Per l’anno passato, neutron monitors intorno al Circolo Polare Artico aveva già percepito una crescente intensità dei raggi cosmici. Le latitudini polari sono una buona posizione per rilevare questo tipo di misurazioni, perché nel campo magnetico terrestre, essendo a forma di imbuto, vi si concentra la radiazione cosmica. Ma dalle rilevazioni effettuate, risulta che i poli della Terra non sono l’unica zona dove i raggi cosmici si stanno intensificando. Spaceweather.com e gli studenti di Earth to Sky Calculus, hanno lanciato dei palloncini in stratosfera per misurare la quantità di radiazione in arrivo, e hanno trovato la stessa quantità in entrata anche in California:cosmicrays_mar15_jan16

 

Nel grafico, le misurazioni del monitoraggio di neutroni, presso l’Università di Oulu, i raggi cosmici sono tracciati in rosso; raggi gamma/raggi X, mentre le misurazioni rilevate in California sono indicate in grigio. L’accordo tra le due curve è notevole. Ciò significa che l’intensificazione dei raggi cosmici si fa sentire non solo ai poli, ma anche a latitudini più basse, dove il campo magnetico terrestre fornisce un maggior grado di protezione contro le radiazioni provenienti dallo spazio profondo.

I raggi cosmici, arrivano in modo molto veloce sulla Terra, e provengono da esplosioni di supernove distanti e altri episodi violenti, quindi vengono ritenuti importanti dalla meteorologia spaziale. Possono formare nuvole, scatenare fulmini, e penetrare all’interno degli aerei commerciali. Infatti, le nostre misurazioni mostrano che volare attraverso il continente degli Stati Uniti, anche solo una volta, si è in grado di assorbire più radiazioni cosmiche ionizzanti come fare da 2 a 5 radiografie. Allo stesso modo, i raggi cosmici possono influenzare gli alpinisti, droni di alta quota, e gli astronauti a bordo di Stazioni Spaziali Internazionali.

Questo tipo di radiazione è modulata dall’attività solare. Tempeste solari e CME tendono a spazzare via i raggi cosmici, il che rende più difficile il raggiungimento verso la Terra. D’altra parte, una bassa attività solare permette una quantità maggiore di raggi cosmici di raggiungere il nostro pianeta. In effetti, il continuo aumento di intensità dei raggi cosmici è probabilmente dovuto ad un calo del ciclo solare. Il massimo solare è passato e ci stiamo dirigendo verso un nuovo minimo solare. I meteorologi si aspettano che l’attività solare cada bruscamente negli anni a venire, e i raggi cosmici sono pronti ad aumentare di conseguenza.

Fonte: SpaceWeather. com
Enzo
Attività Solare