Di Anthony Watts – 15 dicembre 2017

Mentre il sole si svuota sempre più ogni giorno che passa a causa della mancanza di macchie solari, il dato sconcertante è che si sta oscurando. Secondo i dati provenienti dallo Spaceweather della NASA, finora nel 2017, sono stati contati 96 giorni, quindi il 27% dei giorni osservati sono risultati senza macchie solari. Sotto l’immagine odierna inviata dal satellite della NASA Solar Dynamics Observatory:

Solar Dynamics Observatory HMI Continuum immagine su WUWT solar reference

page: https://wattsupwiththat.com/reference-pages/solar/

Oggi a Cape Canaveral, SpaceX ha lanciato un nuovo sensore per la Stazione Spaziale Internazionale denominata TSIS-1. La sua missione è quella di misurare l’oscuramento dell’irraggiamento solare. Sostituirà il più vecchio veicolo spaziale SORCE attualmente ancora in uso. SDO della NASA riferisce che mentre il ciclo delle macchie solari precipita verso il suo minimo di 11 anni, i satelliti della NASA stanno registrando un declino nella Total Solar Irradiance (TSI).

Attraverso l’intero spettro elettromagnetico, la produzione di energia solare è scesa di quasi lo 0,1% rispetto al massimo solare del 2012-2014. Il grafico sotto mostra la TSI dal 1978, osservato anche dai nove precedenti satelliti:

Nel primo grafico in alto, abbiamo disegnato la media giornaliera dei punti misurati di colore rosso (14.187 per la precisione). Sulla sinistra c’è una barra verticale di colore rosso che mostra una variazione dello 0,3% della TSI. La curva nera è la media della TSI giornaliera. La linea orizzontale tratteggiata di colore giallo mostra il valore minimo dei dati della TSI media annuale. La barra nera verticale mostra la variazione dello 0,09% che vediamo in quella media. Il secondo grafico mostra il numero annuale delle macchie solari del SIDC in Belgio di colore blu.

Fonte: NASA Solar Dynamics Observatory Mission Blog.

Cosa impariamo da questi dati intrecciati? Innanzitutto, che la TSI cambia! Ecco perché abbiamo smesso di chiamarla costante solare. In secondo luogo, all’aumentare del numero delle macchie solari, lo fa anche la TSI. Ma è anche chiaro che avviene il contrario. Se ne deduce che quando il numero di macchie solari diminuisce, anche la TSI diminuisce. Abbiamo notato che è accaduto questo per gli ultimi quattro cicli solari. Questa fluttuazione della TSI, abbinata al numero delle macchie solari è intesa come una combinazione di macchie solari scure che riducono la TSI al di sotto della linea tratteggiata e le caratteristiche magnetiche di lunga durata che aumentano la TSI. SORCE ha anche osservato l’aumento della TSI quando si verificano brillamenti.

In terzo luogo, la linea tratteggiata orizzontale non è una media, viene tracciata al valore più basso dei dati della TSI calcolati per ogni anno (che è accaduto nel 2009). Quando non ci sono macchie solari, la luminosità del Sole dovrebbe essere quella di un oggetto caldo e incandescente che abbiamo sempre immaginato fosse. Ci aspetteremmo che la TSI sia la medesima ad ogni minimo solare. Si discute molto sul fatto che il valore della TSI al minimo solare si riduca col tempo, ma non sta aumentando.

Questi dati ci mostrano che il Sole non sta diventando più luminoso con il passare del tempo. La luminosità segue il ciclo delle macchie solari, ma il livello di attività solare è diminuito negli ultimi 35 anni. Anche il valore verso il minimo può essere in diminuzione, sebbene ciò sia molto più difficile da dimostrare. Forse il prossimo minimo solare nel 2020 aiuterà a rispondere a questa domanda.

La crescente e decrescente luminosità solare è una variabile naturale del ciclo solare. Un cambiamento dello 0,1% potrebbe non sembrare molto, ma il sole trasporta molta energia sulla Terra, circa 1.361 watt per metro quadrato. Sommati in tutto il mondo, una variazione dello 0,1% in questa quantità supera tutte le altre fonti di energia del pianeta (come la radioattività naturale nel nucleo della Terra) messe insieme. Un rapporto del 2013 del National Research Council (NRC), “Gli effetti della variabilità solare sul clima della Terra“, enuncia alcuni dei modi in cui il cambiamento ciclico della TSI può influenzare la chimica dell’atmosfera superiore della Terra e possibilmente alterare i modelli meteorologici regionali, soprattutto nel Pacifico.

L’attuale satellite principale della NASA per la misurazione della TSI, l’esperimento SORCE (Radiazione solare e clima solare), è ora arrivata a più di sei anni oltre la sua durata principale. Il TSIS-1 sostituirà SORCE, estendendo il record delle misurazioni della TSI con una precisione senza precedenti. La sua missione quinquennale si sovrapporrà al minimo solare previsto nel 2019-2020. Il TSIS-1 sarà quindi in grado di osservare il continuo declino della luminosità del sole seguito da un rimbalzo, mentre il prossimo ciclo solare riprende vapore. L’installazione e il check-out di TSIS-1 richiederà del tempo; i primi dati scientifici sono attesi nel febbraio 2018.

Inoltre, mentre l’attività magnetica del sole diminuisce, l’afflusso dei Galactic Cosmic Rays (GCR) aumenta come è stato osservato dalle misurazioni dei palloni sonda sulla California:

Perché i raggi cosmici si stanno intensificando? Il motivo principale è il sole. Le nubi solari come le espulsioni di massa coronale (CME) spazzano via i raggi cosmici quando attraversano la Terra. Durante il massimo solare, le CME sono numerosi e i raggi cosmici arrivano in modo ridotto. Ora, tuttavia, il ciclo solare oscilla verso il minimo solare consentendo il ritorno dei raggi cosmici. Un’altra ragione potrebbe essere l’indebolimento del campo magnetico terrestre, che aiuta a proteggerci dalle radiazioni dello spazio profondo.

I sensori di radiazione a bordo dei nostri palloni di elio rilevano i raggi X e raggi gamma nell’intervallo di energia da 10 keV a 20 MeV. Queste energie coprono la gamma di macchinari medicali a raggi X e i scanner di sicurezza aeroportuali.

I punti dati nel grafico qui sopra corrispondono al picco del massimo Reneger-Pfotzer, che si trova a circa 67.000 piedi al di sopra della California centrale. Quando i raggi cosmici arrivano nell’atmosfera terrestre, producono uno getto di particelle secondarie che è più intenso all’ingresso della stratosfera. I fisici Eric Reneger e Georg Pfotzer hanno scoperto il massimo usando palloncini negli anni ’30 ed è ciò che misuriamo oggi.

Fonte WUWT

Enzo
Attività Solare