La cornice di contesto
Da sempre interessata all’alimentazione in tutti i suoi risvolti, legati soprattutto agli effetti sull’organismo umano, molto ho letto e sperimentato in questi ultimi anni: allergie alimentari (che mi riguardano personalmente), qualità del cibo, meccanismi di funzionamento del Mercato – grande distribuzione e piccoli produttori.
É questo che mi ha portato l’anno scorso alla scoperta dei due libri-inchiesta di Marie-Monique Robin, “Il veleno nel piatto” e “Il mondo secondo Monsanto”: il caso ha voluto che leggessi per primo il più recente e per ultimo il più vecchio fra i due.
Libri che mi hanno scosso e aperto gli occhi in molti modi: sia per quanto riguarda il cibo in se stesso, sia per ciò che ho cominciato a comprendere rispetto a *come* funzionano le cose. In particolare, mi sono accorta che ci sono pattern che si ripetono e che, sorprendentemente, coinvolgono e collegano “pedine” ad alti livelli in ambiti diversi da quelli alimentare, come vertici politici, di organizzazioni economiche,…
Leggendo le note nei vari capitolo del libro “La vita secondo Monsanto”, sono arrivata a scoprire il lavoro di ricerca e diffusione di Jeffrey M. Smith, direttore e fondatore dell’Institute for Responsible Technology, che si impegna a diffondere informazioni sulla sicurezza degli alimenti geneticamente modificati.
É sul sito dell’Istituto che sono venuta a sapere dell’esistenza di questa conferenza che, come recita il titolo, “The real Truth About Health”, vuole dare informazioni corrette su alimentazione e i tanti altri argomenti correlati: cibo, cucina, agricoltura e allevamento, cambiamento climatico, risorse disponibili, salute e farmaci.
Considerando la mia tendenza a cercare collegamenti e connessioni, quando ho letto il vasto programma, ci ho messo un attimo per decidere di registrarmi, fattibile grazie alla possibilità di seguire i vari interventi in streaming da Orlando, Florida, la sede della Conferenza.
Nei miei interessi, un posto di rilievo è occupato da tutto ciò che riguarda il cambiamento climatico e qui avrei trovato pane per i miei denti… o almeno così credevo.
La struttura della Conferenza
Qui è possibile vedere il programma completo degli interventi e i relatori.
La prima cosa che mi ha colpito è stata l’alternanza di argomenti teorici e la parte pratica relativa all’alimentazione – come a dire: “Vogliamo fornirti le conoscenze teoriche, ma anche il modo per tradurre questa teoria in pratica”, entrambe fasi essenziali per avere un apprendimento efficace.
Poi, ho trovato vari interventi interessanti, che posso dividere in due grosse categorie: se e come la qualità alimentare e l’uso di pesticidi e dell’ingegneria genetica influenzano la nostra salute (intesa in senso ampio) da una parte; il clima e la Terra, in molti dei suoi elementi costitutivi, come l’acqua, dall’altra.
Non potendo seguire l’intera Conferenza, sia per mancanza di tempo, sia a causa del fuso orario, ho selezionato i relatori e gli interventi in base all’interesse, all’orario e al mio lavoro. Beh, insomma, sono quasi riuscita a quadrare il cerchio 😉
Cosa ho ascoltato
Uno degli argomenti che ho iniziato ad approfondire in quest’ultimo anno è proprio il Clima, per cercare di capire di più la questione della CO2 e del relativo riscaldamento globale. Molte sono le cose che ho imparato, soprattutto grazie al lavoro prezioso e instancabile dello staff di “Attività Solare”, un sito che si occupa di studiare l’attività solare appunto e come ciò influenza il clima. Ecco, loro sono orami il mio punto di riferimento.
Non posso ovviamente dire di conoscere la materia, nonostante la mia formazione come Biologa mi aiuti parecchio. Sicuramente, sento di avere delle coordinate che mi permettono di orientarmi e “masticare” le informazioni che giornalmente apprendo dai ragazzi di “Attività Solare”.
Se c’è una cosa che mi si è ormai stampata in testa, fra tutte quelle che ho studiato, è che l’andamento del Clima è strettamente collegato all’attività solare. E che l’attività della nostra Stella sta rallentando: è alla luce di queste due informazioni che è possibile “leggere” l’andamento del Clima in questi anni.
Vedete, quindi, che la cosa del riscaldamento o cambiamento climatico che dir si voglia, non trova spazio.
E’ con questo bagaglio che mi sono avvicinata alla Conferenza, dando precedenza ai relatori che si occupavano proprio di cambiamento climatico.
Già solo leggendo i titoli, però, ho capito che avrei avuto qualcosa di diverso rispetto a quello che mi aspettavo: “The perfect storm: climate change, population and development” – Prof. Mark Maslin, e “Responding to abrupt climate change” – Guy R. McPherson.
I contenuti sono stati assolutamente in linea con i titoli degli interventi.
Nella prima delle due, il Prof. Maslin esordisce dicendo che lo scioglimento dei ghiacci, per quanto sia normale nella stagione estiva, sta progressivamente aumentando, tanto che il livello degli Oceani è già aumentato di 25 cm. Per quanto riguarda l’andamento delle temperature globali, egli prevede un aumento di 5 o 6 gradi entro il 2100.
