Come molti sapranno, il nostro Satellite ha un effetto gravitazionale più o meno evidente sulla Terra, esplicandosi essenzialmente con le fasi di alta e bassa marea.
Maree che quando sono intense vanno ad incidere più o meno pesantemente sulla circolazione atmosferica.
Come si può prevedere il tempo con la Luna allora?
Prendete carta e penna, oppure stampate questo articolo, in modo da poter fare da soli previsioni meteo diciamo… “fatte in casa”.
PUNTO 1, bisogna innanzitutto tener conto che le onde di marea maggiori si hanno nelle fasi di Luna Piena e Nuova.
Dopodichè:
1. osservare se avvengono in prossimità o coincidenza di un apogeo o perigeo. Se si è al perigeo le maree sono elevatissime (specie se la data coincide con la Luna Nuova/Piena); all’apogeo, al contrario, sono minime.
2. vedere se si è in presenza di un’eclissi, considerando che, in ordine di maggiori effetti abbiamo: eclissi di Sole totale, di Luna totale, Sole parziale, Luna parziale, solare anulare, lunare penumbrale.
Facciamo ora una distinzione tra Luna Nuova e Piena; le maree di novilunio agiscono prettamente sui mari/atmosfera settentrionali e polari, invece le maree di plenilunio soprattutto sulla fascia tropicale/equatoriale. Di conseguenza durante le fasi di novilunio viene dilatata e deviata la corrente a getto polare, favorendone l’ondulazione. Ciò si traduce, spesso, in tempo freddo e/o perturbato per l’Europa circa 7/9 giorni dopo il novilunio. La Luna piena sollecita invece la corrente a getto sub-tropicale e favorisce rimonte anticicloniche sull’Europa. Tuttavia non sempre è cosi: se la luna nuova è all’apogeo o in vicinanza, l’effetto sulla corrente a getto sarà minimo, e quindi seppur rimarrà probabile un peggioramento del tempo, esso sarà debole e transitorio. Invece, una Luna Piena al perigeo può comunque produrre importanti cambiamenti meteo, in quanto la corrente a getto sub-tropicale può essere spinta fin sul Polo Nord, determinando così discese fredde in Europa (o comunque un netto peggioramento meteo).
Se si desidera avere un’ondata di gelo, la luna nuova al perigeo rimane il top. Un evento simile accadde il 10 gennaio del 2005, quando il novilunio coincise addirittura col perigeo al minimo (356mila km circa). 7 giorni dopo il vortice polare andò in split e per l’Europa iniziò una lunga fase gelida e nevosa. Anche nel 1956, novilunio il 27 gennaio, perigeo il 26 gennaio (358mila km circa) e ondata di gelo dal 2 febbraio. Nel 1708, abbiamo avuto una luna nuova al perigeo tra il 26 ed il 27 dicembre. Se ad esempio vediamo la Luna Piena il giorno dopo il perigeo minimo del 1 gennaio 2018 (super Moon), vediamo nei giorni seguenti un blocco anticiclonico formarsi sulla Scandinavia e ed un intenso raffreddamento di tutto il comparto russo e asiatico. Tuttavia il freddo non è riuscito ad arrivare in Europa; se invece di una fase di Plenilunio avessimo avuto il suo opposto, l’anti-zonalità sarebbe stata maggiore ed il gelo sarebbe probabilmente sfociato nel Vecchio Continente. Una luna piena all’apogeo in estate è associata a rimonte dell’alta pressione africana sull’Europa centro-meridionale.
Capitolo eclissi
Le eclissi, specie se totali, hanno un’influenza maggiore del perigeo o dell’apogeo in una previsione.
Specie se totali, esplicitano un’intensa azione sull’atmosfera e sugli oceani. Prendendo ad esempio l’eclissi di Luna blu al perigeo del 31 gennaio, vediamo come febbraio sia stato freddo e nevoso su gran parte d’Europa, ma soprattutto l’eccezionale stratwarming del 13/14 febbraio, con split del VP. E guarda caso, proprio nei giorni subito dopo l’eclissi i modelli incominciavano ad inquadrare lo split, in una situazione che ricorda il gennaio 2005. Poi l’eclissi parziale del 15 febbraio è stata determinante per trascinare il gelo in Europa.
