Articolo di Alessio D.G. – 25 Agosto 2024
Collaboratore di Attività Solare
Bentrovati a questo post di aggiornamento sull’andamento climatico dei prossimi mesi.
Prima di iniziare, ci tengo a precisare che questa non è una previsione dettagliata, ma una tendenza generale che ci darà indicazioni di massima sul clima che si prospetta per i prossimi mesi autunnali e invernali.
Partiamo osservando le anomalie oceaniche, principali driver del clima globale, regolando sia i livelli di vapore acqueo che di calore atmosferico. Come si può ben vedere dal grafico, in continuità con lo scorso anno, i livelli di calore si mantengono molto elevati. La zona del mar di Barents/Artico russo risulta addirittura più calda dello scorso anno.
In particolare, riguardandoci da più vicino, l’Atlantico appare piuttosto caldo anche in profondità.
Un Atlantico più caldo trasporta una maggiore quantità di calore in Europa e Africa occidentale, che si traduce in anticicloni tropicali persistenti e più caldi del normale.
Non di meno, in presenza di un oceano ben più caldo del normale, la corrente a getto in uscita dal Canada tende ad accelerare notevolmente entrando in contatto col mare caldo, innescando venti occidentali molto forti, schiacciando le alte pressioni lungo i paralleli (bassa probabilità ondulazioni meridiane e ondate di freddo), come è successo lo scorso inverno.
Per quanto riguarda l’Enso, rispetto alle proiezioni iniziali che davano una Nina moderata, i principali modelli propendono tutti per una continuazione della fase Enso neutra in autunno inverno. Tutt’al più, tra novembre e dicembre entreremo in una fase breve di La Nina molto debole, per poi tornare neutri da gennaio; probabile tendenza a ritorno a condizioni di El Nino, conseguentemente al picco di attività solare e l’aumento dell’attività vulcanica sottomarina associato, da marzo-aprile.
Si prospetta un autunno inverno a livello di indici telecconnetivi, contrassegnato da Amo++, Qbo+, Attività solare forte ed Enso neutro/debolmente negativo.
Tale combinazione di indici in genere in Europa ha comportato periodi miti e siccitosi. Possibili eventi alluvionali brevi ma molto intensi, a causa del surplus di vapore acqueo atmosferico, che ha raggiunto valori record. L’ elevata quantità di vapore contribuirà inoltre, rallentando la dissipazione di calore atmosferico, a ridurre la formazione di estese masse di aria fredda, riducendo il rischio di ondate di freddo intense.
Per quanto riguarda il periodo più vicino, ossia settembre ottobre, Ecmwf da anomalie positive in gran parte d’Europa, in particolar modo sul Mediterraneo centro orientale. Possibile surplus di precipitazioni a settembre in alcune zone d’Italia, dovuto al passaggio di 2 gocce fredde (una nella prima settimana e una in terza decade) che potrebbero dare luogo a precipitazioni molto intense a causa del mare molto caldo. Dovrebbero invece latitare totalmente peggioramenti organizzati in grado di portare precipitazioni diffuse, venti forti e cali termici importanti fino a fine ottobre.
Insomma, tutto confluisce verso un autunno e inverno piuttosto miti e soleggiati, in continuità con gli ultimi 2 (similitudini nette a livello di SST oceaniche). Non mancheranno, come ho scritto sopra, fasi instabili accompagnate da eventi alluvionali degni di nota.
Cambio di tendenza possibile da marzo, quando il ritorno verso condizioni di El Nino, se confermato, in accoppiata agli altri indici teleconnettivi positivi dovrebbe comportare un ribaltamento della situazione, specie a livello di ondulazioni della corrente a getto, che potrebbero divenire molto frequenti.