La causa, secondo lui, è l’aumento delle emozioni di CO2 nell’atmosfera. Ecco perché, l’accordo di Parigi per la riduzione di emissioni diventa essenziale per cercare di limitare i danni.
In questa foto, è chiara la relazione fra l’aumento della temperatura superficiale e le emissioni di CO2, con lo scorrere del tempo.
Da un punto di vista climatico, egli fa notare come ci sia stato un aumento del rischio di uragani dagli anni 80 ad oggi, un aumento di 4 m del livello dei mari in Europa e in altri Paesi, come il Bangladesh. Gettando uno sguardo al futuro, egli prevede il rischio di troppa acqua (per le inondazioni) o di troppo poca (per la siccità), soprattutto in zone della Terra dove questi fenomeni non ci sono mai stati. Se le popolazioni si trovassero in questa situazione, sarebbe facile avere fenomeni migratori o conflitti, per la spartizione delle risorse. Rispetto a quest’ultimo tema, egli puntualizza quanto il vero tema sottostante sia la distribuzione dei soldi, della ricchezza, a creare il vero ostacolo a che la popolazione possa approvvigionarsi il cibo.
Ecco quindi che in questo contesto, sono essenziali gli sforzi per l’abbattimento delle emissioni di CO2, che egli considera protettivi della popolazione.
Va da sè, egli dice, che il tema dell’industrializzazione dell’Africa ponga un tema importante in termini di emissioni di CO2 – mi sta quindi dicendo che l’Africa non si dovrebbe industrializzare?
La relazione si chiude con un plauso all’accordo di Parigi del 2015 e al Governo francese che molto si è dato da fare per mettere insieme 200 Paesi.
Il secondo relatore fa un intervento ancora più profondo, sulla scia del collega del giorno prima: egli prevede un aumento delle temperature degli oceani di 1.6°C, a causa del rilascio di metano e altri gas dalle profondità della Terra sommersa. Prevede inoltre un incremento di 1.5°C delle temperature globali entro 2026. Il tutto partendo dall’Oceano Artico, il cui ghiaccio sarà completamente sciolto entro il 2020.
Nell’ipotizzare possibili cause, non si discosta dal collega, chiamando in causa l’industrializzazione e le relative emissioni di gas serra.
Chiude il suo intervento con un affondo “terroristico”: dichiara infatti che – testuali parole – siamo “fottuti”, poiché a causa di questi eventi, la nostra specie si sta estinguendo, in quanto siamo organismi complessi.
[Ma non è che è proprio la nostra complessità a salvarci, perché garantisce una maggiore possibilità di adattamento rispetto ad altre specie viventi? Questo mi ricordo dell’Università… ndr]
Chiudo in bellezza con un terzo intervento, tenuto da Brian Richter, che affonda di più il coltello nella piaga del terrore e della finitezza delle risorse, parlando di quanto le risorse idriche si stiano esaurendo e che non ce ne sarà più per l’intera popolazione. Interessanti sono stati i suggerimenti che ha dato per risparmiare acqua, nella nostra vita quotidiana: niente di nuovo, ma ricordarsi di chiudere l’acqua lavandosi i denti o sprecare meno lavando i piatti, può sempre essere utile.
Cosa ho imparato
Se devo dirla tutta, per quanto sotto sotto mi aspettassi questa impostazione, ne sono rimasta un po’ delusa.
Nonostante abbia trovato alcuni spunti interessanti dagli interventi di altri relatori (ad esempio l’uso smodato di farmaci e il ruolo delle diagnosi in psichiatria o gli effetti nefasti di alcune tossine), l’impianto teorico di base e di riferimento era la solita storiella della CO2 e dell’uomo che sta causando, non solo il collasso della Terra, ma anche l’estinzione della sua stessa specie.
Forse una prospettiva un po’ troppo umano-centrica… culturalmente in linea con la filosofia del “self-made man” del popolo Nord-Americano.
Ho invece molto apprezzato la totale gratuità dell’evento, sia per chi la seguiva in streaming sia per chi era presente fisicamente a Orlando, la sede dei lavori. Aggiungiamoci poi nessuno sponsor da parte di alcuna multinazionale e nessuno spot pubblicitario.
L’unica fonte di guadagno dichiarata è stata la possibilità di acquistare le registrazioni dell’intera conferenza ad un prezzo molto vantaggioso. Lo scopo dichiarato era infatti quello di diffondere la conoscenza, il che mi fa pensare che ci fosse un reale intento filantropico. O no?
Chiudo con un’ultima considerazione: delusa dai contenuti, ma per nulla di avere partecipato. Se vogliamo migliorare il nostro essere parte di questa Terra, abbiamo il dovere/diritto informarci, sentire più campane, anche discordanti fra loro, per poi farci una nostra idea personale, in un processo circolare e ricorsivo. Nella mia esperienza, sta funzionando.
Come lo so? Vado verso l’ampliamento della mia rete e incontro persone con la stessa passione per la conoscenza e la comprensione di questa realtà. Mi basta 🙂
Sara Maria Maestroni
Attività Solare