Autore: Luigi Mariani
Data di pubblicazione: 02 Febbraio 2016
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=40402

Per il periodo in esame non emergono anomalie secolari nei dati medi nazionali. Più in particolare con riferimento alla serie storica 1995-2015, il 2015 è risultato il secondo meno piovoso (superato dal 2001),  il quarto più caldo per le temperature massime (superato dal 2014, dal 2011 e dal 2006) e  il sesto più caldo per le minime (superato dal 2014, dal 2004, dal 2000, dal 2013 e dal 2012).

PREMESSA

Oggi alla rassegna stampa di radio radicale è stata letta parte dell’articolo del ricercatore CNR Mario Tozzi apparso sull’Unità di oggi (lunedì 1 febbraio 2015). Mi ha colpito il tono millenaristico che assume l’analisi di Tozzi, tono che ritrovo in un comunicato dei Coldiretti dedicato allo stesso tema (questo il link).

Ho così deciso di condurre questa analisi termica e pluviometrica basandomi sui dati CRA CMA utilizzati per i commenti mensili pubblicati da Climate Monitor, anche per vedere se siamo veramente giunti alla fine del mondo. A tale riguardo, pur conscio della limitatezza dei dati a mia disposizione e della mia scienza, mi sento di dire che la fine del mondo per ora può attendere, nel senso che se ne riparla fra qualche mese.

DATI E METODI

L’analisi è riferita alle 98 stazioni della rete agrometeorologica nazionale di CRA-CMA, in parte composta da stazioni del servizio meteorologico dell’Aeronautica e in parte da stazioni di proprietà di CRA-CMA, ed è stata condotta sia a livello nazionale sia per le tre macroaree Nord (34 stazioni a latitudine superiore a 44.00° N), Centro (30 stazioni fra 43.59° e 41.00°) e Sud (34 stazioni a latitudine inferiore a 41.00°). I dati che risultavano mancanti sono stati ricostruiti con un sistema a medie pesate con peso inversamente proporzionale al quadrato delle distanze su dati che, per le sole temperature, erano stati previamente resi omogenei per la quota.

Il periodo di riferimento è ovviamente breve e tuttavia la fittezza delle rete è considerevole e questo mi porta a confidare nel fatto che la stessa presenti sufficienti requisiti di rappresentatività, aspetto questo che è particolarmente cruciale per un fenomeno tanto variabile come le precipitazioni.

Preciso infine che si è deciso di analizzare il periodo settembre-dicembre in quanto a settembre inizia l’anno idrologico che da noi coincide con l’inizio della ricarica delle falde al termine della fase siccitosa estiva.

RISULTATI

Precipitazioni

I risultati ottenuti evidenziano che il periodo settembre-dicembre del  2015, con una media di 60 mm è risultato il secondo meno piovoso, superato dal 2001 con una media di 54 mm e seguito dal 2007 con 65 mm, dal 2006 con 67 e dal 2011 con 70 mm.

Se estendiamo l’analisi alle macroree è possibile dire che:

  • Al Nord il periodo settembre-dicembre, con una media di 44 mm, è stato il meno piovoso in assoluto, seguito dal 2001 con 56 mm
  • Al Centro il periodo in esame, con una media di 65 mm, è stato il quarto meno piovoso, preceduto dal 2011 (53 mm), dal 2007 (59 mm) e dal 2001 (62 mm).
  • Al Sud il periodo in esame, con una media di 72 mm, è stato il sesto meno piovoso, preceduto dal 2001 (44 mm), dal 1995 e dal 2014 (60 mm), dal 2011 (66 mm) e infine dal 2006 (72 mm).

Estendendo l’analisi nazionale ai singoli mesi si evidenzia in particolare:

  • un settembre 2015 relativamente povero di precipitazioni e che con 53 mm è risultato il quarto meno piovoso, preceduto da 1997 (38 mm), dal 2013 (51 mm) e dal 2011 (52 mm)
  • un ottobre ricchissimo di precipitazioni e che ha visto il 2015, con 137 mm, come il secondo più piovoso di tutta la serie considerata (che ha avuto come più povero di pioggia il 1995 con 18 mm)
  • un novembre 2015 povero di precipitazioni e che con 43 mm è risultato il secondo meno piovoso, preceduto dal 2006 con 42 mm
  • un dicembre 2015 molto povero di precipitazioni e che con 8 mm è risultato il meno piovoso in assoluto, seguito dal 2001 con 40 mm.
Fig_1-ppt-Italia
Figura 1 – Precipitazioni medie sull’Italia per il quadrimestre settembre-dicembre e per gli anni dal 1995 al 2015. Gli anni sono ordinati per quantità e Il 2015 è il secondo anno meno piovoso.

Temperature

Per quanto concerne le temperature massime, a livello nazionale il 2015, con 19.3 °C, è stato il quarto più caldo, superato dal 2014 e dal 2011 (19.7 °C) e dal 2006 (19.6 °C). Più nello specifico:

  • al Nord il 2015, con 17°C, è il quarto più caldo, superato da 2006 e 2011 (17.7 °C) e 2014 (17.5 °C)
  • al Centro il 2015, con 19.2 °C, è il quarto più caldo, superato da 2011 (20.2 °C), 2006 e 2014 (19.7 °C)
  • al Sud il 2015, con 19.3 °C, è il secondo più caldo, superato dal 2014 (19.7 °C).

Per quanto concerne le temperature minime, a livello nazionale il 2015, con 9.9 °C, è stato il sesto più caldo, superato dal 2014 (10.8 °C), dal 2004 (10.2 °C), dal 2000 (10.1 °C), dal 2013 e dal 2012 (10.0). Più nello specifico:

  • al Nord il 2015, con 8.4°C, è il settimo più caldo superato dal 2014 (9.8 °C), dal 2000 e dal 2002 (8.9 °C), dal 2006 (8.8 °C), dal 2013 (8.7 °C) e dal 2004 (8.6°C).
  • al Centro il 2015, con 9.3°C, è il settimo più caldo superato dal 2014 (10.2 °C), dal 2004 (10.0 °C), dal 2012 (9.5 °C), dal 2002, 2013 e 2000 (9.4 °C).
  • al Sud infine il 2015, con 12.0 °C, è il quinto più caldo superato dal 2014 (12.4 °C), dal 2012 (12.2 °C) e  dal 2004 (12.1 °C).
Fig_2-TminTmax
Figura 2 – Temperature medie delle minime (azzurro) e delle massime (rosso) sull’Italia per il quadrimestre settembre-dicembre e per gli anni dal 1995 al 2015. L’analisi visuale mostra che il non si scosta in modo sensibile dal resto della serie.