Di P. Gosselin – 7 Maggio 2016
Il meteorologo Joe Bastardi su Twitter ha pubblicato un grafico della Scripps Oceanography Institute, pubblicando un ottimo lavoro, nonostante una discreta presenza di scienziati climatici attivisti.
Secondo il metereologo di Weatherbell, l’istituto Scripps Oceanography ha previsto un vistoso fenomeno di La Niña con anomalie negative che toccheranno presumibilmente i -2.0 gradi per oltre cinque mesi consecutivi, come mostrato dal grafico seguente:
Mentre è ancora in discussione se il fenomeno di La Niña sarà presente già questa estate, non vi è alcun dubbio che sarà in rapida diminuzione e che colpirà il pianeta duramente nella prossima stagione invernale. Joe aggiunge:
L’implicazione della previsione dell’Istituto SCRIPPS insieme con l’ONI andrebbe ancor di più a contrastare il recente forte evento di El Niño, nel corso dei prossimi anni”
L’Australian Bureau of Meteorology scrive qui (26 aprile 2016):
Le temperature superficiali del Pacifico tropicale orientale si sono raffreddate in modo significativo nelle passate due settimane, e si avvicinano ora ai livelli neutrali. Quando le temperature sotto la superficie marina vanno sotto media, si prevede che giunga poco dopo un raffreddamento della superficie delle acque. Tuttavia l’atmosfera risponde in modo lento a questi cambiamenti, e quindi il SOI (Southerm Oscillation Index) e la nuvolosità continueranno, per ancora un periodo di tempo, ad oscillare intorno alla soglia di El Niño.
Sei degli otto modelli internazionali sul clima suggeriscono che l’Oceano Pacifico tropicale tornerà a livelli neutrali entro il prossimo mese. A settembre, sette degli otto modelli suggeriscono che la soglia di La Niña sarà probabilmente toccata. Tuttavia, le singole prospettive del modello mostrano una grande diffusione tra gli scenari neutrali e l’arrivo di La Niña”.
La seguente tabella da Wikipedia fornisce una panoramica di tutti gli eventi di La Niña che si sono verificati a partire dal 1900.
Fonte: Wikipedia.
Da notare come, nella figura in alto, la mancanza di eventi di La Niña siano stati persistenti nel periodo 1976-1998, un periodo che ha visto il pianeta scaldarsi di circa 0,6 gradi. Dal 1998 la frequenza degli eventi di La Niña è leggermente aumentata con le temperature globali che di conseguenza sono rimaste stabili. Se torniamo alla prima metà degli anni 1970, un periodo che vide frequenti eventi di La Niña, una gran parte dei media dell’epoca avvertì la popolazione di un prossimo arrivo della piccola era glaciale. Ad esempio nel 1974, la rivista tedesca Spiegel avvertiva che le possibilità di un riscaldamento erano ridotte a meno di 1 possibilità su 10.000! Un certo numero di scienziati lanciarono così l’allarme su una possibile era glaciale, imputando in parte la causa alla peccatrice attività umana.
Nel 1986, con eventi di La Niña ormai assenti da quasi 10 anni, Spiegel ribaltò le previsioni iniziando i suoi spettacolari avvertimenti su un prossimo riscaldamento globale, che mostrava una cattedrale semi-sommersa nella città di Colonia, sulla copertina di una rivista nel 1986. Nel 1988, James Hansen davanti al Congresso profetizzava la fine del mondo.
Siamo di fronte, a medio termine, ad un significativo raffreddamento del clima terrestre?
L’arrivo di La Niña in combinazione con la bassa attività solare e il cambio verso una fase di raffreddamento dell’indice Atlantic Multidecadal Oscillation (AMO) potrebbero molto presto lavorare in simbiosi per un raffreddamento del pianeta.
La temperatura globale nel corso dei prossimi anni dipenderà in parte da quanto frequentemente si presenteranno gli eventi di La Niña.
Fonte: notrickszone
Enzo
Attività Solare