Autore: Guido Guidi
Data di pubblicazione: 5 Gennaio 2019
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=49989

Per molti aspetti la questione è intuitiva, su questo pianeta c’è molta più acqua che aria e, dal momento che entrambi gli ambienti trasportano e conservano l’energia che ne regola la temperatura, chi ne ha di più è al comando.

In più, i processi con cui atmosfera e oceani compiono il loro lavoro, hanno luogo su scale temporali enormemente diverse. Pochi giorni o settimane per la prima, centinaia di anni per i secondi.

Capita che un gruppo di ricercatori abbia pubblicato un paper su questo argomento che farà discutere parecchio:

The Little Ice Age and 20th-century deep Pacific cooling

Uno studio che trovate spiegato in quest’altro articolo:

The long memory of the Pacific Ocean – Historical cooling periods are still playing out in the deep Pacific

In sostanza, nelle profondità oceaniche del Pacifico, sarebbe ancora in atto il raffreddamento conseguente al periodo climatico noto come “Piccola Età Glaciale” (1350-1850 circa), proprio quello che, insieme al periodo di riscaldamento precedente noto come Optimum Medioevale, una certa narrativa climatica impostata alla stabilità assoluta di un clima solo recentemente perturbato dalle attività antropiche vorrebbe che non fosse mai esistito.

Sulle implicazioni di questo paper torneremo più avanti, per ora penso di avervi procurato una lettura interessante per il week-end.

Enjoy.