Secondo alcuni studi, la bassa attività solare di questo ciclo 24 continuerà ancora per molti anni, questo perché i corti e potenti cicli solari del 20° secolo hanno creato un debito che ora deve essere pagato. Questo significa che per i prossimi decenni vi saranno cicli con attività solare molto bassa e se il passato è un buon predittore, ci porterà anche a periodi molto freddi, ma quel che è peggio è che probabilmente porterà verso un periodo economicamente molto difficile, per non dire drammatico al genere umano.
Già dal 2006, con previsioni esclusivamente statistiche la Nasa affermò, tramite il suo fiore all’occhiello il fisico solare David Hathaway, della Marshall Space Flight Center in Huntsville Alabama, che il ciclo 24, si sarebbe rilevato un super ciclo esplosivo, uno dei più potenti del XX secolo.
Ma, evidentemente qualcosa era sfuggito agli scienziati della Nasa, e non solo.
Gli studi sulle dinamiche solari, si rilevarono ben presto errati. Man mano che progrediva il ciclo, di volta in volta dovettero correggere al ribasso le loro previsioni.
Il ciclo 24 è iniziato ufficialmente nel dicembre del 2008, mostrandosi però fin da subito molto debole. In quel periodo la forza del Campo Magnetico non consentiva alla Dinamo Solare di formare macchie sulla sua superficie. Dopo più di 800 giorni spotless, tanti furono i giorni senza macchie nel Sole. Un record se paragonato ai cicli degli ultimi 100 anni. Il Sole sembrava ripartire, ma poco tempo dopo si ibernò nuovamente.
In seguito, da gennaio ad aprile 2009 ci fu un piccolo aumento del Solar Flux, ma nello stesso tempo nella Fotosfera Solare veniva mostrata ancora attività del vecchio ciclo 23.
Questo prolungato minimo solare ed il ritardo accentuato del ciclo 24, stavano a significare soltanto una cosa, e cioè che il ciclo 24 sarebbe risultato molto basso e che molto probabilmente sarebbe rientrato in un range di 50-70 SSN, che se confermato dai fatti, come sta ora avvenendo, si pone più o meno allo stesso livello del minimo di Dalton.
Tutto questo mi ha ricondotto agli studi di alcuni scienziati molto interessanti, tra cui Livingston e Penn. Studi condotti sull’effetto che prevede un abbassamento dell’attività magnetica ormai dal 1990 e che potrebbe addirittura cancellare i prossimi cicli solari.
Secondo le loro osservazioni, il Campo Magnetico nel punto più scuro di ogni macchia solare (all’interno della loro finestra temporale di osservazione), hanno scoperto che il Campo Magnetico medio è diminuito del 20% rispetto allo stesso periodo precedente. Il “limite” della distribuzione e visione delle macchie solari sembra essere quello dei 1.500 Gauss, sotto il quale le macchie solari, sembra non possano più formarsi.
In questi anni di studi, ho approfondito anche le affascinanti quanto “attualmente”, realistiche teorie del compianto Timo Niroma.
Timo Niroma, era uno scienziato statistico finlandese. Nei suoi studi aveva notato che nel corso dei secoli, più Giove si avvicinava al sole e più il numero di macchie solari diminuiva allungandone i cicli. Questo a causa dell’influenza del Campo Magnetico che il pianeta Giove genera verso il Sole. Secondo questa teoria, Niroma già nel 2006 predisse che il ciclo 23 sarebbe durato 13 anni, prevedendo il suo minimo nell’estate del 2009 ed una ripresa del ciclo 24 sarebbe arrivata soltanto nel 2014, prevedendo inoltre che sarebbe stato un ciclo molto debole in stile Dalton, con un massimo di 30-60 SSN! Tutto ciò, proprio perché Giove sarebbe stato al perielio.
