Di Fiorentino Marco Lubelli – 15 gennaio 2019

Partiamo dalla situazione stratosferica.

Questa è l’analisi a dieci giorni della temperatura a 100 Hpa. Una potente zona di alta pressione laddove dovrebbe esserci il vortice polare. A mia memoria non ho mai visto nulla di simile nelle previsioni stratosferiche. In parole povere: rischiamo che il vortice polare non ritorni più in sede e vada incontro ad una vera e propria disgregazione nel mese di febbraio. Ritorneremo su questa anomalia, perchè probabilmente caratterizzerà l’intero inverno 2019. Per il momento gli effetti sul nostro paese saranno solo relativi, infatti, l’asse del VP pur molto destabilizzato continuerà ancora fino a fine mese ad essere allungato con direzione Siberia-Canada determinando ancora importanti ondate gelide su Siberia e Nord America. In Europa si determineranno invece le condizioni per una ripartenza in grande stile della circolazione atlantica. Cambia dunque il pattern delle ultime tre settimane caratterizzato da correnti nord-orientali, mentre vivremo un nuovo periodo caratterizzato da un susseguirsi di onde nord-atlantiche alternate ad avvezioni polari marittime. Queste condizioni potrebbero finalmente chiudere la fase siccitosa al nord come vediamo dagli “spaghi” presentati qui di seguito.

BOLOGNA
TORINO
VENEZIA

Dagli “spaghi” previsti per Bologna, Torino e Venezia appare evidente come, il ritorno delle precipitazioni in grande stile possa dirsi molto vicino. Dal prossimo 17 gennaio e fino alla fine del mese potrebbero, a più riprese esserci le occasioni per importanti fasi di maltempo anche a carattere nevoso. Sicuramente i nostri Appennini settentrionali, potrebbero rivedere le proprie pendici imbiancate e non escludiamo che la neve possa arrivare anche in pianura. Dunque cambio di pattern, l’inverno lascia il mezzogiorno e abbraccia il centro-nord, in attesa di capire cosa ci riserverà febbraio…

Fonte: Progetto Scienze