Importante da menzionare in quanto recente, l’eclissi totale solare del 21 agosto 2017. Poco dopo di essa si è assistito allo sviluppo di forti uragani in Atlantico (Harvey, Irma), e ad un tempo molto perturbato in Europa ed in Italia da fine agosto e per buona parte di settembre. Tra l’altro l’eclissi è avvenuta vicina al perigeo del 18 agosto. Una eclissi totale di Sole alla fine di dicembre in futuro, potrebbe regalarci un lunghissimo inverno polare.
Riportando l’evento di El Niño recente del 2015, abbiamo avuto il 20 marzo c.a. un’eclissi totale di Sole a 12 ore da un perigeo piuttosto ravvicinato (357000 km), per di più in corrispondenza della marea equinoziale. 15/20 giorni dopo inizia a comparire El Nino. Ritengo personalmente che la straordinaria forzante gravitazionale generata, abbia scatenato violente eruzione di più vulcani sottomarini nel Pacifico (dove ce ne sono a centinaia), originando un fenomeno ENSO positivo eccezionale. Rimanendo in tema, ricordo come il 5 maggio 1883 ci fu un’eclissi totale di Sole ed il 20 maggio iniziò l’eruzione del Krakatoa.
Gli esempi sopracitati dimostrano come le eclissi totali producano effetti di disturbo duraturi sulla corrente a getto (e non solo).
I nodi e la declinazione
La Luna nella sua orbita si sposta rispettivamente dal nodo settentrionale a quello meridionale (in riferimento all’Equatore terrestre) e viceversa in un periodo di circa un mese. Da studi effettuati su tali movimenti, il muoversi dal nodo settentrionale a quello meridionale determina una rarefazione dell’atmosfera terrestre, che provoca un calo di circa 0,13 C° della temperatura dell’emisfero boreale.
Al contrario, spostandosi dal nodo meridionale a quello settentrionale, si ha una compressione dell’atmosfera, che determina un aumento di circa 0,12 C°.
Un altro fattore importante per quantificare l’effetto del nostro satellite sul sistema terrestre è la declinazione. La Luna compiendo il suo moto intorno alla Terra, cambia nel tempo la sua angolazione, passando da un minimo di 18.1°, ad un massimo di 28.7° circa, ogni 9,3 anni circa. Più l’inclinazione è elevata, maggiore è la pressione gravitazionale sul nostro Pianeta. L’ultima fase di declinazione massima l’abbiamo avuta nel 2006, e l’inverno 2005/06 ha visto una lunga e persistente fase negativa dell’indice AO, la più duratura del XXI secolo. Anche l’attività sismica/vulcanica aumenta nelle fasi lunari di massima declinazione. Se vediamo anni vicini al 2006, abbiamo fasi di El Niño in frequenza superiore alla norma (2003, 2005, 2007, 2009) un anno si e uno no, contro una media di una volta ogni 3,4 anni. Anche intorno al 1988, altro anno con angolazione lunare massima, abbiamo avuto un’impennata di fasi ENSO positive (1987, 1989/90, 1992/93). El Niño voglio ricordare che è strettamente correlato all’attività vulcanica (rimane comunque determinante il ruolo dell’attività solare sul campo magnetico e quindi sull’attività sismica e vulcanica).
Se si sommano gli effetti di un minimo solare insieme ad una luna in fase di declinazione massima, le ripercussioni sull’attività sismica sono massime, al contrario di quando avvengono separati.
Riassumendo
La Luna durante l’anno ha due fasi di perigeo, della durata di 3 mesi ciascuno; viceversa ha anche 2 fasi di apogeo, di durata uguale. I mesi in presenza di apogei hanno maggiori probabilità di vedere maggiori fasi anticicloniche o comunque una scarsità di eventi meteo rilevanti. Nei mesi al perigeo è facile invece osservare un tempo atmosferico molto dinamico, ed una maggiore concentrazione di eventi meteo estremi.
Nelle fasi di apogeo si assiste ad una diminuzione dell’attività sismica/vulcanica; al contrario, nei periodi di perigeo si assiste ad un picco della stessa.
Divertitevi ora a fare da voi le previsioni del tempo con questo metodo. Cercando in rete, troverete i calendari lunari con tutte le eclissi e le fasi di perigeo, apogeo, declinazione minima e massima.
P.S: Piccolo indizio: l’ultima la fase di perigeo si è avuta tra fine novembre e fine febbraio di quest’anno; la prossima si avrà tra giugno e agosto.
Alessio