Inoltre dai suoi studi, prettamente statistici, basati prevalentemente sul ciclo di Giove, ma non solo, Niroma già nel 2007 diceva: “Il prossimo ciclo solare 24, implica con molta probabilità che il minimo tra il ciclo 23 e il ciclo 24 possa manifestarsi ad ottobre 2008 o luglio 2009 e il massimo nel 2014/2015. Il punto è che un ciclo che supera i 12 anni ha sempre preceduto un grande minimo (1798 minimo di Dalton, 1856 minimo di Damon). Non è chiaro esattamente quanto lunghi siano stati i cicli che anticiparono il minimo di Maunder, ma sembra che ci sia stato un minimo nel 1620. Ciò indica che prima del minimo di Maunder ci furono 2 cicli che durarono 25 anni, quindi almeno uno dei 2 un ciclo molto lungo.
Questo ha portato al raffreddamento del clima per decenni, anche se oggi non possiamo essere certi che vi sarà una nuova PEG.”
Niroma continua: “Un basso Dalton è oggi probabile, ma nessuno può essere sicuro di questo, anche se ci sono molte indicazioni che testimoniano un Campo Magnetico solare molto debole. Se a questo aggiungiamo il fatto che tutti i minimi importanti sono stati preceduti da cicli molto lunghi, non mi sorprenderei di vedere il ciclo 24 vacillare, terminando proprio vicino al suo massimo intorno al 2014-2015, portandoci direttamente ad un minimo di tipo Maunder!”
Continua ancora Niroma: “Un piccolo inciso. L’aumento della CO2 in atmosfera dallo 0.03% allo 0.04% non ha avuto alcun significato in questo gioco dove è il vapore acqueo a far la parte principale. Io sono solo uno studioso di statistica e questo è uno studio statistico, ma a tutti quelli che per anni mi hanno chiesto che cosa pensavo riguardo i collegamenti fisici ho sempre risposto: Il campo magnetico terrestre è molto sensibile alle variazioni di quello solare; questo dovrebbe avere molti più effetti sulla Terra piuttosto che i gas a effetto serra prodotti dall’uomo. Inoltre trovo la teoria di Svensmark sui raggi cosmici come molto promettente, più raggi cosmici durante i minimi solari portano ad un aumento della copertura nuvolosa nella bassa atmosfera, provocando un raffreddamento della Terra. Ma non è tutto, in questo studio sono importanti anche i raggi UV e la TSI, una loro diminuzione associata ad una diminuzione della forza del Campo Magnetico solare, può crearne i presupposti giusti affinché un minimo di tipo Maunder possa ancora avvenire.”
Anche la scuola russa tramite il meglio che essa possa proporre è dello stesso avviso. Tramite studi scientifici molto approfonditi, i vari Makarov, Tlatov, Callebaut, Usoskin, Benevolenskaya, ma ce ne sono molti altri, ci dicono che il prossimo Maunder è più vicino di quanto possa sembrare.
Questo viene dedotto da studi accademici sulla forza dell’attività Magnetica Solare, sulla Corona, sulla velocità di migrazione verso i poli dei Campi Magnetici solari e tramite rilevazioni sul contenuto di C14 nelle variazioni degli anelli annuali presenti negli alberi di pino.
In questi cicli lunghi, le zone di latitudine del Campo Magnetico migrerebbero verso i poli impiegandoci più di 20 anni e questo processo determina la lunghezza di un ciclo solare. Da questo viene anche dedotto che i cicli magnetici durarono a lungo durante il minimo di Maunder. Come l’intensità del ciclo solare determina il tasso di migrazione verso i poli, esso determina anche la latitudine del confine zonale che raggiungerà.
Tutti questi effetti sono senza precedenti nei dati osservati e ci dicono che il Sole sta cambiando in modo mai osservato prima.
In questo periodo leggiamo di scienziati molto preoccupati per l’andamento che ha intrapreso il Sole in questo ciclo.
Che si siano accorti che qualcosa non va questo è certo! Che poi lo dicano questo al contrario non è sicuro e non ci è dato sapere!
Ma se gli studi che abbiamo poc’anzi illustrato, si rilevassero esatti, cosa che sembra, allora è bene che l’essere umano ne prenda seriamente atto e inizi ad agire e ragionare in modo completamente diverso da come è sempre stato abituato. Questo per non trovarci impreparati, sia nella nostra che nelle prossime generazioni future, in un tunnel senza via di uscita.