore acqueo nella stratosfera ha portato a cambiamenti significativi in queste onde atmosferiche.

I risultati dello studio del Journal of Climate evidenziano la necessità di ulteriori ricerche per comprendere tutte le implicazioni delle grandi anomalie del vapore acqueo stratosferico sul clima globale.

Sebbene lo studio fornisca informazioni significative, riconosce dei limiti, come il fatto di non tenere conto di altri fenomeni climatici come il ciclo El Niño-La Niña.

Questo studio è un invito alla comunità scientifica a esplorare gli effetti a lungo termine di tali eventi senza precedenti. Man mano che i modelli climatici continueranno nella loro evoluzione, la ricerca futura confermerà o metterà in discussione questi risultati iniziali, contribuendo a una comprensione più profonda degli impatti vulcanici sul clima.

Referenze:

1 Impatti climatici a lungo termine delle grandi perturbazioni del vapore acqueo stratosferico – Martin Jucker, Chris Lucas e Deepashree Dutta – Journal of Climate – American Meteorological Society – 27 maggio 2024 – DOI: https://doi.org/10.1175/JCLI-D-23-0437.1

Immagine in evidenza: Cenere prodotta dall’eruzione Hunga Tonga-Hunga Haapai il 16 gennaio 2024. Credito: NASA

Fonte : The Watchers