La ricerca di un possibile nono pianeta nascosto nella periferia del sistema solare ha raggiunto una nuova pietra miliare, con l’individuazione di sei nuovi corpi minori trans-Nettuniani. Lo studio dei parametri orbitali di questi nuovi oggetti potrebbe aiutare gli astronomi a far luce sulle proprietà e sulla posizione attuale dell’ipotetico nono pianeta.
La possibile presenza di un oggetto di massa planetaria ai confini del sistema solare è suggerita dal fatto che molti oggetti trans-Nettuniani si trovano su orbite tra di loro simili. Scoprendo nuovi oggetti, dunque, gli astronomi possono verificare se queste somiglianze sono fortuite oppure se sono dovute a prolungate interazioni gravitazionali con un nono pianeta. La presenza di un oggetto di massa planetaria, infatti, avrebbe perturbato e plasmato le orbite dei corpi minori nei suoi dintorni, producendo parametri orbitali simili per ciascun corpo.
“Gli oggetti oltre l’orbita di Nettuno sono la chiave per comprendere le origini e l’evoluzione del sistema solare,” spiega Scott Sheppard, uno dei due scopritori. “Anche se crediamo che vi siano migliaia di questi piccoli corpi, non ne abbiamo ancora trovati molti, visto che sono così lontani. Questi corpi minori possono portarci a un pianeta ben più grande che crediamo si nasconda là fuori. Più ne scopriamo, più siamo in grado di comprendere come funziona il sistema solare esterno.”
Uno dei nuovi oggetti, 2014 SR349, si trova su un’orbita simile a quella di molti altri trans-Nettuniani. La sua distanza dal Sole varia tra una cinquantina e 240 unità astronomiche.
“In questo momento, stiamo eseguendo analisi statistiche basandoci un campione molto ridotto, e quindi non possiamo giungere a conclusioni definitive,” aggiunge Sheppard. “Dobbiamo trovare più oggetti trans-Nettuniani per determinare del tutto la struttura del sistema solare esterno. Siamo in una situazione simile a quella di metà diciannovesimo secolo, quando Alexis Bouvard notò alcune peculiarità nel moto orbitale di Urano che poi portarono alla scoperta di Nettuno.”
Un altro dei nuovi arrivati, 2013 FT28, è simile alla popolazione già conosciuta in termini di semiasse maggiore, eccentricità, inclinazione e argomento del pericentro; tuttavia, la longituine del suo nodo ascendente – uno dei parametri che definisce la traiettoria di un oggetto – differisce in maniera non trascurabile rispetto a quella degli altri oggetti.
Un terzo mondo, 2014 FE72, si distingue dagli altri in quanto è il primo oggetto della nube di Oort la cui orbita è interamente al di fuori di quella di Nettuno. Gli astronomi sospettano che la sua evoluzione orbitale possa essere stata influenzata dall’attrazione gravitazionale di altre stelle e dai moti galattici. La sua orbita – che, in attesa di ulteriori osservazioni, rimane piuttosto incerta – lo porta fino a una distanza di circa 4000 unità astronomiche dal Sole.
Gli altri tre oggetti – 2013 FS28, 2013 UH15 e 2014 SS349 – si trovano tutti su orbite comprese tra 34 e 360 unità astronomiche dal Sole.
Minor Planet Electronic Circular/Ephemeris
Il Primo Oggetto Scoperto (il 9 Ottobre 1996), con l’Orbita oltre Plutone fù 1996 TL66
Roberto