PARTONO MANOVRE DI LONTANA MEMORIA

 

Non c’è che dire, siamo di fronte a qualcosa che potrebbe assumere connotati storici e per alcune Nazioni Europee di lontana memoria.

Vi lasciai qualche giorno fa’ con una pulce nell’orecchio. Qualcosa di importante si muoveva nella bassa troposfera, e infatti i frutti con molta probabilità li raccoglieremo da fine mese e per tutto il mese di febbraio.

Andiamo con ordine. In questi giorni si sta approfondendo sul mar Mediterraneo, una vasta depressione di origine Artico-Atlantica. Sarà questa bassa pressione a richiamare via via aria sempre piu’ fredda di estrazione polare-marittima.

primo step

In questa prima emisferica notiamo quella bassa pressione stanziare ancora nel cuore del mediterraneo e richiamare in questi giorni aria artica che apporterà un calo delle temperature e nevicate residue sui monti sia a nord che al centro della nostra Penisola.

Passiamo al secondo step. Come noterete ho tracciato una linea che va verso l’alto nella prima emisferica, questa linea sta ad indicare l’inizio della risalita dell’hp delle Azzorre, e sarà il nostro primo tassello per un eventuale futuro perturbato e via via sempre piu’ freddo.

Nei primi giorni della prossima settimana partiranno le grandi manovre.

secondo step

Come noterete dalla seconda emisferica, lo step centrale implicherà una veloce traslazione delle vorticità del ramo Canadese verso la zona centrale del VP situato in zona Groenlandese, e successivamente verso i primi giorni del mese di Febbraio i geo potenziali più attivi andranno i  zona Siberiana alimentando l’hp termico Russo.

Ma concentriamoci per un istante sulla parte inziale.

Quando questi geo potenziali in zona Canadese subiranno il forte rallentamento nell’inizio della prossima settimana, avremo la formazione di un VP quasi composto da 3 diversi lobi.

Lobo 1(CANADESE NON PIU’ INVADENTE)

Lobo2(HP TERMICO RUSSO IN FASE DI STALLO)

Lobo3(GROSSO LOBO IN ISOLAMENTO IN ZONA GROENLANDESE).

Il terzo lobo quello che interessa in questo momento le nostre dinamiche, andrà ad interessare tutte le Nazioni del centro Europa, e nella fattispecie anche la nostra Penisola.

Tutti questi tribolamenti del vortice polare, avranno luogo anche grazie alle forzanti delle 3 onde planetari, soprattutto Wave 1 che uscirà dai suoi paralleli risultando invadente soprattutto in zona centrale della struttura polare, con la formazione di un’alta pressione polare.

Tutto ciò come detto in precedenza porterà alla caduta libera di questo lobo polare su tutta la zona Europea centrale.

terzo step

Ed eccoci all’inizio di quello che potrebbe essere un evento di portata storica, (per il nostro paese e’ ancora tutto da decifrare).

Un immenso lobo polare piomberà sull’Europa, con un minimo di pressione di circa 975, che si posizionerà sulla nostra penisola, con isobare strette, e richiamerà con il passare dei giorni aria sempre più fredda e ci saranno data l’elevato gradiente barico, venti tesi di tramontana sul settore occidentale, e di bora sul versante orientale della nostra Penisola.

L’intera zona centrale Europea sarà sotto numerose tempeste di neve che probabilmente in alcune Nazione assumeranno carattere storico.

Siamo di fronte ad un discesa Artica che difficilmente si ricorda in Italia.

Non parliamo di termiche gelide, ovvero sia i famosi -14 a 850hpa, ma parliamo di un tipo d’aria la quale scarica tutta la sua potenza dall’alto verso il basso, ragion per cui bisogna tenere sott’occhio le termiche ai 500hpa, ossia in quota.

La differenza rispetto all’aria continentale, e’ che l’aria artico-marittima,  ha un estrazione più fredda e umida negli strati più alti dell’atmosfera, ovvero intorno ai 5000 mt di altezza, e quindi tende nel suo passaggio a scaricare forti precipitazioni verso il basso, aiutata quando lo incontra anche da forti anomalie calde presenti nei mari, mentre l’aria continentale, ha il suo massimo del freddo dei bassi strati, essendo un’aria di tipo più pesante tende a depositarsi verso il basso, ecco perché in quel caso le termiche vanno viste alle quote più basse.

In sintesi con questo ammasso freddo avremo un lago gelido in quota con temperature a circa -38gradi a 5000mt di altezza, e quindi scorrendo sui nostri mari caldi e’ facile che si potranno avere occasioni di precipitazioni nevose anche a quote di pianura, sia nord che centro Italia.

Ma potrebbe essere solo l’inizio di uno step fondamentale che ci proietterà verso configurazioni davvero ottime per le nostre speranze invernali.

Ripeto molte nazioni sperimenteranno un clima freddo non gelido, ma ricco di precipitazioni e temporali nevosi che potrebbero scaricare grandi quantitativi nevosi al suolo. In Italia fino alla quota dei 3-400mt avremo possibilità di grandi nevicate, per le zone a livello del mare siamo al limite, nulla toglie che se la configurazione rimarrà tale potrebbero manifestarsi grandi precipitazioni nevose anche a quote basse.

La straordinarietà di tale evento va ricercata nel fatto che mai, senza un vero stratwarming un lobo si e’ isolato e riversato ad una latitudine cosi bassa, lambendo quasi il nord Africa. Segno evidente di un Vortice Polare che in questa stagione spesso a subito disturbi dalle onda planetarie, e basterebbe poco per farci piombare in un grande evento invernale.

quarto step

In questa quarta emisferica si nota una trilobazione della struttura polare, che porterà all’isolamento dei 3 differenti lobi, uno sul comparto Canadese che assumerà una forma arricciata e quindi consentirà alla wave 2 di portarsi saldamento nel cuore dell’Atlantico, un lobo dell’hp termico che tende a rinvigorirsi e inziare il suo avvicinamento alle zone della Russia Europea (vedi a fine articolo), e il 3 lobo quello Europeo che pian piano continuerà a stanziare in zona Europea pronto ad un’altra sortita verso il 5 del prossimo mese.

Una situazione come detto nei giorni scorsi, sempre più in una fase degenerativa che garantirà un cambio circolatorio netto e chissà forse traghetterà la nostra penisola verso scenari di lontana memoria.

Concludo dando un piccolo cenno a cio’ che accadrà verso l’inizio del prossimo mese in stratosfera.

quinto step

Eccoci allo step futuro, dove con molta probabilità questo possente warming di tipo Major apporterà un forte disturbo alla struttura polare, e una probabile ellitticazione di tale struttura.

Se questo step dovesse andare a buon fine, avremo un vortice polare quasi agli sgoccioli, reso ancora più debole sia dal suo fisiologico decadimento periodico e sia ad un warmign che andrebbe a rinforzare la spinta delle wave e aprirebbe scenari gelidi dalla metà del mese di Febbraio.

Di certo siamo sempre al limite, da una parte una continua spinta delle wave e dall’altra uno scivolamento di onde perturbate dal polo, e nel clou di questa stagione chissà (ricordate l’hp termico), se avremo una sorpresa dalla Siberia.

 

Auguro a tutti voi un sereno fine settimana, e ai prossimi aggiornamenti.

Francesco.