Sulla base delle informazioni che ci arrivano dal sito di spaceweather, l’attività solare come detto qualche giorno fa, rimane molto bassa, con, nella giornata di ieri, soltanto la presenza di una macchia visibile sul disco solare, la AR 2119 nell’emisfero sud, evidenziata nell’immagine che ci invia continuamente la Sonda SDO, con un conteggio spot day di 16. Anche il campo magnetico resta molto basso, di conseguenza rimangono basse le probabilità di flare anche di solo C-class. In base a queste informazioni possiamo dedurre che tutti gli indici solari resteranno bassi.

Ricordiamo che, per effetto del massimo solare, soltanto poco tempo fa il numero delle macchie solari era di oltre 200 Sun Spot day.

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Ma quello che vorrei sottolineare oggi, e che questo ciclo 24 resta dimezzato e che non potrà fare altro (visto i presupposti su basi statistiche che ci arrivano anche dal passato) che finire peggio.

In questa sede vi abbiamo spesso ripetuto come il Sole sia da parecchi anni in uno stato quasi silenzioso, rispetto ai cicli del passato, che nel prossimo futuro, inevitabilmente verranno amplificati, non vedendo repentini cambiamenti verso una ripresa dell’attività solare, ma al contrario possiamo prospettare un lungo periodo di inattività che si potrebbe protrarre per anni.

Il 17 luglio, come documentato ampiamente dalla nostra pagina, si è verificato il primo giorno spotless day per gli enti di conteggio riconosciuti ufficialmente, dopo circa 3 anni dall’ultimo giorno spotless avvenuto nel 2011, in cui si sono verificati in modo separato i due massimi del ciclo 24. Questo è da interpretare, per chi studia dinamiche solari, come un segnale importante, nel senso che nel prossimo futuro di giornate spotless, molto probabilmente ne vedremo in numero sempre maggiore ed in sequenza, seppur intervallate da riprese fisiologiche.

Quindi da ora in poi, aspettatevi la possibilità di vedere un Sole con molti più giorni senza macchie solari.
Ma quello che più risulta incredibile e che deve farci riflettere e che sembra ormai chiaro come il massimo solare si sia appena concluso. Questo certamente non è affato normale, come qualcuno vuol farci intendere. Questi crolli così repentini dell’attività solare, fanno presuporre a collassi periodici che lentamente con il passar del tempo saranno sempre più lunghi e sono in genere, più consoni a periodi nelle vicinanze di un minimo piuttosto che di un massimo solare!

Ma come già saprete, in questo momento siamo davvero molto lontani dal prossimo minimo solare previsto per il 2019/2020, semprechè non si allunghi ulteriormente oltre questo periodo. Questo perchè sappiamo per certo che il ciclo solare più è debole più tende ad allungarsi!

Ma in tutto questo, gli astrofisici solari che cosa ci dicono per questa situazione che si è creata in questo ciclo 24 e su quali basi inizializzeranno i loro modelli per prevederne il ciclo 25? Al momento poco o nulla trapela dai loro osservatori. A parte quelle pochissime previsioni dove alcuni sono andati molto vicino alla reale forza del ciclo 24, gli altri se ne guardano bene dall’esporsi, visto che in fase di previsione in questo ciclo 24, i loro metodi deterministici hanno fallito clamorosamente, creando più confusione di quanto non ce ne sia già.

Un altro particolare che forse in pochi sapranno. Nei modelli della fisica solare, per le previsioni dei futuri cicli solari, viene contemplato, quindi inizializzato il Minimo di Dalton… non viene contemplato invece il Minimo di Maunder! Quindi attenzione alle sorprese dei prossimi anni/decenni! 🙂

Viviamo in tempi interessanti

ENZO
ATTIVITA’ SOLARE