Di Fiorentino Marco Lubelli

Interessanti le risultanze delle nostre consuete proiezioni stagionali. In questa ultima analisi abbiamo aggiunto un nuovo parametro riferito al ciclo solare, e per l’ultima volta dell’anno sarà utilizzato il parametro riferito alle anomalie termiche del Golfo di Guinea, che nel prossimo mese sarà sostituito dalle temperature stratosferiche. Il risultato, dicevamo, è molto interessante perché delinea la fine di questa attuale fase siccitosa, pur confermando, soprattutto al sud temperature miti, ma, veniamo nel dettaglio della previsione per ottobre partendo dal quadro emisferico.

Molto interessante la prima mappa riferita alle anomalie di geopotenziale per l’emisfero nord previste per il mese di ottobre. Vediamo subito che in zona polare prevarranno le alte pressioni, soprattutto sulle Svalbard e sulle Aleutine (anomalia aleutinica già presente in questo ultimo periodo). Questa condizione determinerebbe il riavvio in grande stile del flusso atlantico sull’Europa, come vedremo nella prossima mappa.

Ecco la depressione d’Islanda spadroneggiare sull’Europa centro occidentale con l’Italia in una pericolosa situazione intermedia sotto un persistente afflusso di venti meridionali ed una condizione di blocco altopressorio sui Balcani a bloccare l’avanzamento delle perturbazioni verso est. Il risultato in termini di precipitazioni è facile da immaginare.

Precipitazioni al di sopra della norma sul centro nord Italia con possibili importanti quantitativi sulla Sardegna e precipitazioni del tutto normale sul meridione d’Italia. Concludiamo con l’aspetto termico, risultato di questa particolare configurazione.

Ancora condizioni di mitezza su tutta l’Italia, in modo particolare sul basso adriatico con possibile precoce raffreddamento sulla Russia. Diamo infine uno sguardo a novembre, che confermerebbe le condizioni miti e umide previste nell’editoriale dello scorso mese.

Ancora flusso atlantico grande protagonista con una forte alta pressione sull’oriente europeo  a fare da blocco alla progressione delle perturbazioni verso est con le regioni meridionali italiane a subirne, questa volta, i maggiori effetti in termini precipitativi, in un contesto, dicevamo, mite soprattutto sulle regioni orientali.

Fonte: Progetto Scienze