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Data di pubblicazione: 11 Luglio 2017
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=45063

È ancora notte fonda. Ma Alessio Gorone, quarantacinquenne milanese, è già in azione da un pezzo. Si è svegliato alle due del mattino per finire di preparare le valigie. È importante prepararle con cura, perché sarà l’estate più calda di sempre, da quando la Terra era una palla di roccia fusa, qualche miliardo di anni fa. L’ha letto sui giornali, quelli seri che si rivolgono solo alle persone colte, informate e sensibili come lui, ché i media alternativi invece scrivono le fake news e li leggono solo i poveracci e gli ignoranti.

Fa un caldo porco a casa sua, anche perché lui non usa il condizionatore la notte, e neanche il ventilatore. Ha fatto un contratto per la fornitura di energia verde che gli costa un 15% di incremento sulla tariffa base, ma gli hanno spiegato che c’è un certificato di garanzia che gli assicura che la sua corrente elettrica è di fonte rinnovabile. Quindi la notte non vuole consumarne di energia, perché i pannelli non vanno e lui teme di prendere una fregatura, alimentando i suoi apparecchi con robaccia di origine fossile. L’idroelettrico per lui non è davvero rinnovabile perché solo le pale e il pannello lo sono. O le maree, che però in Italia non si usano perché siamo corrotti e trogloditi.

Fare la valigia è complicato, non solo perché sarà l’estate più calda dal Big Bang, ma soprattutto perché non bisogna lasciare niente al caso. Meno male che è notte fonda, la moglie e i bambini dormono, e lui può agire indisturbato senza nessuno che gli metta fretta in un momento così delicato.

Allora…

Visto che si andrà in Liguria, dove non ci sono più le brezze perché ha letto sulla Stampa che il mare “è bollente”, niente cappellini: Tagelmust per tutti. Non lo conosci? Sei un rovinamondo. È il turbante Tuareg che proteggerà anche le pelli delicate dei bambini dal sole cocente. Perché il buco nell’’ozono si è allargato, anche se non ne parla nessuno visto che sono tutti al soldo delle multinazionali petrolifere.

Niente vestiti convenzionali, che sono fatti da multinazionali che usano fibre non-naturali e soprattutto non proteggono abbastanza dal famigerato Ghibli di Alassio. Piuttosto:

  • Un bel caftano equosolidale di ispirazione saudita risolverà ogni problema. Per gli eventi eleganti, un caftano nero.
  • Giubbotto antiproiettile da indossare sotto il caftano, perché ha letto che per il troppo caldo i poliziotti hanno il grilletto facile.
  • Mutande ignifughe, perché è convinto che con questo sole prima o poi si conteranno i morti per autocombustione, e lui agli attributi ci tiene.
  • Occhiale tecnico per alpinismo comprato da Decathlon, con cui non riesce a guidare la macchina per quanto oscura la luce, ma lui non farà la fine dei fessi che non capiscono niente di scienza e si ritroveranno ciechi a 40 anni per colpa del sole-killer.

Muta invernale spessa un centimetro per le immersioni. Bisogna proteggersi dal mare bollente. E poi, proprio nello stesso articolo del mare bollente si parla anche dell’invasione pesci esotici. Sicuramente il pesce pietra e il pesce scorpione lo stanno aspettando per tendergli un agguato. Lo affascina l’idea di essere una vittima del Global Warming: è convinto che un giorno ci saranno monumenti commemorativi per chi si è immolato nella guerra contro il Climate Change. Ma come i rovinamondo anche lui è un debole, e teme la morte. Quindi la muta serve, e magari anche delle scarpe da cantiere, che le scarpette da scoglio mica bastano con il pesce pietra mutante italiano.

Anche se ama curarsi con l’aromaterapia, una valigia intera è dedicata ai medicinali. Si è fatto spedire illegalmente una partita di farmaci contro le malattie tropicali, che ormai il climate change ci ha regalato malanni esotici in quantità, maledetto petrolio. Quindi malarone e clorochina per la malaria, vermicidi in quantità e una tanica da 20 litri di Au-Tan, un repellente per le zanzare di fabbricazione cinese, ché per il troppo caldo in Liguria c’è la Zika e anche la dengue. Per l’ebola non c’è stato niente da fare, il vaccino non era reperibile nemmeno sul mercato nero. In compenso si è fatto vaccinare contro la febbre gialla in occasione di uno dei suoi viaggi in Africa alla scoperta del clima che verrà in Italia. A completare il tutto, infusi di melissa e biancospino perché il troppo caldo fa impazzire.

Infine, qualche DVD. Due su tutti: L’Undicesima Ora con Di Caprio e, ovviamente, Una Scomoda Verità, film-documentario dal premio Nobel Al Gore. Del quale sostiene che tutte le sue previsioni si sono avverate, solo che la gente non se n’è ancora accorta.

Le cose importanti ci sono tutte. Resta da mettere le tendine parasole alla macchina (una volta le aveva messe anche sul parabrezza per ripararsi meglio, ma fece un frontale alla prima curva). L’auto è ovviamente elettrica, sono lontani i tempi in cui usava l’olio di girasole al posto del diesel, con la paura di essere scoperto per la puzza di frittura e denunciato per evasione delle accise. Ma violava la legge per una buona causa, il che lo faceva sentire un eroe anti-sistema.

È ora di ritornare a letto. Fra un’oretta si sveglierà il resto della famiglia e come ogni anno da tanti anni, i suoi gli rimprovereranno il fatto di avere comprato una casa in collina, piuttosto che sul mare. Non ha mai avuto il coraggio di confessarlo alla moglie, ma l’ha fatto perché aveva visto il film di Gore, ed era convinto che il mare avrebbe presto sommerso mezza Liguria. È ancora convinto di aver fatto bene, però: quando i bambini scavano le buche in spiaggia gli sembra che trovino l’acqua prima, rispetto agli anni passati. Ed è anche più calda, l’acqua nelle buche. E comunque c’è l’hockey stick e quindi la temperatura salirà improvvisamente di molti gradi, e con la temperatura salirà il livello dei mari: ha letto anche questo, sui giornali di notizie vere. Per cui alla fine avrà avuto ragione lui, e quando i negazionisti saranno stati tutti sommersi, lui andrà in spiaggia a piedi. Tiè!

Buone vacanze Alex, eroe del nostro tempo.

Roberto

Attività Solare