Arrivati alla seconda decade di giugno, cerco di dare una proiezione sull’estate in arrivo. Dinamiche meteorologiche estive in Europa si hanno soprattutto a partire dal 15 giugno, e fino a tal periodo si risente di pattern circolatori primaverili. Partendo proprio dalla primavera, abbiamo avuto temperature più fredde del normale in Scandinavia e Russia (stiamo parlando di un territorio piuttosto vasto) con abbondanti nevicate da marzo a maggio; temperature nella media su gran parte d’Europa, fatta eccezione per Spagna, Nord Italia e Francia meridionale, con scarti positivi di circa 1 grado. Quel che preoccupa è la siccità che sta colpendo l’Italia ed altre zone dell’Europa centro meridionale, con deficit pluviometrici elevati. Tutto ciò dovuto ad una mancanza cronica delle perturbazioni atlantiche (ne abbiamo avute solo 2 ravvicinate nella prima decade di febbraio dall’inizio dell’anno); i pochi peggioramenti meteo si sono avuti per scambi meridiani o addirittura anti-zonali. Il tutto testimonia una circolazione atmosferica quasi bloccata, favorita soprattutto dal raffreddamento del nord-atlantico, che limita il rilascio di vapore acqueo e calore, così che le perturbazioni atlantiche non hanno gli “ingredienti” necessari a formarsi e la forza per giungere in Europa.

Mettiamo a confronto le immagini delle SSTA degli oceani di quest’anno (INIZIO ESTATE) con lo scorso:

 

 

 

Cosa primaria, il raffreddamento del Nord Pacifico e del Nord Atlantico è più esteso ed organizzato. Il mare di Barents lo scorso anno aveva anomalie positive di circa 1 grado; oggi l’opposto, scarti negativi di circa 1 grado. Rispetto al 2016 si è raffreddato di ben 2 gradi, che non sono pochi. Il mar Baltico nel 2016 aveva acque più calde del normale di 1,5/2 C°, ora invece è sotto media di circa 1 grado. In 12 mesi quasi tre gradi in meno. La fascia di mare compresa tra Groenlandia, Islanda e le Svalbard, lo scorso giugno aveva acque più calde del normale di circa due gradi e mezzo. Ad oggi vi è un mare più freddo  della media di circa un grado. Rispetto al 2016 si sono persi quasi 4 gradi. Anche la zona settentrionale della Baia di Baffin mentre nel 2016 aveva scarti positivi di circa 0,5/1 gradi, quest’anno risulta più fredda della norma di un grado.

La stratosfera polare, arrivati al 15 giugno avrà l’isoterma di -36 a 10 Hpa, quando invece dovrebbe essere di  circa -30. Nel 2016 la stratosfera risultava di 3/4 gradi più fredda del normale, quest’anno siamo a 5/6 gradi al di sotto del normale. Nel giugno del 2014 e 2015 era di 2/3 gradi più fredda della norma. Si evidenzia un processo di raffreddamento in progressione. Ricordo: man a mano che la Stratosfera raffredda, aumentano gli sbuffi freddi verso i bassi strati, che si attuano attraverso più frequenti ed intense ondulazioni del jet stream polare (irruzioni fredde polari o artiche). Tutt’ora abbiamo un vortice troposferico più vivace della norma, tant’è che nei prossimi giorni nuove nevicate si avranno sulle coste settentrionali della Russia, per la formazione dell’ennesima depressione a carattere freddo nella zona dall’inizio della Primavera. Inoltre  l’ingente quantitativo di neve e ghiaccio in Groenlandia ed in Russia settentrionale, oltre ad aumentare l’effetto albedo questa estate, lo scioglimento (il disgelo in Groenlandia parte di solito dal 15 giugno) provocherà una non indifferente sottrazione di calore all’atmosfera, contribuendo a mantenere attivo il vortice troposferico, nonché ulteriore raffreddamento dei mari circostanti, i quali a loro volta contribuiscono a sottrarre calore all’aria. Detto questo, dopo la parentesi calda che inizierà lunedì con il clou tra il 14 ed il 15 giugno,  dal 16 un sistema frontale in arrivo dalla Gran Bretagna dovrebbe entrare nel Mediterraneo dalla porta della Bora, portando temporali anche intensi e vivaci venti di tramontana, riportando le temperature localmente al di sotto delle medie. Intorno al 20 poi appare probabile la formazione di una depressione artica con perno sulla Scandinavia , la quale invierà a più riprese fronti freddi verso l’Europa centrale ed il Mediterraneo fino alla fine del mese, con rischio contrasti esplosivi. Il resto dell’estate, considerando i dati sopracitati, dovrebbe mantenersi simile, con fasi alto pressorie di circa una settimana, senza eccessi di caldo (a parte durante le fasi pre-frontali transitorie), intervallate da due-tre giorni di tempo instabile e fresco. Questo per quanto riguarda l’Italia ed il Mediterraneo. Sull’Europa centro-settentrionale il rischio di avere un’estate più simile all’Autunno  appare reale.

In conclusione, annate simili all’attuale furono il 1976, quando dopo un ‘ultima decade di maggio e la prima decade di giugno molto calde (tant’è che si batterono diversi record di caldo), il resto dell’estate fu fresco e molto piovoso. Nel 2014, dopo una precoce ondata di caldo a fine maggio ed una prima metà di giugno piuttosto calda, il resto dell’estate, dal 20 giugno in poi, fu spesso instabile e temporalesca.