Di Maurizio Marsigli – 17 Ottobre 2021

Mi sono stancato di personaggi ignoranti che pontificano prevedendo scenari apocalittici e propongono rimedi assurdi a cose che funzionano già bene. Nel ’68 contestavamo come i giovani di tutte le epoche, ma studiavamo e forse per questo alla fine molti si sono accorti di essere in errore.
Ho una laurea in Geologia e sono astronomo dilettante oltre che divulgatore scientifico. Attualmente curo il report osservativo giornaliero del Sole allegato al Nowcasting di questo sito, dove vengono analizzate le dinamiche della nostra stella, i cui meccanismi sono parecchio complessi e influiscono sul clima rendendo trascurabile un aumento di CO2 in atmosfera di 16 parti attribuibili all’Uomo su 400 per milione naturali (ppm), emesse prevalentemente dagli oceani, il tutto regolato da un ciclo. Un aumento non deve preoccupare perché non si tratta di un inquinante; segue il riscaldamento anche se vi sono situazioni nelle quali sembra essere indipendente (http://www.climatemonitor.it/?p=12608) e quando la terra, molto più calda di oggi era popolata dai dinosauri Antartide compreso, le percentuali si aggiravano fino a 1.700 ppm.

Oltretutto il maggiore gas serra sulla Terra è il vapore acqueo, H2O allo stato gassoso. Troverete su questo stesso sito, diversi studi che concordano nell’affermare che il clima non cambia a causa della CO2.
Spesso la traduzione di “ice age” provoca confusione temporale fra i momenti freddi e caldi che si sono avvicendati sul nostro pianeta. Dalle accezioni nelle quali viene usato il termine, io mi limiterei a un corrispondente italiano generico come “glaciazione”. Andando su denominazioni più specifiche, le “Ere” hanno un ordine di grandezza da un centinaio di milioni di anni a centinaia di milioni e vengono riconosciute dalla presenza o meno di superfici terrestri ricoperte da ghiacci perenni. Nella parte finale dell’Era glaciale, per ora alquanto stabile, in cui viviamo, sono inseriti i “Periodi”, con intervalli da decine a centinaia di migliaia di anni dove le differenze di temperatura sono state più consistenti. Senza addentrarci negli ultimi studi sempre più precisi che riescono ad andare indietro nel tempo, se ne classificano ufficialmente cinque glaciali e altrettanti interglaciali negli ultimi seicentomila anni. Per questi lassi temporali che abbiamo indicato, si possono soltanto formulare ipotesi o proporre teorie e tutte quelle che finora sono state formulate hanno punti a favore e altri contro.

Come spesso succede in questioni attinenti la Geologia, probabilmente vanno sommate diverse concause che fanno pendere l’ago della bilancia da una delle due parti e altre che mantengono stabile a lungo la situazione finché non scattano meccanismi decisamente contrari che la fanno collassare. Per capire quanto le cose siano complesse, pensiamo al Dryas recente, che ha caratterizzato il passaggio tra Periodo di Wurm e Olocene in tempi geologicamente molto vicini www.attivitasolare.com/il-dryas-recente.

Infine, ancora più prossime a noi riconosciamo le Fasi, lunghe centinaia di anni, dove prevalgono le dinamiche solari, le quali concordano nel dimostrare che abbiamo alte probabilità di entrare in un minimo. Il che significherebbe PEG (piccola era glaciale) a breve.
A scanso di equivoci oggi nessuno può smentire che dal punto di vista climatico siamo in una Fase Interstadiale (calda, di breve durata) di un Periodo Interglaciale (caldo di media durata) di una Era Glaciale (fredda, di lunga durata). Un’epoca come la nostra in Geologia si definisce “Optimum Climatico”.
Il motivo di questa denominazione è antropocentrico, nel senso che l’Uomo sta meglio al caldo che al freddo. L’Optimum Olocenico ha dato il via all’agricoltura e più avanti al passaggio dalla preistoria alla storia.
L’Optimum Miceneo, alle civiltà mediterranee e mediorientali. Quello Romano, alla grandezza di Roma. Nel Medioevale, infine, l’Europa si è ripresa dopo il crollo dell’Impero Romano e la cultura in genere è rifiorita in tutto il mondo. A un certo punto della Storia, l’Umanità ha imparato a difendersi dalle avversità climatiche, resistendo al clima freddo della PEG del 600 e indicando la strada da seguire: non possiamo controllare il clima, ma ci possiamo organizzare per contrastarne gli effetti negativi. Da metà ‘800 siamo entrati in un nuovo Optimum, un po’ meno caldo dei precedenti e adesso, come già accennato, vediamo cosa farà il Sole. Intanto le Calotte Polari si stanno entrambe nuovamente espandendo. Certo, se sui media escono solo i dati parziali di un giorno caldo, notizie meteo, microclimi locali o previsioni future basate sul nulla, sembrerebbe il contrario.

Concludo con due domande. Visto che Greta Thunberg furoreggia ad ammansire la gioventù e apostrofare i potenti di tutto il mondo occidentale (da altre zone, Russia e Cina in testa si tiene però prudentemente alla larga), mi piacerebbe sapere se lei queste cose la sa o parla per sentito dire come tanti iscritti alla “facoltà di Facebook”. E visto che questi potenti fanno a gara per incontrarla, ma se ne guardano bene da confortarsi con scienziati che, dati alla mano, implorano di essere meno avventati nelle politiche energetiche basate su un’emergenza che non c’è o se c’è è l’esatto contrario di quanto urla una petulante ex ragazzina ormai adulta senza nessun tipo di studio alle spalle, vorrei anche capire se sono in malafede o proprio stupidi.*

  • Secondo l’economista Carlo Cipolla, “stupido” è colui che compiendo un’azione riesce a dare danno contemporaneamente a se stesso e agli altri e quando gli stupidi prendono il potere una civiltà è destinata a soccombere.