Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima.
(James Tiberius Kirk)

Questa è la frase più famosa e conosciuta, credo, della storia della fantascienza. Iniziano sempre con una frase simile a questa le puntate del telefilm Start Trek. Come procede il telefilm immagino lo sappiate tutti.
Per noi umani le cose, su questo piccolo pianeta, potrebbero mettersi male. Un giorno… non necessariamente nell’immediato futuro (ma stiamo lavorando affinché i tempi vengano ridotti il più possibile), ma ad un certo punto bisognerà decidere se “soccombere” o “espandersi” nello spazio.

Non è solo una questione legata al clima o alle risorse. Ma proprio una questione di “vitale importanza”.
Le parole profetiche di Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij (1857-1935) parlano chiaro:

« Terra – la culla dell’umanità, ma non si può vivere per sempre in una culla. »

Le motivazioni le conoscono molto bene i biologi. Ogni essere vivente, per poter vivere  ed evolversi, ha bisogno di sempre nuovi stimoli. E su un pianeta dalle dimensioni limitate, con risorse limitate e con una popolazione in continua crescita, la sopravvivenza del genere umano potrebbe non essere certa.

Ed è per questo motivo che gli scienziati, da decenni, esplorano lo spazio con tecnologie sempre più sofisticate e telescopi sempre più potenti.
Sono alla ricerca di pianeti… il più possibile simili al nostro. Ne sono stati trovati a decine di pianeti extrasolari, ma per lo più risultano simili ai giganti gassosi, se non addirittura più grossi… e quasi sempre distano dal nostro minuscolo puntino blu, decine e centinaia di ANNI LUCE. Una distanza immensa… che ad oggi possiamo considerare “infinita”. Non abbiamo, infatti, alcuna tecnologia capace di spingere un’astronave fin laggiù in un tempo ragionevolmente breve.

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Proxima Centauri è, invece, una delle stelle a noi più vicina. Ha un diametro di appena 202.000 km circa, e fa parte di un sistema triplo (come il nostro?) che dista da noi appena 4.2 Anni Luce, composto dal sistema binario di Alfa Centauri A (1.227 raggi solari) e B (0.865 raggi solari) e dalla nana rossa Proxima Centauri.

Ed è proprio intorno a questa piccola Nana Rossa che gli scienziati, nel 2013, intravidero qualcosa di interessante.
Da allora si sono impegnati notte e giorno… pianificando nel dettaglio ogni aspetto di una campagna di osservazione e studio di quella stella… il cui obiettivo era capire se quel “qualcosa di interessante” sarebbe potuto essere, o meno, un pianeta.
E il risultato è stato POSITIVO!

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Proxima Centauri b (immagine di fantasia)

Proxima Centauri b è un pianeta roccioso molto simile, per dimensioni, al nostro pianeta Terra.
Questo pianeta ha una massa pari a 1.3 volte quella del nostro pianeta… ma orbita a soli 7 milioni di km dalla propria stella (la Terra orbita mediamente a 150 milioni di km dal Sole) ed impiega appena 11.2 giorni per compiere l’intero giro (ogni ipotetica stagione durerebbe quindi poco più di 2 giorni e mezzo).

Sarà possibile viverci?

Gli scienziati sono scettici.
Teoricamente sulla sua superficie potremmo trovare acqua allo stato liquido… ma per quanto riguarda le possibilità di ospitare la vita… beh… è tutto da verificare.

Ma, raggiungerlo, esplorarlo e magari colonizzarlo, sarebbe….

« Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità »
(
Neil Armstrong)

Buona giornata
Bernardo Mattiucci
Attività Solare